Tennis

«Ho battuto due volte Nadal ma volevo altri traguardi»

Dustin Brown è tornato a Lugano e ha debuttato con un successo in doppio col pachistano Qureshi - Ritschard eliminato, Brunold avanza ai quarti - Stricker torna in campo stasera negli ottavi contro il belga Onclin
Il giamaicano Dustin Brown al Challenger indoor di Lugano. ©CdT/Gabriele Putzu
Raffaele Soldati
09.03.2023 06:00

Martedì Dustin Brown è arrivato dalla Germania. Si è allenato a Cadro, nel centro di Riccardo Margaroli. Poi è sceso verso Lugano per prendere contatto con il Centro Esposizioni, dove ieri ha fatto il suo debutto vincente in doppio con il partner pachistano Aisam-ul-Haq Qureshi. «Non è la prima volta che vengo da queste parti. A Lugano ci ero stato già diversi anni fa, quando ancora giocavo sia in singolare, sia in doppio. Posso dire che conosco un po’ Lugano solo grazie ai Challenger. La prima volta ho giocato dall’altra parte della strada, all’aria aperta, sui campi rossi del TC Lido».

Non è un tipo di molte parole Dustin Brown, nato a Celle, nella Germania nord-occidentale, in una cittadina vicina ad Hannover. I tratti sono giamaicani, ereditati dal padre, sposato con una tedesca. La vita in Germania è cara per chi pratica il tennis. Così, nel 1996, anche per motivi finanziari, si trasferisce a Montego Bay. «Erano tempi in cui giocavo su campi pubblici, senza un allenatore. Non sapevo cosa fosse un’accademia. I tornei che giocavo allora erano degli ITF. Sognavo qualcosa di più».

Dustin torna in Germania con la famiglia. Ormai ha vent’anni, un doppio passaporto - giamaicano e tedesco - e tanta voglia di mettersi in luce nel mondo del tennis professionistico. Per finanziarsi, gira con una macchina accordatrice di racchette. «Le giornate erano lunghe - dice- . Da una parte le partite, dall’altra racchette da incordare per i giocatori che non volevano spendere troppo».

Il doppio passaporto

Fino al 2010 difende i colori del suo Paese d’origine, la Giamaica, partecipando anche a incontri di Coppa Davis. Poi inizia a fare due riflessioni. I fondi della federazione dello stato caraibico sono miseri. «Davanti a me avevo due prospettive: giocare per la Germania o addirittura per la Gran Bretagna, chiamando in causa le origini inglesi dei nonni paterni», dice con un mezzo sorriso. Dustin sceglie il Paese dove è nato. «Intanto avevo conquistato i miei primi successi nei Challenger ed ero entrato nei top 200 del ranking mondiale in singolare», sottolinea il nostro interlocutore. Gli chiediamo quali sono le vittorie che ricorda con maggiore piacere nella sua carriera. «Questa domanda me l’hanno fatta in tanti. Non so più nemmeno io cosa rispondere. Però, confermo che mi è capitato di battere in due occasioni Rafael Nadal quando era numero 1 al mondo: nel 2014 a Halle e nel 2015 a Wimbledon, sempre nel secondo turno. Però avrei desiderato altri traguardi». Anche nel 2016 Dustin si toglie delle soddisfazioni raggiungendo due semifinali ATP. Senza fortuna, partecipa ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro dopo aver raggiunto il suo best-ranking in singolare, numero 64. «Due volte a un passo dalla finale, mi è sempre mancato qualcosina per raggiungere un vero grande obiettivo in singolare. In doppio è diverso».

Sensazioni contraddittorie, vissute a Montpellier e allo Swiss Open di Gstaad, dove aveva sconfitto nell’ordine Monaco, Bellucci e Juznyi prima di cedere il passo a Feliciano Lopez, allora n. 20 ATP.

L’avventura olimpica di Dustin Brown, a guardar bene, è stata davvero triste. Era avanti con Bellucci (6-4 6-4), si rivolge allo staff medico per un problema a una caviglia, torna in campo e perde il game. È insomma costretto a ritirarsi in lacrime. Seguono anni ancora più difficili. Soprattutto a causa del mal di schiena. «È un problema con il quale ho dovuto convivere parecchio - dice guardando il soffitto del Centro Esposizioni - ed è per questo che ho deciso di dedicarmi soprattutto ai doppi».

E gli elvetici? Mika Brunold è approdato ai quarti battendo l’italiano Brancaccio. Prossimo avversario sarà il francese Escoffier. È invece uscito di scena Alexander Ritschard, battuto dal turco Ilkel. Stasera alle 19.00 Stricker cercherà il biglietto per i quarti contro il belga Onclin.

Risultati principali

Ottavi: Ilkel (TUR) b. Ritschard (SUI) 2-6 6-1 6-4. Brunold (SUI) b. Brancaccio (ITA/4) 7-5 6-3. Doppio: Margaroli/Libietis (SUI/LET) b. Sels/Broady (NED/GB) 6-7 7-6 10-7. Brown/Qureshi (GIA/PAK) b. Merino/Paul (SUI) 6-3 6-7 15-13.