«Ora Petra si concentra sulle discipline tecniche»

Le prime tre gare femminili sono state firmate da tre grandi nomi: Lara Gut-Behrami, Petra Vlhova e Mikaela Shiffrin. A parlarci dei loro successi e di questa nuova stagione che già deve fare i conti con le bizze del tempo, è l’airolese Mauro Pini, allenatore della campionessa slovacca.
Nei due slalom di Levi Petra è stata protagonista nel bene e nel male. La doppietta era a portata di mano. Più gioia o più amarezza per l’allenatore?
«Malgrado tutto le soddisfazioni superano le amarezze. Direi che il bicchiere è quasi pieno. Ho potuto constatare che il lavoro svolto durante l’estate ha dato i suoi frutti. Sul piano tecnico non vedo grossi problemi. Petra scia bene e con fluidità. Anche con la giusta dose di aggressività. Naturalmente può e deve migliorare ancora. Bisogna però sempre prendere in considerazione il fatto che quando si punta al successo c’è sempre il rischio di inforcare. Questo è quello che è successo nel secondo slalom di Levi».
Quali sono le ambizioni della Vlhova in questa stagione? E perché avete deciso di saltare le gare veloci programmate a Zermatt in questi giorni?
«La ragione è semplice. Stiamo già lavorando in funzione dei Giochi olimpici del 2026 a Milano-Cortina. Per ora abbiamo deciso di concentrare gli sforzi principalmente sulle prove tecniche. Lo slalom è la disciplina preferita di Petra. Lo testimoniano i risultati ottenuti nella sua carriera, caratterizzata anche dall’oro conquistato nel 2022 a Pechino. Ma è importante essere davanti anche tra le porte larghe. Le gare veloci, almeno per ora, non rientrano nei nostri piani. Forse, più in là nella stagione potremo anche prenderne in considerazione qualcuna. Intanto posso già dire che, di ritorno dal Nordamerica, Petra non gareggerà neppure nelle gare veloci a St. Moritz».
Nel 2021 la slovacca aveva conquistato la generale di Coppa del mondo. In un anno senza Olimpiadi e Mondiali proverà nuovamente ad inseguire il globo più importante?
«Intanto è presto per riflessioni di questo genere. Da Natale in poi si potrà iniziare a ragionare a lungo raggio. Per preparare bene le gare in Nordamerica siamo rimasti tre giorni supplementari in Scandinavia. Tra Stati Uniti e Canada il programma sarà molto denso: il 25 novembre ci sarà il gigante a Killington, il 28 lo slalom nella stessa località. Poi seguiranno due gare tra le porte larghe - il 2 e il 3 dicembre - a Mont Tremblant. Per ora, nelle prove tecniche si sono messe in luce tra campionesse d’esperienza, diciamo pure i tre tenori dello sci femminile. Sono molto curioso di vedere chi tra le giovani riuscirà a emergere, perché è chiaro che diverse ragazze, penso alle azzurre ma anche alle nordiche, hanno le qualità per ottenere grandi risultati».
Il calendario è sempre un argomento di discussione. Soprattutto in queste prime settimane, caratterizzate da cancellazioni. Qual è la tua opinione in merito all’appuntamento di Zermatt-Cervinia, che anche in questi giorni sta dando grattacapi agli organizzatori?
«La mie idee su questo argomento sono in linea con quelle di molti atleti o atlete che magari devono essere un po’ prudenti nelle loro dichiarazioni. Ricordate Didier Cuche? Lui non aveva nessun timore nell’esprimere i suoi pensieri, spesso in contrapposizione a a quelli dei responsabili della FIS. Didier diceva spesso cose sagge, anche perché conosceva bene le esigenze di chi è sul fronte».
Torniamo al caso specifico della pista transfrontaliera...
«Per quanto riguarda Zermatt-Cervinia e la pista della Gran Becca, bisognerebbe sapere che tra ottobre e novembre il rischio di maltempo e di forte vento, è enorme. Vi siete chiesti perché in questa località le squadre non programmano mai allenamenti in questi periodi? È presto detto: sarebbero più i giorni nei quali gli atleti dovrebbero restare lontani dalle piste. Io ho davvero l’impressione che il calendario si programma a tavolino, senza tenere conto di aspetti importanti relativi a trasferte, costi e ad altre esigenze di squadre e atleti. Invece di ridurre il numero delle gare - e assicuro che sono già tante - se ne aggiungono di nuove moltiplicando gli impegni già gravosi».
Alludi forse all’inserimento dello slalom maschile di Gurgl in programma il 18 novembre?
«Questo è un esempio calzante. Sapete dove si preparano gli slalomisti per questo appuntamento austriaco? Le squadre vanno al nord, per poi tornare ancora in Austria. E già devono pensare alla successiva trasferta in Nordamerica. Viaggi con costi elevati, senza pensare al fatto che per queste trasferte vanno pianificate. Con programmazioni di questo genere a inizio stagione c’è poi da chiedersi quali siano i benefici per chi è chiamato a dare spettacolo in pista. Lo dico sottolineando il fatto che le cancellazioni delle gare per il maltempo vanno comunque sempre prese in considerazione. Lo sci è uno sport all’aperto, soggetto alle bizze del tempo».
Cosa suggeriresti per rendere il calendario più coerente?
«Ai signori della FIS chiedereri solo di utilizzare il buon senso. Attraverso il quale guadagnerebbero punti limitando i costi e salvaguardando l’immagine del nostro sport. Le discese di Zermatt-Cervinia nel mese di novembre, dovrebbero averlo capito, sono troppo a rischio di cancellazione. È difficile portarle a termine. Un anno fa si è deciso di lanciare queste gare transfrontaliere e purtroppo mancava la neve. Quest’anno ne è arrivata troppa. Con il vento che ha reso i problemi ancora più grossi. Ascoltare gli atleti, concedere loro la possibilità di suggerire delle proposte sarebbe per me un bel passo avanti. Ma temo che non succederà. Chi governa lo sci ha altre priorità. Si pensa prima al marketing, al mercato, alle industrie sciistiche e ad aspetti più turistici che sportivi».
Torniamo a parlare di Petra e delle sua avversarie più blasonate.
«Lara Gut-Behrami è partita bene. Già si è capito che in questa stagione intende battersi ai più alti livelli. Stiamo a vedere quale sarà il suo rendimento nella velocità. Mikaela Shiffrin non è ancora al massimo. Però è già riuscita a firmare uno slalom. Punterà nuovamente su una semipolivalenza.E Petra? L’ho già detto. Durante l’estate si è preparata bene. Vuole essere costante in slalom e progredire in gigante. Se sarà il caso, nella seconda parte della stagione, quando si entrerà nel vivo della CdM, decideremo se allargare o meno lo spettro delle discipline. Faremo comunque sempre attenzione a non caricarla di troppi impegni. Ci attendono altre stagioni. Con i Mondiali e le Olimpiadi».