“Mi dicevano che era impossibile, ora cerco una medaglia alle Paralimpiadi”

Intervista a Murat Pelit, unico ticinese a partecipare ai Giochi paralimpici di Pyeongchang - "Per me è un sogno che si avvera, vado per vincere!"
Chiara Nacaroglu
26.02.2018 13:06

PYEONGCHANG - La fiamma olimpica in Corea del Sud si è spenta ieri ma con lei non si è certo affievolita la voglia di sport. Pyeongchang si sta infatti preparando ad accogliere gli atleti delle Paralimpiadi, che si terranno dal 9 al 18 marzo. Sono tredici i membri della delegazione svizzera che sabato partirà alla volta dei Giochi, tra loro c'è anche Murat Pelit, scialpinista di Stabio. Lo abbiamo intervistato a cinque giorni dalla partenza per la Corea del Sud. 

Cosa rappresenta per lei la partecipazione alle Paralimpiadi?Per me è un sogno che si avvera! Per arrivarci ho lavorato sodo: tra un infortunio e l'altro (a gennaio Pelit si è rotto un polso, ndr.) la preparazione è stata molto elaborata, soprattutto quella riguardante la parte tecnica con il monosci. 

Con quali aspirazioni parte per la Corea del Sud?Vado a cercare una medaglia in Super G e Gigante. È con questo obiettivo in testa che mi sono svegliato ogni mattina finora. Voglio dare il tutto per tutto in queste due discipline, ho lavorato molto duramente e farò del mio meglio.

Per partecipare ai Giochi paralimpici ha lanciato un progetto di crowfounding, di cosa si tratta?Ho lanciato il progetto di raccolta fondi perché non riesco a coprire solo con gli sponsor le spese che ci sono dietro alla partecipazione, riguardanti in particolare gare e trasferte. Sono molto soddisfatto di come sta andando: il mio obiettivo era raccogliere 15 mila franchi e, a due giorni dalla chiusura del crowfounding, sono riuscito a superare i 13 mila franchi. La raccolta avviene tramite piccole donazioni in cambio di gadget. Vedere tante persone credere in me e in questa avventura paralimpica mi ha sorpreso in positivo. 

A quali competizioni prenderà parte?Parteciperò alle gare di Super G, di Super Combi, Gigante e Slalom. Non parteciperò invece alla discesa libera a causa di una frattura al polso di metà gennaio.

Quindi lei si è rotto il polso solo sei settimane prima dei Giochi?Sì e sono tornato a sciare dopo sole quattro settimane dall'operazione. Diciamo che ho reagito molto bene... (ride, ndr.).Come è nata la sua passione per lo sci alpino?La passione per lo sci è nata per caso nel 2006, dopo essere rimasto sulla sedia a rotelle con una paraplegia incompleta in seguito a un tumore maligno all'osso sacro (condrosarcoma sacrale, ndr.). Ero in palestra e ho sentito che in carrozzina era possibile sciare, mi sono subito interessato, ma mi hanno detto che con la mia schiena era impossibile. Non mi sono arreso e ho iniziato a sciare con il monosci. Nel 2010 mi sono avvicinato al mondo delle gare, disputando la prima stagione in coppa del mondo nel 2015, e ora eccomi qui, pronto per partire per le Paralimpiadi!

Le Paralimpiadi si potranno seguire live o in differita sui canali Facebook e Youtube: World Para Alpine Skiing o Paralympic. Per informazioni www.muratpelit.ch.

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