COVID e sport

Si torna a parlare dello status vaccinale di Novak Djokovic

Il serbo ha chiesto una deroga per poter disputare i tornei di Indian Wells e Miami, visto che Washington richiede ancora la prova della vaccinazione anti-COVID per l'ingresso nel Paese
©AP
Red. Online
04.03.2023 15:00

Si torna a parlare di Novak Djokovic ma non per le sue gesta tennistiche. O, meglio, non solo. In ballo, infatti, c’è (di nuovo) il suo status vaccinale. La United States Tennis Association e gli US Open sono fiduciosi che l’attuale numero uno del ranking ATP possa disputare i Masters 1000 di Indian Wells e Miami, in programma a marzo.

Djokovic, 35 anni e 22 Slam in bacheca, ha chiesto una deroga speciale per poter sbarcare negli Stati Uniti poiché non è vaccinato contro il coronavirus. Washington, al riguardo, richiede invece che tutti i viaggiatori in arrivo dall’estero siano vaccinati. Una misura, questa, che sarà richiesta almeno fino al 10 aprile. Proprio la mancata vaccinazione aveva costretto Djokovic a saltare gli US Open del 2022.

Indian Wells e Miami, due fra gli appuntamenti più prestigiosi del calendario al di fuori dei quattro tornei dello Slam, inizieranno rispettivamente il 6 e 20 marzo.

In un tweet, gli US Open hanno detto di sperare, di concerto con la United States Tennis Association, che il serbo possa avere successo con la sua richiesta.

Lo status vaccinale, dallo scoppio della pandemia in avanti, ha dato non pochi grattacapi a Djokovic. Memorabile la telenovela di inizio 2022, poco prima degli Australian Open, conclusasi con l’espulsione dal Paese dopo un lungo tira e molla con le autorità australiane. Il diretto interessato più di una volta ha affermato di essere disposto a saltare appuntamenti prestigiosi pur di non doversi sottoporre alla vaccinazione anti-COVID.

Certo, il tempo stringe. Il sorteggio di Indian Wells si svolge lunedì. Da Dubai, dove è impegnato in un torneo, Djokovic ha fatto sapere che, eventualmente, si ritirerà dalla mini-tournée americana.

Lo scorso gennaio, il serbo aveva avuto il nullaosta per recarsi a Melbourne dove ha vinto il suo decimo titolo agli Australian Open. Eguagliando Rafa Nadal a quota 22 Slam. Un’edizione, quest’ultima, divenuta celebre anche a causa del sostegno filorusso di suo papà Srdjan sugli spalti.

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