«Sono felice per Federica e sono anche un po’ stupita»

Da mamma è quasi incredula. Da giornalista un po’ imbarazzata. Le emozioni che sta vivendo in questi giorni Maria Rosa Quario sono indescrivibili. Vedere Federica Brignone, la figlia, al comando della generale di Coppa del mondo la riempie di orgoglio: «Da qui alle finali di Cortina ci sono ancora diverse gare. Godiamole insieme».
«Se mi avessero chiesto a inizio stagione un pronostico sulle possibilità di Federica di lottare per la Coppa, sarei stata molto cauta. Lungi da me l’idea di sotto stimare mia figlia. Ho sempre creduto nel suo talento. Però, francamente, un conto è aggiudicarsi qualche gara, un altro ritrovarsi al comando della generale a poco meno di un mese dalle finali di Cortina».
Molti addetti ai lavori (ndr: compreso il nostro Mauro Pini), vedono Federica come la principale candidata al successo. Cosa pensa Maria Rosa al proposito? «Al di là dello stupore nel vederla lì davanti, mi dico che nello sport ci sono tante variabili. Un giudizio dato oggi potrebbe essere diverso da quello precedente oppure successivo. Però i dati sono incontrovertibili. Capisco dunque chi ritiene che mia figlia abbia un’occasione d’oro davanti a sé. Finora ha dimostrato molta regolarità. Non credevo che riuscisse a tenere un livello così alto in tutte le discipline. Riuscirà a proseguire sulla scia di quanto fatto finora? Questa adesso è la grande scommessa».
Una lotta a tre
Si prospetta una lotta a tre, sempre che Mikaela Shiffrin decida di tornare a gareggiare nel periodo più difficile della sua vita. «Almeno per il momento, non sappiamo quali siano le intenzioni di Miki, che rispetto tantissimo. Perdere il padre è un’esperienza dolorosissima per chiunque. Forse è ancora più difficile da superare per chi, fino a poco tempo fa, sembrava vivere ogni istante con estrema facilità. In teoria l’americana dovrebbe essere assente ancora per un paio di gare, il superG e la combinata di sabato e domenica a La Thuile. Tornerà per il gigante e lo slalom del 7 e 8 marzo ad Ofterschwang, in Germania? È possibile. Ma in quali condizioni psicofisiche ritroveremo Mikaela? L’unica cosa che possiamo fare è rispettare la sua privacy. D’altra parte ce lo ha chiesto lei stessa».
Terza nella generale è Petra Vlhova, che invece deve fare i conti con un problema alla cartilagine del ginocchio, emerso dopo le gare di Crans-Montana.
«Il caso della slovacca è molto diverso da quello della statunitense – risponde Maria Rosa Quario – . Stando a Livio Magoni, il tecnico italiano di Petra, ci sarebbe uno schiacciamento della cartilagine tra la tibia e il femore. Che la slovacca dovesse convivere con i dolori, lo sappiamo però dall’inizio della stagione. Da come ha sciato e continuato a sciare da ottobre in poi, la Vlhova sembra aver comunque trovato il modo di superare questo problema. Nonostante tutto, e non lo dico solo per scaramanzia, secondo me è lei la favorita per il successo finale. Quelle 159 lunghezze che la separano da Federica sono tante e poche. In un paio di gare si possono stravolgere le gerarchie».
Ragazza normale
Dopo la vittoria conquistata nella combinata in Vallese Federica ha dato l’impressione di non pensare assolutamente alla Coppa di cristallo e di voler continuare ad affrontare ogni singola gara come se fossimo soltanto a metà stagione.
«A differenza delle campionesse più profilate, delle ragazze quasi programmate per vincere, Federica continua a fare la vita normale. Fa la spesa, invita gli amici a cena e quant’altro. L’ultima cosa che dovrebbe fare adesso sarebbe cambiare il suo modo di vivere e caricarsi di pressione. Un po’, viste le nuove prospettive, è inevitabile. Ma ritengo importante che, al di là di tutto, continui a restare se stessa».
Gut-Behrami ritrovata
L’ultimo fine settimana è stato caratterizzato anche dal ritorno ai vertici di Lara Gut-Behrami. «Sono felice per lei – conclude la giornalista italiana. La doppietta nelle discese di Crans-Montana dopo una stagione un po’ anonima sono un toccasana per la diretta interessata, ma anche per tutto il Circo Bianco. Questo è uno sport strano, dove la tecnica ha una grande importanza, ma la testa, la psiche, ne ha forse ancora di più. Quello che conta è l’atteggiamento positivo. Quello che ha ritrovato Lara. Ora, mi auguro che possa tornare a sorridere di più».