Tennis

Djokovic grande favorito: insegue il settimo sigillo

Con Federer, ritiratosi un anno fa, detiene il primato di successi nelle finali ATP - Il serbo si presenta a Torino rinvigorito dal successo conquistato nel Masters 1000 di Parigi - Oggi il sorteggio del Round Robin
A Parigi-Bercy Novak Djokovic ha conquistato domenica la sua 40.esima vittoria nei tornei Masters 1000. © EPA/Christophe Petit Tesson
Raffaele Soldati
09.11.2023 06:00

Dopo una pausa di un mese e mezzo, Novak Djokovic è tornato a giganteggiare sul circuito. Con il successo ottenuto a Parigi-Bercy – il 40. in un Masters 1000 – il serbo ha rafforzato la sua leadership nella classifica mondiale, lanciando un messaggio chiaro e forte a tutti gli avversari che affronterà da domenica nelle ATP Finals di Torino. Il sorteggio è in programma oggi. A Nole basterà vincere una sola partita del suo girone nel «round robin» per assicurarsi matematicamente il primo posto alla fine di questa stagione. Ed è chiaro che questo sarà solo il primo passo verso un altro traguardo che intende raggiungere: vincere il torneo per la settima volta e scavalcare anche su questo fronte Roger Federer. Con il basilese, ritiratosi lo scorso anno dalle competizioni, «Nole» detiene infatti il primato a pari merito con sei successi.

I numeri, lo sappiamo, non dicono tutto. Però mostrano in modo inequivocabile la grandezza di Djokovic. D’altra parte, il campione si è prefisso di macinare nuovi titoli, selezionando bene i suoi impegni. Pensiamo a quelli individuali, ma anche alla principale competizione per squadre, la Coppa Davis, che sarà assegnata domenica 26 novembre a Malaga. Sul fronte dei tornei individuali il serbo ne ha vinti 97. Gliene mancano tre per arrivare a quota 100, sei per raggiungere Roger (103) e dodici per emulare il primatista assoluto, Jimmy Connors (109).

Solidarietà per Dimitrov

Il trofeo conquistato a Parigi è stato il frutto di una serie di partite tutt’altro che scontate, nelle quali è emerso il giocatore più solido sul piano fisico e soprattutto mentale. L’olandese Tallon Griekspoor (ottavi), il danese Holger Rune (quarti) e il russo Andrey Rublev (semifinali) lo hanno impegnato in tre set. A guardar bene, lo hanno messo sotto pressione più di quanto abbia fatto Grigor Dimitrov nell’ultimo atto, chiuso 6-4 6-3. Un finalista sconfitto e in lacrime, il bulgaro. Tanto che il vincitore, abbracciandolo, ha voluto testimoniargli la sua solidarietà. Tutto questo senza infierire ed evitando di ricordargli che una sola volta, nelle tredici sfide dirette, era riuscito a sconfiggerlo in passato.

Ma è del presente - eventualmente dell’immediato futuro - che vogliamo parlare. C’è infatti da chiedersi cosa succederà la prossima settimana quando il numero 1 si presenterà in campo a Torino rinvigorito dopo diversi giorni travagliati trascorsi a Parigi con problemi di stomaco. Così è stato riferito a più riprese e non possiamo non credergli.

Nuova era rimandata

Alle ATP Finals i contendenti più accreditati per dare del filo da torcere a Djokovic sono lo spagnolo Carlos Alcaraz, il russo Daniil Medvedev e l’italiano Jannik Sinner, tutti usciti di scena prematuramente nel Masters 1000 parigino. Lo spagnolo, che aveva sconfitto Djokovic nella finale a Wimbledon, sembrava essere pronto per lanciare una nuova era nel tennis. Vuoi per guai fisici, ma forse anche per una certa presunzione, gli è mancata la regolarità ai più alti livelli. Il fenomeno di Murcia è comunque giovanissimo e ha davanti a sé un futuro da supercampione. Medvedev ha sufficiente esperienza per mettere in difficoltà qualsiasi antagonista, compreso il serbo che teme parecchio il gioco a sprazzi geniale del moscovita.

Dopo aver conquistato il decimo titolo in carriera nell’ATP 500 a Vienna – tra l’altro emulando il connazionale Adriano Panatta – e dopo aver fermato nell’ultimo atto Medvedev come un mese prima a Pechino, Sinner è l’uomo del momento. A Parigi si è ritirato, esprimendo il suo dissenso per i match programmati ad orari impossibili. Lo ha fatto con lungimiranza, pensando proprio alle ATP Finals casalinghe e al ritorno in Davis dopo le polemiche scoppiate in settembre per la sua rinuncia. Jannik a Torino è attesissimo. Non parte da favorito ma si sente pronto a sfidare i più forti.