La finale

Sinner contro Medvedev, chi sarà il re di Melbourne?

Domani alle 9.30 andrà in scena l'ultimo atto degli Australian Open – L'italiano: «La scorsa stagione mi ha dato la certezza di poter fare bene in un Grande Slam»
© JOEL CARRETT
Red. Online
27.01.2024 17:30

Dopo aver battuto Novak Djokovic nella «sua» Melbourne, scatenando la stampa italiana e internazionale, Jannik Sinner (numero 4 del ranking ATP) domani affronterà il russo Daniil Medvedev (3) nella finale degli Australian Open, il primo Grande Slam dell'anno. L'obiettivo dell'italiano, evidentemente, è uno soltanto: vincere, ancora, e mettere così le mani sul suo primo Major. Medvedev, dal canto suo, metterà in campo anche l'esperienza: vincitore degli US Open nel 2021 e già numero uno al mondo, giocherà la sua sesta finale a livello di Slam. La terza, in Australia, dopo le sconfitte contro Djokovic (2021) e Nadal (2022). 

Sinner, pur ventiduenne, ha mostrato di che pasta è fatto. È reduce dall'impresa delle imprese, ovvero fermare Djokovic agli Australian Open. «Ovviamente – ha detto – significa molto per me battere Novak qui a Melbourne, ma il torneo non è finito. Domenica ci sarà la finale. Non vedo l'ora». Per Medvedev, sulla carta, incontrare Sinner potrebbe essere un vantaggio, visto quanto ha sofferto tanto Djokovic quanto Nadal nelle finali degli Slam. Sinner, però, è un altro giocatore rispetto al primo Masters 1000 messo in bacheca la scorsa estate. Non a caso, Medvedev, che fino allo scorso settembre era in vantaggio per 6-0 negli scontri diretti con l'italiano, ha perso le tre partite successive disputate contro Sinner. Il motivo? Il russo ha tagliato corto: «Semplicemente, sta giocando meglio di prima. Non c'è stato alcun cambiamento tattico. Ma da quando ha vinto il Masters 1000 Canada, a Toronto, e soprattutto dalla fine della stagione scorsa, sta giocando a un livello completamente diverso».

Una statistica lo dimostra: Sinner ha vinto nove delle sue ultime dieci partite contro giocatori tra i primi dieci del ranking. Medvedev, invece, solo una su cinque. «L'etica del lavoro, la determinazione, la motivazione, il desiderio di imparare, il QI tennistico, Jannik ha tutto» ha detto al riguardo Darren Cahill, ex allenatore di Andre Agassi e Lleyton Hewitt, unitosi al team di Sinner nell'estate del 2022. «Ha le qualità che molti grandi campioni hanno, ma queste qualità ora devono tradursi in risultati. L'anno scorso ha concluso bene la stagione. Quello che è riuscito a fare gli ha dato molta fiducia. Fino all'anno scorso Jannik aveva un record negativo contro alcuni dei migliori giocatori, adesso è riuscito ad abbattere alcune barriere: ha battuto Tsitsipas, Medvedev e Djokovic. Sono vittorie importanti». «La scorsa stagione mi ha dato la certezza di poter fare bene in un Grande Slam» ha confermato Sinner.

Medvedev, fra le altre cose, dovrà anche controllare le sue forze ed energie. Le sue due settimane in Australia sono state estenuanti: in due occasioni, infatti, ha dovuto recuperare partendo da uno scomodissimo 0-2, al secondo turno contro Emil Ruusuvuori e in semifinale contro Alexander Zverev. Anche ai quarti, contro Hubert Hurkacz, gli sono serviti cinque set per superare il turno. Jannik Sinner, invece, ha perso un solo set in sei partite, contro Djokovic. In totale, ha trascorso quasi sei ore in meno – l'equivalente di almeno due partite – sui campi di Melbourne Park.

Se vincerà domani, Sinner diventerà il terzo italiano – e il quinto includendo le donne – ad aggiungere il proprio nome alla lista dei vincitori di un torneo importante. Prima di lui ci erano riusciti Nicola Pietrangeli (Roland Garros 1959 e 1960), Adriano Panatta (Roland Garros 1976), Francesca Schiavone (Roland Garros 2010) e Flavia Pennetta (US Open 2015).

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