Sulle strade di Parigi si balla

Mancano solo tre giorni all’inizio dei Giochi olimpici di Parigi. 45 discipline e una sola novità: il breaking o, più comunemente, la breakdance. Ma di cosa si tratta esattamente? Chi saranno i favoriti? E come verranno giudicati gli atleti? Facciamo un po’ di chiarezza sull’ultimo sport entrato nel programma olimpico.
1. Cos’è il breaking?
Il breaking, più comunemente conosciuto come breakdance, affonda le sue radici nel Bronx, a New York. Nasce negli anni ’70 come parte della cultura hip-hop ed è caratterizzato da una combinazione di movimenti atletici rapidi e a scatti, che includono rotazioni, salti mortali e evoluzioni spettacolari. Le competizioni internazionali sono invece iniziate negli anni ‘90. Il termine «breaking» si riferisce alle pause strumentali nella musica, particolarmente ritmata e improvvisata da un DJ. Il Comitato Olimpico Internazionale, con l’inserimento di sport moderni come questo, spera di avvicinare e incoraggiare sempre di più i giovani a impegnarsi in un’attività sportiva.
2. Può essere definito uno sport?
Domanda difficile. Il CIO risponde con un perentorio «sì», inserendo il breaking nella categoria degli sport urbani, come lo skateboard e l’arrampicata sportiva. Se ci rifacciamo alla definizione che fornisce l'Enciclopedia Treccani alla voce «sport» potremmo anche dar loro ragione, in quanto si legge: «Attività intesa a sviluppare le capacità fisiche e insieme psichiche, e il complesso degli esercizi e delle manifestazioni, soprattutto agonistiche, in cui tale attività si realizza, praticati nel rispetto di regole codificate da appositi enti […]». A questo punto però ci si potrebbe chiedere come mai la breakdance sia stata inserita nel programma olimpico mentre invece le altre danze non siano contemplate. A voi la scelta se appoggiare o discostarsi dalla decisione del CIO, che ha deciso di introdurre questa disciplina dopo il debutto ai Giochi giovanili del 2018 a Buenos Aires. Nella capitale argentina, infatti, la breakdance aveva riscontrato un enorme successo da parte del pubblico.
3. Come sarà organizzata la breakdance a Parigi?
Un incontro di breaking viene definito battaglia. Gli atleti sono chiamati B-Boys e B-Girls e si affrontano in battaglie uno contro uno. A Parigi le gare si svolgeranno su due giorni, tra il 9 e il 10 agosto. L’ubicazione? L’iconica Place de la Concorde. In totale scenderanno in pista 16 B-Boys e altrettante B-Girls. Le donne si sfideranno il primo giorno, gli uomini il secondo. Si comincerà con una fase di round-robin composta da quattro gruppi da quattro. I primi due classificati di ogni girone passeranno poi ai quarti di finale. A questi seguiranno le semifinali e la finale.
4. Come sono stati selezionati i 32 atleti che competeranno a Parigi?
Partiamo dal Paese ospitante. Alla Francia sono state date due quote (una per genere), e altre quattro (due per genere) sono state assegnate dalla Commissione Tripartita durante le Universiadi. I restanti 26 atleti sono stati selezionati attraverso i campionati mondiali dello scorso anno, i rispettivi Giochi continentali e le serie di qualificazioni olimpiche tenutesi a Shanghai e Budapest a maggio e giugno.
5. Come si giudicano le gare? Come si decreta il vincitore di una battaglia?
I giudici assegneranno un punteggio ai breaker in base a cinque categorie: musicalità, vocabolario dei movimenti, originalità, tecnica ed esecuzione. Ogni categoria costituisce il 20% del punteggio finale. Le battaglie sono gare al meglio delle tre manches, chiamate anche «throwdown». Ogni atleta ha a disposizione esattamente 60 secondi per completare il suo esercizio e può essere penalizzato in qualsiasi momento in caso di comportamento scorretto o antisportivo.
6. Chi sono i favoriti?
Il B-Boy Victor e la B-Girl Nicka sono i campioni del mondo in carica. Ciononostante, circa la metà dei concorrenti potrà concretamente partecipare alla lotta per le medaglie. Tra i favoriti in campo maschile troviamo anche Shigekix (campione asiatico), Phil Wizard (campione panamericano) e Dany Dann (campione europeo, nonché beniamino di casa). Tra le donne, invece, spiccano i nomi di Ami, Ayumi e 671 (la campionessa asiatica di origine cinese). Un ruolo fondamentale nell’assegnazione dei titoli potrebbe però svolgerlo anche il caldo. Chi si presenterà con la migliore condizione fisica potrebbe rimescolare le carte in tavola.