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Sextortion nello sport: il lato oscuro dell’agonismo

Uno studio internazionale svela l’ampia diffusione di ricatti sessuali tra allenatori e atleti: il 45% dei partecipanti teme abusi di potere a fini sessuali
©Gabriele Putzu
Ats
15.07.2025 14:24

Nel mondo dello sport è sempre più diffusa la pratica dell'estorsione sessuale o cosiddetta «sextortion» che coinvolge allenatori e atleti. A dimostrarlo è un recente studio pubblicato su «Crime, Law and Social Change», la rivista mensile specializzata in criminologia e sociologia.

La forma di ricatto consiste nell'estorcere o barattare favori sessuali o denaro alla vittima. A causa della posizione gerarchica e dal ruolo che l'allenatore esercita nei confronti degli atleti, questa pratica non è rara nelle innumerevoli società sportive di tutto il globo.

Lo studio - citato dai quotidiani romandi 24 Heures e Tribune de Genève, e che l'agenzia Keystone-ATS ha potuto consultare - è stato condotto su 478 atleti provenienti da 49 Paesi. Complessivamente, 96 persone intervistate hanno dichiarato di aver assistito personalmente a questo tipo di estorsione.

Le autrici Whitney Bragnolo e Yanei Lezama sottolineano che ad essere interessati sono la stragrande maggioranza delle discipline sportive e quasi tutte le nazioni rappresentate. Quasi il 45% degli intervistati ritengono «estremamente probabile» che individui che ricoprono posizioni autorevoli sfruttino la loro posizione per ottenere favori sessuali.