Sinner contro Medvedev ha il sapore di una finale anticipata
Sulla carta ci si gioca il passaggio alla semifinale. In realtà, ciò che c’è in palio, è molto di più. Sì, la sfida odierna che mette Jannik Sinner contro Daniil Medvedev sa di finale anticipata degli US Open. Dopo la clamorosa uscita di scena di Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, sono infatti gli unici due grandi campioni rimasti nel tabellone maschile. Oddio, l’imprevisto - l’hanno dimostrato in primis proprio lo spagnolo e il serbo - è sempre dietro l’angolo. Ma sicuramente il vincitore dell’incontro di oggi lancerà la volata finale del torneo statunitense da favorito al titolo.
Si preannuncia spettacolo
«Spero disputeremo un grande match», ha detto Medvedev dopo il suo ottavo di finale di grande carattere. Tre set scivolati via facili facili contro Nuno Borges, asfaltato per 6-0 6-1 6-3. «So che se voglio battere Sinner devo presentarmi in ottima forma. Ma posso farcela. D’altronde ci sono già riuscito un paio di volte. Sarà una grande partita». Una delle occorrenze a cui ha fatto riferimento il russo è accaduta qualche settimana fa, a Wimbledon, quando il 28.enne ha superato l’altoatesino in cinque sudatissimi set, per un quarto di finale al cardiopalma: 6-7, 6-4, 7-6, 2-6, 6-3 il risultato. È stata l’ultima volta che i due hanno incrociato le racchette. Buoni ricordi a cui aggrapparsi per Daniil, un finale da riscrivere per Jannik. Nelle sei sfide precedenti, tuttavia, a cantare vittoria in sei incontri su sei era stato Sinner. Il successo più dolce, va da sé, è quello arrivato a gennaio, quando alla Rod Laver Arena il 23.enne italiano - in un altro match col fiato sospeso - rimontò i due set di svantaggio per poi conquistare il suo primo Slam. L’Australian Open. «Cercherò di pensare più a Wimbledon che a Melbourne», ha ammesso Medvedev con un sorriso. «Ma credo che ormai ci conosciamo piuttosto bene. Sappiamo che tipo di gioco solitamente portiamo in campo. Ciononostante, alla fine la partita si giocherà sui momenti decisivi: una palla break, un set point...».
Del match in scioltezza del russo contro Borges abbiamo già parlato. Anche Sinner si è sbarazzato del suo avversario agli ottavi in tre set: 7-6, 7-6, 6-1. Ma, in questo caso, il risultato non dice proprio tutto. L’americano Tommy Paul si è infatti rivelato essere piuttosto coriaceo da piegare. «Giocare contro un americano all’Arthur Ashe Stadium non è mai evidente», le parole dell’italiano a fine partita. Sull’incontro odierno, invece, l’altoatesino si è espresso così: «Contro Medveded sarà una partita tattica. Mi piacciono queste sfide».
Tra dolci ricordi e record
Non è facile pronosticare chi ne uscirà vincitore. I campi di Flushing Meadows rievocano dolci ricordi per Daniil. È proprio a New York, infatti, che ha conquistato il suo primo - e finora unico - major. Le prestazioni del 28.enne moscovita, tuttavia, hanno più volte conosciuto alti e bassi. È inoltre decisamente scarsa la sua riuscita nelle finali dei tornei del Grande Slam. Sei gli ultimi atti raggiunti, ma solo uno quello conquistato. Gli US Open, appunto, nel 2021 contro Djokovic. Qui parliamo di un quarto di finale, vero, ma di enorme prestigio. Sinner raggiunge invece questo stadio della competizione a braccetto di un record personale. È la prima volta che centra l’impresa di approdare a tutti i quarti nei tornei del Grande Slam nello stesso anno. È inoltre l’unico a esserci riuscito nel 2024, sia tra gli uomini, sia tra le donne. L’azzurro è in ottima compagnia. Prima di lui anche tutti i «Fab Four», più volte, ce la fecero.