Djokovic: «Triste e vuoto dopo questa storia»

Chi poteva impedire a Novak Djokovic di conquistare il 18. titolo del Grande Slam all’US Open? Solo lui stesso. Sarà infatti un altro giocatore a sollevare la coppa, perché il numero uno mondiale è stato squalificato agli ottavi di finale, domenica, per un gesto di stizza.
«Chiedo scusa all’US Open e a tutti quelli che sono stati toccati dal mio comportamento (...) Sono desolato», scrive Djokovic che ha lasciato lo stadio senza presentarsi in conferenza stampa. «Sono veramente triste e vuoto dopo questa storia. Mi sono informato sulla giudice di linea e i responsabili del torneo mi hanno detto che, grazie a Dio, sta bene. Sono estremamente dispiaciuto di averle causato tanto stress. Era totalmente involontario. Così sbagliato», prosegue il serbo. «Per quel che riguarda la mia squalifica, devo fare introspezione e lavorare sulla mia delusione in modo da trarre una lezione che mi permetta di progredire e svilupparmi come giocatore di tennis e come essere umano», ha concluso.
Squalifica e multa
Alla fine del primo set conto Pablo Carreno una palla scagliata dal serbo senza guardare verso il fondo del campo è andata a colpire una giudice di linea alla gola. La giudice ha lanciato un urlo e si è accasciata a terra. Djokovic si è precipitato verso di lei. Lei si è poi rialzata e lui è andato a sedersi, ma il regolamento è chiaro: ogni giocatore colpevole di un gesto simile, anche involontario, viene escluso dal torneo.
«Poiché è stato squalificato, Djokovic perderà tutti i punti ATP conquistati all’US Open (ossia... nessuno, ndr) e riceverà una multa del valore del suo prize money, oltre a altre sanzioni eventualmente decise in funzione dell’incidente», ha presicato la United States Tennis Association.
La multa rischia di essere ancora più salata per il fatto che Djokovic ha deciso di lasciare lo stadio senza presentarsi alla conferenza stampa obbligatoria.
Le reazioni
Carreno, da parte sua, non ha visto la scena: «Festeggiavo il mio break con il mio coach», ha spiegato confermando che Djokovic non ha colpito «intenzionalmente» la giudice di linea.
Le squalifiche al Grande Slam sono rare. Tra quelle che hanno colpito, quella di John McEnroe all’Open di Australia 1990.
Djokovic, dal canto suo, aveva già dato prova di stizza in precedenza durante la partita, quando aveva violentemente scagliato una palla contro una balaustra.
«Davvero una sfortuna», ha commentato Alexander Zverev in conferenza stampa, «c’è una regola a questo proposto. Penso che il supervisore faccia il suo lavoro. Ma è davvero una sfortuna per Novak».
Uno dei primi a reagire su Twitter per questo è stato Nick Kyrgios: «Mettetemi al posto di Djoker in questo incidente: dopo aver accidentalmente colpito un raccattapalle alla gola, quanti anni sarei stato escluso», ha scritto l’australiano, noto per i colpi di collera.
In assenza dei suoi principali rivali Rafael Nadal e Roger Federer, il serbo, imbattuto dall’inizio dell’anno con 26 vittorie in altrettanti match, sembrava sulla strada giusta per conquistare il suo 18. titolo in Grande Slam. «Credo sia stato preso dalla pressione», ha commentato il quattro volte vincitore del torneo John McEnroe ai microfoni della ESPN. «Ora, che gli piaccia o no, sarà considerato il cattivo per il resto della sua carriera».
L’US Open 2020 sarà quindi il primo dei Maggiori ad avere un vincitore che non sia uno dei Big 3 dall’edizione 2016, vinta da Stan Wawrinka. Di più ancora: quest’anno a New York ci sarà un nuovo vincitore del Grande Slam.