Calcio

Sì al biglietto nominale, ma verrà utilizzato come ultima risorsa

Il gruppo di lavoro incaricato di analizzare il problema del tifo violento in Svizzera ha emesso il suo verdetto - Il progetto «Biglietto+» ha partorito un sistema di risposta a cascata, atto a contenere i comportamenti problematici
Spetterà alle singole società scegliere se, qualora le altre soluzioni non dovessero rivelarsi efficaci, puntare sui ticket nominativi. © cdt/gabriele putzu
Nicola Martinetti
13.03.2023 21:45

La notizia, infine, è stata confermata. Ed è anche forte. Il tanto discusso biglietto nominale, sì, in futuro potrà vedere la luce nell’ambito del calcio svizzero. Il team che negli ultimi mesi ha lavorato al progetto interdisciplinare «Biglietto+», volto - tra le altre cose - ad analizzare un’eventuale introduzione di questa misura per combattere il problema della violenza dentro e fuori dagli stadi, ha infine emesso il suo verdetto. Esposto oggi a Berna dai rappresentanti di tutte le parti coinvolte. Al contrario di altri Paesi come l’Italia, dove il biglietto nominale è stato abbracciato quale risorsa principale nella lotta contro il tifo problematico, il team di lavoro elvetico ha però scelto di intraprendere una via differente. Costruendo un sistema di risposta a più fasi - in gergo, «a cascata» - all’interno del quale la soluzione legata al ticket nominativo è prevista come ultima risorsa.

Capire grazie al primo mandato

«Il nostro gruppo di lavoro ha operato con l’intento di soddisfare due mandati» ha tenuto a precisare Christian Varone, comandante della polizia vallesana e co-presidente del team che ha lavorato al progetto interdisciplinare, assieme al CEO della Swiss Football League (SFL) Claudius Schäfer. «Il primo mandato, innanzitutto, era volto ad effettuare un punto della situazione in merito a quanto accade, oggi, dentro e fuori dagli stadi di Super League. Un lavoro importante svolto in pochi mesi, che ha coinvolto tutte le parti in causa: autorità politiche, club, SFL, polizie e anche i tifosi stessi, tramite dei sondaggi. Ciò che è emerso da questa prima fase di analisi, è che in Svizzera - nello specifico, nel massimo campionato di calcio - vengono regolarmente registrati dei comportamenti problematici. I quali, spesso e volentieri, vengono perpetrati dai tifosi della compagine che si trova in trasferta». Particolari elementi di criticità sono le marce di avvicinamento e allontanamento dallo stadio, come conferma Reto Nause, responsabile del dicastero della sicurezza della città di Berna: «Gli arrivi e le partenze dei tifosi ospiti provocano esplosioni di violenza e, di riflesso, esplosioni di costi e sfide a livello di sicurezza».

Un’arma a favore dei singoli club

Di qui, appunto, la necessità di lavorare a un secondo mandato. Per comprendere come intervenire al fine di ridurre al minimo le problematiche sollevate dalla prima fase di analisi. E, in particolare, definire se il già citato biglietto nominale potesse - in questo contesto - rappresentare la soluzione ideale per fronteggiare le violenze. La risposta a tale quesito, in conferenza, è stata nuovamente affidata a Christian Varone. «La verità è che all’inizio del processo non sapevamo cosa significasse implementare un sistema basato su un biglietto nominale - ha ammesso il comandante della polizia vallesana -. Non a fondo, quantomeno. Parte della nostra analisi è dunque ruotata attorno alla comprensione del tema. Nello specifico, inizialmente abbiamo studiato i casi di altre realtà. Alcune, come l’Italia, la Polonia e l’Ungheria, che hanno scelto di abbracciare questa soluzione. E altre, come ad esempio la Germania, che invece non l’hanno fatto. La conclusione che abbiamo tratto, è che in linea di massima l’introduzione di questa misura in Svizzera è fattibile. Comporterebbe un costo - per ogni stadio - che varia dai 350’000 franchi al milione circa, a dipendenza della capienza della struttura e della variante scelta (vedi box a lato). Cifra che andrebbe sommata a quella - variabile, tra l’1 e i 3 milioni - che già viene spesa oggi in termini di sicurezza. Vi è poi da ritenere che l’eventuale creazione di un database atto a conservare le informazioni legate ai biglietti nominali, richiederebbe l’istituzione di una base giuridica a livello federale che oggi non esiste ancora». In sintesi: il biglietto nominale è sì implementabile, ma non senza qualche ostacolo. Di qui la volontà di vederlo quale «ultima ratio» affidata - è stato ribadito più volte - alla sensibilità dei singoli club, all’interno di in un sistema a cascata articolato e con diversi livelli di intervento (incremento della sorveglianza video, approccio Good Hosting della SFL, riduzione o chiusura del settore ospiti, restrizioni nei viaggi dei tifosi, sistema di bonus/malus, ecc.). «Obbligare tutte le squadre a utilizzare i biglietti nominali - ha spiegato il CEO della SFL Claudius Schäfer - equivarrebbe a una punizione collettiva e sarebbe accolta male dal pubblico, con un possibile calo dell’affluenza alle partite. Le misure devono dunque rimanere proporzionate. Ma al tempo stesso garantire ai singoli club, in caso di necessità, la possibilità di intraprendere quella via».