Tennis

Riedi entra nella storia grazie a tanto talento e cuore

Battendo Cerundolo, il 23.enne è diventato il giocatore con il ranking più basso a raggiungere il terzo turno in un torneo del Grande Slam negli ultimi 25 anni
Tutta la grinta di Leandro Riedi. ©Kirsty Wigglesworth
Maddalena Buila
29.08.2025 21:30

Al secondo turno degli US Open, il torneo ha vissuto uno di quei momenti capaci di far vibrare il pubblico e di soverchiare le aspettative. Sul cemento di Flushing Meadows, un nome quasi sconosciuto, ovvero quello dello svizzero Leandro Riedi, sembrava spacciato. Un destino tutto fuorché fuori norma, dato che davanti al 23.enne zurighese e numero 435 della classifica ATP si stagliava Francisco Cerundolo. Il 19. tennista al mondo era semplicemente il favorito per una vittoria rapida e indolore.

Gli ottimi presupposti

Il match è iniziato come da copione. Cerundolo dominava, forte di un netto vantaggio di 2 set a zero. Un gioco aggressivo, il suo, contro un Riedi che pareva destinato all’inevitabile. Dalla terza frazione si è invece avverata la magia. No, Leandro non voleva che la sua bella storia finisse. Bramava qualcosa di più, ovvero un successo verso il terzo turno di un Grande Slam, finora mai ottenuto. Il classe 2002 sapeva di avere nelle sue corde la possibilità di farcela e superare l’ostacolo argentino. Un mezzo miracolo, d’altronde, lo aveva compiuto già nel corso del primo turno. Con autorità e coraggio, aveva rispedito al mittente Pedro Martínez (ATP 66), superando il maiorchino in tre set netti, mettendo a segno ben 54 vincenti e 15 ace, una prestazione da applausi che però non faceva presagire l’impresa di qualche giorno fa. La sua tenacia, insomma, aveva catalizzato l’attenzione già all'esordio. E il bello doveva ancora venire.

Una rimonta coi fiocchi

Sì, perché la prova di carattere, appunto, è arrivata al secondo turno, quando, sotto di due parziali Riedi ha cominciato a cambiare marcia. Dopo aver annullato numerose palle break e aver mostrato una determinazione ferrea, ha conquistato il suo primo break – dopo 12 tentativi! – nel terzo set, dando il via a una rimonta incredibile. Game dopo game, l’elvetico ha ribaltato il risultato, imponendosi infine, dopo oltre tre ore di gioco intense, per 3-6 4-6 6-4 6-4 6-2. Chi avrebbe scommesso su un simile ribaltamento quando Cerundolo gli aveva rubato l’ennesimo servizio ad inizio della terza frazione? Forse nemmeno il rossocrociato, che però ha avuto la forza di non arrendersi mai sul Court 5 di Flushing Meadows. E così il sogno è diventato realtà. Un risultato che lo ha catapultato ai vertici di una statistica tanto curiosa quanto significativa. Riedi è diventato il giocatore con la classifica più bassa – senza mai essere entrato in top 100 – a raggiungere il terzo turno di un torneo del Grande Slam negli ultimi 25 anni. L’ultimo a riuscirci con un ranking peggiore fu il britannico Danny Sapsford, numero 595 del mondo, a Wimbledon nel 1999. Al tutto si aggiunge un’ulteriore aura di miticità quando si considera il percorso dello svizzero, partito dalle qualificazioni e ora ad un solo match dagli ottavi di finale.

Un altro osso duro

Comunque andasse il match di questa sera, l’attuale numero 435 al mondo è già certo di compiere un gran balzo in termini di graduatoria, dato che il percorso finora inscenato a New York gli ha già permesso di fare un salto di circa 200 posizioni. Posizioni guadagnate grazie a carattere e nervi saldi, come quelli mostrati nel match contro l’argentino, avversario che ha indubbiamente pagato anche gli sforzi profusi al primo turno per sconfiggere l’italiano Matteo Arnaldi in cinque set. Per lo zurighese, invece, è stata la prima partita della carriera a protrarsi fino alla quinta frazione. E non poteva avere esito migliore.

Ora Leandro dovrà però tornare coi piedi per terra. Già certo di aver scritto una pagina bellissima della sua biografia, dovrà ritrovare tutte le energie mentali e fisiche per affrontare il prossimo grande ostacolo. Al terzo turno, Riedi se la vedrà con Kamil Majchrzak, numero 76 del ranking mondiale e in un momento di forma smagliante. Il polacco ha infatti centrato il miglior risultato della sua carriera appena qualche settimana fa, raggiungendo gli ottavi di finale a Wimbledon. Proprio lì, il suo percorso era stato interrotto dal russo Karen Khachanov (ATP 9), che lo aveva battuto in tre set. Ma a New York, Majchrzak si è preso una rapida rivincita, eliminando il moscovita in un’autentica maratona in cinque set. E ora il 29.enne è già certo che, comunque vadano le cose, lascerà il Major americano da numero uno polacco. Per Riedi, dunque, sarà un test interessante.

Il movimento svizzero ringrazia

Per la Svizzera la corsa del nativo di Frauenfeld è un bel segnale di rinascita. Dopo l’era di Federer e Wawrinka, il tennis elvetico sembrava cercare nuovi protagonisti e il 23.enne, insieme a Jérôme Kym, altro qualificato al terzo turno, sta dando nuove speranze a un movimento che vuole restare competitivo ai massimi livelli.

E ora Riedi ci spera. Come è giusto che sia. Da outsider qualunque vuole continuare la sua storia da protagonista. Sarà dura, lo abbiamo detto, ma si sa, non c’è due senza tre.