«Per divertirmi affronterò la Maratona Engadinese»

Chi è l’attuale bandiera del fondo ticinese? Non ci sono dubbi: Alessandro Vanzetti. Si tratta di un diciottenne che vive a Olivone e che frequenta il quarto anno al liceo economico di Bellinzona. Nello scorso fine settimana ha disputato la Continental Cup a Campra. Era, questa, la sua seconda avventura in una gara internazionale dopo il debutto di due anni fa, proprio sulla pista bleniese. Ma quali sono gli obiettivi di questo giovane atleta, che ha davanti a sé ancora un’intera stagione tra gli Under 20? «Intanto - sottolinea - vorrei godermi la seconda parte di questa stagione con la speranza di poter essere nelle migliori condizioni possibili sul piano fisico. Purtroppo sono reduce da un’influenza. Infatti non ho potuto rendere come avrei voluto nelle recenti competizioni di Coppa Europa. Ci saranno comunque altre occasioni». Adesso Alessandro potrà concentrarsi sui prossimi impegni agonistici, che si presentano già in questo fine settimana. «È vero - prosegue - Mi sto già preparando in vista dell’appuntamento di Swiss Cup in programma a Sedrun».
Impegni a catena
Successivamente, almeno sul piano competitivo, Vanzetti si concederà una breve pausa, che intende utilizzare per preparare diverse gare regionali nella Svizzera tedesca. «Per divertirmi, in marzo - dice il nostro interlocutore - dovrei anche poter affrontare la mia prima avventura alla Maratona Engadinese. Dal 31 marzo al 1. aprile ci sarà anche la seconda tappa dei Campionati svizzeri a Silvaplana».
Passione ereditata
Ma come è nata la passione di Vanzetti per questo sport? «Credo di averla ereditata - dice ridendo -. A 5 anni avevo già gli sci ai piedi. Mia mamma, Claudia, mi aveva inizialmente indirizzato verso l’alpino, che adesso, per ovvie ragioni, pratico molto meno . Il fondo è invece sempre stato lo sport di riferimento del nonno Marino. E, naturalmente, anche di mio padre, Nicola, che a suo tempo partecipava a gare regionali e che adesso si occupa della gestione del centro nordico bleniese».
Piste con una storia
A lui e al suo staff va il merito di aver preparato le piste della Continental Cup, che sono un vero gioiello per la regione. Si intuisce subito che Alessandro ha lo sci di fondo nel sangue. «Io non c’ero ancora, ma stando ai racconti in famiglia so che negli anni Ottanta e Novanta, Campra aveva ospitato in più occasioni i grandi nomi del fondo mondiale ereditando spesso competizioni previste altrove, in luoghi dove magari non c’era abbastanza neve. Ogni tanto, quando mi alleno, su queste piste ci penso. E devo dire che per una località ticinese è comunque importante poter essere ancora nel giro delle gare che contano, almeno a livello continentale».
Tra scuola e allenamenti
Per Alessandro, il tempo per l’allenamento, non è molto. Però riesce a ritagliarsi diverse ore alla settimana. Logico che ne approfitti soprattutto adesso, durante il periodo delle vacanze scolastiche. «Campra è vicina ad Olivone. Tutto si complica quando vado al liceo a Bellinzona. Però cerco di organizzarmi per trovare il modo di gestire il meglio possibile l’attività sportiva e la scuola. Il prossimo anno, l’ultimo da Under 20, dovrebbe essere un po’ più tranquillo. Ho rinviato il servizio militare per dedicarmi al fondo. Poi mi piacerebbe iniziare l’Università. Non so ancora se a San Gallo o a Zurigo. Conto di iscrivermi alla facoltà di Economia».
Tornando allo sport, con chi ha imparato a sciare Alessandro Vanzetti? «La mia prima allenatrice, quando ero nel gruppo dei giovani fondisti di Campra, è stata Manuela Leonardi, moglie di Ugo, il fratello di Natascia Leonardi Cortesi. Conosco Natascia abbastanza bene perché non manca mai le gare a Bedretto».