Calcio

Se Inler spia il Lugano: «Che cosa ha visto? Una squadra senza paura»

A Winterthur, sotto gli occhi del giocatore del Besiktas, i bianconeri hanno ultimato una settimana da 6 punti - Mattia Croci-Torti: «Possiamo fare male a qualsiasi avversario»
© KEYSTONE / WALTER BIERI
Massimo Solari
01.10.2023 17:30

Cappellino abbassato, fisico asciutto. Lo sguardo attento. E, poco prima del fischio d’inizio, 15 minuti trascorsi a chiacchierare con il direttore sportivo bianconero Carlos Da Silva. No, nonostante i modi e i movimenti discreti, Gökhan Inler non è passato inosservato alla Schützenwiese. A Winterthur, l’ex capitano della Nazionale era in missione. Giovedì, d’altronde, il Lugano sfiderà il Besiktas, club con cui il 39.enne - calciatore intramontabile - ha sottoscritto un contratto valido per una stagione. Il mansionario di Inler, evidentemente, è ampio. Dal campo all’osservazione. E, in tal senso, il centrocampista ha analizzato un avversario in salute. Rilanciato, anche. Con il 3-2 maturato sabato, infatti, in casa Lugano è stata ultimata una settimana da 6 punti.

«In Turchia nessuna barricata»

«Che messaggio abbiamo lanciato a Inler? Quello di una squadra che non ha mai avuto paura di giocare» sottolinea l’allenatore bianconero Mattia Croci-Torti. «Sarà importante confermare questa volontà, questo coraggio, anche in Turchia. Naturalmente affrontiamo una formazione di un altro livello, ma non potremo permetterci di fare le barricate a Istanbul. Ci faremmo solo del male. Al contrario, in ripartenza ritengo che il Lugano disponga di qualità sufficienti per fare male a qualsiasi avversario. Perciò puntiamo a rubare un punto anche ai turchi».

Dopo lo spareggio di Europa League contro l'Union Saint-Gilloise in molti hanno preferito vedere il bicchiere mezzo vuoto
Mattia Croci-Torti, allenatore FC Lugano

Al Winterthur, suggerivamo, ne sono invece arrivati tre. Importantissimi. «Abbiamo superato una prova di maturità, sì» sottolinea il Crus, ricordando come gli uomini di Rahmen fossero imbattuti da sette incontri. «Non ci hanno mai messo sotto pressione. Niente a che vedere con altre sfide infernali vissute in passato alla Schützenwiese. Ripeto: ho visto un Lugano in pieno controllo, seppur tradito nuovamente dalle marcature in area di rigore. Il nostro più grande difetto sin qui». La magia di Marques e l’ottimo impatto di Belhadj hanno fortunatamente scongiurato il peggio. Per altro conferendo valore anche alla terza rete stagionale di Vladi. Tre rincalzi, chiamiamoli così, trasformatisi in primattori. «Tutti vogliono giocare e ci saranno sempre musi lunghi» rileva Croci-Torti. Per poi precisare: «A non dover mai venire meno è la fiducia in ogni elemento della rosa. Alcuni profili giovani avevano bisogno di un po’ di tempo per prendere le misure del club e del campionato. Ma a inizio ottobre mi sento di dire che sono già pronti per disputare partite importanti».

Mezzo pieno o mezzo vuoto?

Il turnover del tecnico momò, a questo giro, ha pagato. Eccome. «Non dimentico le esperienze in Europa vissute da assistente di Tami, Celestini e Jacobacci» spiega Croci-Torti: «Vi sono momenti in cui servono delle decisioni forti. Così come la flessibilità mentale per rinunciare ai dogmi personali. Alla fine ciò che conta è trovare il giusto equilibrio. In tutte le cose che facciamo. E, fatemelo sottolineare, la prestazione molto seria e concentrata offerta contro il Winterthur ha dimostrato che questo equilibrio - nello spogliatoio - è presente».

Il Lugano, zitto zitto, si è così portato a ridosso della vetta. Le critiche delle scorse settimane sono forse state ingenerose? Sentite il Crus: «Lo spareggio di Europa League contro l’Union Saint-Gilloise ha alimentato una certa negatività esterna. In molti hanno preferito vedere il bicchiere mezzo vuoto. Tolti quei due incontri, però, il percorso del Lugano non è così male. E, tornando a chi gioca o meno, è proprio la concorrenza interna a doverci spingere a fare la differenza». Massimo Solari

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