Sinner, questa volta la fortuna non ti assiste

Il sorteggio di un tabellone tennistico - pur avendo una serie di regole legate al posizionamento delle teste di serie - è per forza di cose un procedimento aleatorio. Essere il favorito del «seeding» non per forza significa avere un percorso agevole, lo sa bene Jannik Sinner, che un anno fa – da numero 8 del torneo - raggiunse la semifinale di Wimbledon, dovendo battere quattro giocatori situati tra la 79. e la 111. posizione del ranking ATP. A distanza di 12 mesi lo scenario londinese, per l’altoatesino, si è praticamente ribaltato: malgrado il numero uno al fianco del suo nome, il lungo cammino verso il penultimo atto dei «Championships» appare ben più probante.
Un’altra semi con Carlitos?
Le insidie, per l’azzurro, rischiano di essere diverse, a cominciare da un possibile derby contro Matteo Berrettini già al secondo turno. Sì, perché se Sinner dovesse avere la meglio su Hanfmann, al debutto, poi ci potrebbe essere la sfida tutta italiana contro il romano, uno dei più grandi spauracchi per tutti su questa superficie. Uno capace, lo ricordiamo, di issarsi anche fino in finale a Londra – come accadde nel 2021 – e per questo considerato tra i giocatori più pericolosi da affrontare, tra le non teste di serie. Certo, Sinner ha già ampiamente dimostrato di non soffrire affatto la tensione quando incontra i suoi connazionali, ma sarebbe una sfida da non sottovalutare, così come potrebbero essere ardui i possibili duelli contro Griekspoor ed eventualmente Shapovalov fino al raggiungimento dei quarti di finali. Da lì, quindi, la faccenda dovrebbe complicarsi ulteriormente perché dalla sua parte sono presenti due clienti scomodi come Dimitrov e Medvedev.
La variabile più importante dell’intero sorteggio, però, era un’altra, ossia il posizionamento della testa di serie numero tre, quello di Carlos Alcaraz. Il campione uscente, alla fine, è stato inserito nella parte alta, quella di Sinner, per cui i due potrebbero ritrovarsi a duellare in un’altra semifinale di un Grande Slam, sulla falsariga di quanto accaduto a Parigi.Per quanto riguarda l’iberico, invece, va detto che l’urna è stata sostanzialmente clemente, visto che il suo spicchio di tabellone è contraddistinto dalla presenza di Casper Ruud, il più debole dei primi 8 del mondo, su erba. L’ostacolo maggiore, allora, fino al penultimo atto dovrebbe essere lo statunitense Tommy Paul. «Tornare a Wimbledon - ha affermato lo spagnolo - è sempre speciale, farlo da campione in carica lo è ancor più. Ho dei ricordi splendidi dell’anno scorso, sono emozionato all’idea di ricominciare e spero di ottenere lo stesso risultato».
Le condizioni di Djokovic
Un altro che, di fatto, può tirare un sospiro di sollievo è sicuramente Novak Djokovic. Sì, perché il serbo è finito nella parte bassa e quindi ha la garanzia di evitare i due temibili giovani avversari, che potrebbe affrontare solamente in un’eventuale finale. Atto conclusivo che, al momento, sembra tutt’altro che improbabile per il fuoriclasse serbo. La presenza di Nole, fino a un paio di settimane fa, era perfino in dubbio, mentre ora di speculazioni ce ne sono davvero poche. La condizione di Djokovic - e del suo ginocchio – sembra essere buona e da quanto mostrato nei giorni scorsi - in allenamento con Sinner e in un’esibizione assieme a Medvedev - ha fatto vedere di essere pronto, prontissimo. I rivali presenti sul suo cammino, soprattutto nella prima settimana, non dovrebbe impensierirlo particolarmente e l’unico che ha buone chance di fermarlo prima della finale è Hubert Hurkacz. La potenziale sfida ai quarti contro il polacco - già incontrato 12 mesi or sono - sarebbe assolutamente da non perdere.
Chi succede a Vondrousova?
Detto, in precedenza, del cammino complicato per Sinner, anche sul fronte femminile la testa di serie numero uno potrebbe andare incontro a varie difficoltà. Iga Swiatek – mai oltre i quarti di finale a Wimbledon – inizia il suo torneo affrontando una campionessa Slam, Sofia Kenin, e potrebbe poi ritrovarsi di fronte giocatrici estremamente insidiose come Siniakova, Ostapenko e Vondrousova. Quest’ultima, campionessa in carica, rappresenterebbe ipoteticamente lo scoglio dei quarti di finale, prima di una sfida difficilissima con Elena Rybakina. È proprio la kazaka – vincitrice nel 2022 – la grande favorita tra le donne, soprattutto considerando il ritiro di Aryna Sabalenka che si trovava invece nella parte bassa, dove figura la numero due del mondo Coco Gauff.
Le possibilità degli elvetici
Sorteggio agrodolce, infine, per la sparuta truppa rossocrociata. Soltanto tre, infatti, sono gli elvetici presenti a Church Road e a due di essi – Stan Wawrinka e Viktoria Golubic – è andata sostanzialmente bene. Stan - pescando la wildcard britannica Charles Broom – oggi, sul campo numero 2, avrà a che fare con un avversario con pochissima esperienza all’interno dell’ATP Tour, poiché il 26.enne è attivo in maniera quasi esclusiva a livello di Challenger. Battibile, poi, anche l’avversaria di Golubic, ovverosia Jule Niemeier. La tedesca – pur arrivando da un periodo di forma non brillantissimo – va comunque temuta per quanto mostrato in passato a Wimbledon e perché la sua potenza le permette esaltarsi sempre sulle superfici rapide.
Meno positivo, invece, è stato l’accoppiamento toccato a Dominic Stricker, che se la vedrà domani con il francese Arthur Fils, numero 34 del mondo. I due si sono già sfidati in due circostanze – su altrettante superfici e mai sull’erba - e sin qui il bilancio è di una vittoria per parte. Azzardare un pronostico appare dunque complicato, Fils è sicuramente il favorito, ma Stricker ha le qualità per metterlo in affanno e rendere combattuto il confronto.