Sira Accola e i salti di qualità

LUGANO - Fra Coira e Figino il passo è breve. Lo è ancora di più tra Barbengo e la Lombardia. A dirlo è Sira Accola, amazzone di origine grigionese, che durante la settimana (vacanze escluse) vive e studia nella capitale grigionese, mentre nei fine settimana viene in Ticino, per poi spostarsi – con cavalli e bagagli – poco oltre Bizzarone, dove si allena sotto la guida dell’ex azzurro Valerio Sozzi, un nome noto per chi frequenta il mondo del salto ostacoli: due Olimpiadi all’attivo, Barcellona 1992 e Atene 1996. Ma torniamo a Sira, che si è guadagnata la qualificazione per gli Europei juniores di salto in programma la prossima settimana (8-14 luglio) a Zuidwolde, in Olanda. «È stata una grande soddisfazione per me personalmente, ma soprattutto per la mia famiglia, dalla quale ho un appoggio incondizionato. La passione per i cavalli arriva soprattutto da mia madre, Daniela. Anche la presenza di mio padre, Martin, è stata fondamentale. In pratica lui ha seguito il mio percorso agonistico fin da quando ero una ragazzina. Poi sono cresciuta tecnicamente con i consigli di Valerio Sozzi alla Scuderia Munel, in Italia».
Durante l’anno, come riesci a conciliare l’impegno della scuola, con le gare, in parte in Svizzera, ma soprattutto oltre confine?
«Cerco di organizzarmi nel modo migliore. Intanto, a Coira, frequento il liceo con un indirizzo scientifico. Nel weekend veniamo praticamente sempre in Ticino e, anche per questo, negli appuntamenti agonistici, rappresento la Federazione ticinese degli sport equestri. Avevo ottenuto il brevetto nell’autunno del 2013 a Gudo con Alfredo Belardi. Quell’anno è per me stato fondamentale, poiché avevo ricevuto il mio primo cavallo (ndr: Quote) che adesso ha 18 anni. In pratica la mia età, visto che io li compirò il 15 di luglio, il giorno dopo la conclusione di questi Europei in Olanda».
Dopo il brevetto, la licenza. E il numero dei cavalli è cresciuto in modo impressionante.
«È vero. Un anno dopo, nel 2014, è arrivata Dolce Vita (ndr: che ha 16 anni), una cavalla che era allora un po’ traumatizzata e che, almeno inizialmente, era difficile da montare. Oggi posso dire che con lei, contrariamente a quanto indica il nome, la vita non è sempre stata facile o dolce. Io, comunque, con lei ho davvero imparato a montare. Sul piano dei risultati, devo dirlo, ci sono stati alti e bassi. Ma questo, in fondo, è secondario. Soprattutto se penso ai progressi che mi ha permesso di fare».
E così arriviamo al tuo terzo cavallo, che pure ha un nome difficile, se non impossibile da dimenticare.
«Coup de Coeur, in verità, era la cavalla di mia madre. Alle sue spalle c’erano diverse gare grosse nel periodo in cui io ero ancora una bambina. Per me è stata fondamentale. Con il suo grande cuore mi ha permesso di ottenere la qualificazione. Dirò solo che i selezionatori rossocrociati, mi hanno detto che questo potrebbe essere il cavallo del mio futuro».
La lista dei cavalli è ancora lunga?
«No, siamo quasi alla fine. Devo anche parlare di Simenon de l’Herbage, perché con lui ho fatto le mie prime gare grosse. Recentemente, a Gorla, ci siamo ad esempio messi in luce con un secondo posto in una gara di 130 cm. Sono certa che mi darà altre belle soddisfazioni. La mia quinta cavalla si chiama Grace (ndr: Sira segnala un 10. posto nel suo primo Gran Premio, 140 cm) e sono certa che anche lei avrà altre occasioni per mettersi in luce».
Insomma, a questo punto rivelaci con chi monterai la prossima settimana in Olanda.
«Per le gare a Zuidwolde ho scelto la mia sesta cavalla, Tina de l’Yserand, sella francese di 12 anni. Una saura bruciata arrivata da noi nel maggio 2018. Con lei ho ottenuto risultati di rilievo e soprattutto la fiducia dei selezionatori rossocrociati. Il primo concorso importante affrontato insieme è stato il CSI di Ascona, che purtroppo quest’anno, con tutta probabilità, dovrò saltare».
Qual è il tuo obiettivo per questi Europei juniores?
«L’obiettivo era quello di esserci. Tutto quello che arriva è qualcosa in più. Ripenso con soddisfazione alla convocazione ottenuta al CSIO di Opglabbeek nell’aprile scorso in Belgio (ndr: 1. in una 140 cm a tempo) e poi ancora al CSIO di Gorla o alla gara vicino a Losanna, a Chalet a Gobet. Agli Europei cercherò di dare il meglio, sia nella gara per Nazioni che nell’individuale. Posso dirlo? La mia speranza è quella di potermi qualificare tra i 30 migliori binomi di questa rassegna continentale».
Elissa Bottoli difenderà i colori dell’Austria
Sira Accola non sarà l’unica ticinese in gara agli Europei juniores di Zuidwolde dall’8 al 14 luglio. Per questo importante appuntamento equestre si è infatti qualificata anche la 17.enne Elissa Bottoli, residente a Bellinzona, che rappresenterà la squadra austriaca. L’amazzone è un’allieva di Fabio Crotta. Cosa dice di lei l’olimpionico di Giubiasco, che partecipò ai Giochi di Atene nel 1996? «Elissa ha il doppio passaporto – il papà è ticinese, la mamma austriaca – e si allena da noi da circa tre anni. Ha le qualità per far bene. Io le auguro la migliore fortuna per questo importante appuntamento equestre. Le qualificazioni iniziano mercoledì con la caccia. Venerdì ci sarà la Coppa Nazioni. Poi seguirà la fase finale individuale con i 30 migliori binomi».