Sci

«La trasferta in Cile ha contribuito a far maturare i nostri giovani»

Mauro Pini, capo del settore Alpini in seno a TiSki, è soddisfatto dei risultati sportivi finora ottenuti
Mauro Pini si divide tra la direzione di Valbianca, gli impegni per TiSki e quelli per la RSI. © Ti-Press/Samuel Golay
Raffaele Soldati
08.01.2020 15:20

Un impegno su tre fronti: direttore di Valbianca, caposettore alpino in seno a TiSki e commentatore televisivo per le gare di Coppa del mondo. Mauro Pini ha esperienza da vendere. E chi lavora al suo fianco, in federazione, sta svolgendo un ottimo lavoro per rendere i giovani sciatori ticinesi sempre più competitivi.

Ad inizio stagione avevate parlato di nuove sfide e di una preparazione estiva che aveva avuto il suo culmine con la trasferta in Cile.

«È stato il primo campo di allenamento oltreoceano in assoluto per la nostra federazione. A 10 atleti nati tra il 2001 e il 2004 è stata data la possibilità di allenarsi in condizioni invernali a cavallo tra agosto e settembre. L’esperienza, lo ribadisco, è stata eccezionale. I giovani hanno potuto maturare dal punto di vista sportivo ed umano. E già si vedono i risultati anche sul piano delle competizioni. C’è stata una crescita che fa ben sperare e che è in linea con quella degli altri ragazzi in Svizzera, nelle rispettive fasce di età».

Come sono divisi i gruppi della federazione sci della svizzera italiana?

«Alessandro Lazzarini, già allenatore U16 e preparatore fisico TiSki, è il caposquadra degli U18/21. In pratica gestisce 6 atleti nati fra il 2001 e il 2003. Un ruolo importante, poiché, lo ricordo, gli U18 partecipano alle gare FIS. La concorrenza è notevole. Chiudere una gara tra i primi 20 può essere già considerato un ottimo risultato. La U19 Ginevra Ostini è un po’ il fiore all’occhiello del gruppo, che comprende la recuperata Jaiman Mida Fha, Joel De Taddeo e Celeste Conceprio, ma anche altri due U18 al loro primo anno come Aris Beroggi e Martina Crivelli».

Si dice un gran bene anche della squadra U14/U16, che Patrik Schanz ha ereditato dallo stesso Lazzarini.

«Schanz, che ha alle spalle più di vent’anni di esperienza come allenatore giovanile, si occupa di una decina di giovani nati tra il 2004 e il 2006. Io vedo questi giovani soprattutto quando si allenano ad Airolo, ma da tutti gli allenatori ricevo rapporti settimanali che mi rallegrano. Noto costanti progressi sia nei test, che nei risultati sulla neve. Il progetto «Ski&School», ormai alla sua quarta stagione, si conferma una scelta azzeccata. Dobbiamo proseguire su questa via».

Un progetto che, tra l’altro, era già stato messo alla prova nella trasferta in Cile.

«Ed era davvero funzionato alla grande. La collaborazione con il SPSE di Tenero procede nel modo migliore, anche grazie all’impegno di Francesca Leoni, responsabile dell’area educativa, che sostiene gli atleti di TiSki nella pianificazione degli impegni scolastici nel coordinamento con l’attività sportiva».

Non va dimenticato neppure il gruppo Future, sempre guidato da Chiara Medolago.

«I sei atleti nati tra il 2006 e il 2007 stanno crescendo secondo le nostre aspettative. In questo caso, il lavoro è sempre svolto in stretta collaborazione con i rispettivi sci club di provenienza».

Qual è l’obiettivo che vi siete prefissati con i responsabili dei vari settori per la stagione in corso?

«La crescita tecnica e fisica dei ragazzi. Vorremmo poter inserire qualche elemento tra i migliori del proprio anno in Svizzera, creando le basi per qualificare nelle prossime due stagioni più ragazzi possibili nelle selezioni. Portare il maggior numero possibile di atleti ai Nazionali di categoria è un altro bel traguardo».

Si considera appagato per la sua l’attività in seno a TiSki?

«È una sorta di volontariato. Ma la considero un’attività molto arricchente, soprattutto sul piano umano. Ho la fortuna di poter contare su persone affidabili, che danno l’anima per far crescere il nostro movimento degli alpini».