Odermatt: «Non paragonatemi a Hirscher»

C’è chi cercherà conferme e chi la rinascita, dopo una stagione da dimenticare. E a fornire le prime risposte, come sempre, sarà il gigante di Sölden. Sì, la Coppa del mondo di sci alpino è pronta per un altro giro di giostra. Oggi tocca alle atlete, domani agli uomini. Dovrebbe splendere il sole, ed è già una notizia dopo che le ultime due edizioni erano state rovinate dal maltempo (le gare maschili non si corrono dal 2016). Al cancelletto di partenza ci sarà anche Lara Gut-Behrami, un anno fa giunta 14.ma in passato già in grado di trionfare in Austria. La ticinese figura senz’altro fra coloro seriamente intenzionate a ritrovare le migliori sensazioni in gigante. Una disciplina nella quale nessuna a parte Petra Vlhova sembra comunque in grado di scalfire il dominio di Mikaela Shiffrin.
Un talento polivalente
Un duello, quello in campo femminile, che sulla carta dovrebbe essere replicato da Henrik Kristoffersen e Alexis Pinturault sul fronte opposto.
«Sbarazzatisi» del cannibale Marcel Hirscher, i due rischiano di non avere rivali. O forse non è così? Sulla bocca di tutti, in qualità di possibile guastafeste e definitiva rivelazione, c’è il nome di Marco Odermatt. A 22 anni appena compiuti il rossocrociato ha le stimmate del predestinato. E dopo i due podi dello scorso marzo – a Kranjska Gora e Soldeu – sono il migliore biglietto da visita. «Sono pronto a dare il massimo» conferma il diretto interessato, rassicurando di essersi pienamente ripreso dall’infortunio al menisco rimediato nel super G delle finali in Andorra. «L’intenzione è di disputare tutte le gare in gigante e super G, mentre in discesa, combinata e per i paralleli valuterò di volta in volta a seconda del calendario e dello stato di forma» spiega il talento nidvaldese. Il focus – precisa – andrà ovviamente al gigante, specialità che nell’ultima stagione lo ha visto chiudere al 7. posto. Non male alla prima vera annata ai massimi livelli. «Ma posso e devo naturalmente migliorare. Quest’estate ad esempio ho insistito molto sulla costanza delle mie prestazioni».
La profezia di Marcel
Come se le premesse promettenti mancassero, a inizio 2019 ad accendere i riflettori su Odermatt ci aveva inoltre pensato proprio Marcel Hirscher: «Può conquistare la generale di Coppa del Mondo, diventare campione olimpico: tutto quello che vuole». Di più: tra gli addetti ai lavori c’è già chi ha azzardato il paragone tra il polivalente sciatore svizzero e l’austriaco fresco di ritiro. Quando gli sottoponiamo il quesito Marco tuttavia frena: «Io il nuovo Hirscher? Ognuno è libero di dire quello che pensa. Il raffronto non mi infastidisce, ci mancherebbe. Ma, obiettivamente, non ho ancora vinto una gara in Coppa del mondo, mentre lui ha chiuso a quota 67, finendo per otto volte di fila in testa alla generale. Insomma, è un confronto insensato. Detto ciò, è chiaro che lavoro ogni giorno per raggiungere questo genere di obiettivi. A partire dalla prima vittoria in Coppa del mondo, per la quale sarei già molto felice».
Un ritiro che lascia il segno
Ma come vive e interpreta Odermatt l’addio dalle competizioni del rivale e modello Hirscher? «È davvero un peccato che Marcel abbia deciso di mettere già fine alla sua carriera. Avremmo sicuramente potuto imparare ancora molto da lui. Era il numero 1 e anche i molti tifosi al suo seguito devono aver subito una grossa delusione. Al contempo si tratta però di una decisione che apre a nuovi, interessanti scenari. Banalmente, un posto in più sul podio quasi sempre libero. Ciò che renderà il tutto più avvincente». In questo quadro Odermatt potrebbe rivelarsi subito un cliente scomodo. «Qualora riuscisse ad azzeccare la prima gara a Sölden sono convinto che farà vivere un mese di novembre parecchio burrascoso ai suoi avversari. Ricordatevi queste parole» il monito che l’ex gigantista Max Blardone ha avanzato sulle nostre colonne.
Occhio anche a Meillard
L’impressione, dunque, è che per l’atleta elvetico – 25. in generale al termine dell’ultima stagione – la pressione risulterà particolarmente accentuata. A partire dalla gara di domani, per la quale Swiss Ski punta forte anche su Loïc Meillard. La grandi aspettative non sembrano comunque destabilizzare più di quel tanto Odermatt. Anzi, sentitelo: «La pressione non mi disturba ed è oramai una compagna di viaggio alla quale sono abituato. Ci sarà questa stagione ma era altresì presente la scorsa alla luce delle cinque medaglie d’oro ai Mondiali juniores di Davos. Insomma, ho imparato a gestirla in gara e non per forza è un aspetto negativo». Parole di un atleta che – sottolineano in molti – sa il fatto suo. Il gigante di Sölden potrà già confermare o smentire.