C’è un tennis amatoriale che già allarga i confini

Nato nel 2017, RAFT, acronimo di Rebel Amateur Fighter Tennis, si è già guadagnato un bel successo. A testimoniarlo non sono solo i numeri degli appassionati, ma le immagini dei protagonisti, in particolare di coloro che hanno vissuto le finali di Umago (Croazia 2017), Nizza (2018) e Barcellona (2019). Se in Italia l’iniziativa ha già messo solide radici, in Svizzera ha mosso i primi passi, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. E, naturalmente, si intende evitare una sovrapposizione con gli ormai radicatissimi Interclub.
Max Di Blasi, maestro di tennis e promotore di sport amatoriale, ha illustrato recentemente il progetto di RAFT unitamente ad Alex Carera (tra gli artefici dell’iniziativa) al TC Caslano. Una serata ben frequentata nella quale sono state indicate le peculiarità di questa manifestazione senza confini. «C’è una piattaforma web e mobile (www. rafttennis.ch) che è uno strumento attraverso cui partecipare e/o organizzare tornei di tennis sul modello dei professionisti (ATP/WTA). Si tratta di un portale dedicato agli appassionati (dai 16 anni in su) e agli utenti che non solo possono agevolmente organizzare sfide, tornei e partite amichevoli, ma anche disporre di una propria scheda-giocatore, aggiornare il proprio ranking ed impostare un calendario per l’attività».
Oltre i Tennis Club
Grazie alla collaborazione dell’Artt (Associazione regionale tennis Ticino), il progetto si sta consolidando anche nella nostra regione con la disputa di tornei promossi dalla RAFT ad Agno, Cadro e Caslano. «Tutto era nato dall’idea e dal desiderio di molti sportivi amatoriali (specialmente tra i 30 e i 65 anni) di sentirsi gratificati dalla propria attività, allargando, se possibile, l’orizzonte del proprio Tennis Club. Adesso stiamo preparandoci all’evento di quest’anno, allargato alle squadre, naturalmente studiate affinché possano essere il più possibile equilibrate. Le finali sono previste il 20 settembre 2020 ad Albarella», sottolinea Max Di Blasi. La RAFT Cup (competizione a squadre) vorrebbe naturalmente coinvolgere anche team provenienti dal Sopra e dal Sottoceneri.
«Mi sono avvicinato al progetto RAFT e ne sono rimasto affascinato – ha detto Luca Perissinotto – . Sono passato dalle pre-finals giocate a Caslano alla fantastica esperienza di Barcellona, all’Accademia Sanchez-Casal. Un’esperienza che rifarei subito».