Sinner e Alcaraz si studiano in un antipasto delle Finals

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sono allenati insieme oggi sul campo dell’Inalpi Arena a Torino. Una sorta di assaggio per gli appassionati che sognano di rivederli uno di fronte all’altro domenica 16 novembre, quando andrà in scena l’ultimo atto della ATP Finals. L’altoatesino e l’iberico sono le stelle del torneo, il cui format continua a non fare l’unanimità. Come ricordava spesso il compianto Gianni Clerici: «Si può arrivare in finale senza vincere tutte le partite. E questo non rientra nello spirito del tennis». Due i gironi, quest’anno intitolati ad ex giocatori ancora viventi: Björn Borg e Jimmy Connors. Sinner (n. 2) è stato sorteggiato nel gruppo dell’ex orso svedese con Zverev (n. 3), Shelton (n. 6) e uno tra Auger-Aliassime (n. 8) e Musetti (n. 9). Per garantirsi la qualificazione il toscano dovrà però aggiudicarsi il torneo di Atene, dove in semifinale ha battuto lo statunitense Korda 6-0 5-7 7-5. Nel gruppo di «Jimbo», insieme al campione di Murcia (n. 1), figurano Djokovic (n. 4), Fritz (n. 5) e De Minaur (n. 7). Il serbo, vincitore di 24 titoli del Grande Slam, non ha però ancora sciolto i dubbi sulla sua partecipazione. «Deciderò solo alla fine del torneo di Atene», ha detto. Nella capitale della Grecia ha raggiunto la finale sconfiggendo il tedesco Hanfmann 6-3 6-4. E adesso lo attende un motivatissimo Musetti.
Jannik supercontento
«Sono arrivato lunedì da Parigi (ndr: dove ha conquistato il Masters 1000) e sono supercontento di essere a Torino. Abbiamo poche occasioni di giocare in Italia. Sarà un torneo molto importante per tanti fattori. Speriamo in una bella settimana». L’azzurro, apparso sorridente e rilassato, non si è sottratto al bagno di folla con i fan: in prima fila i ragazzi delle scuole tennis della città, che hanno ricevuto in dono la maglietta bianca con il suo nome. Ad accompagnarlo c’erano gli allenatori, Simone Vignozzi e Darren Cahill, con i quali ha un rapporto molto stretto. «Cosa ci unisce? A nessuno di noi piace perdere. Facciamo tante cose insieme, anche diverse dal tennis, come giocare a golf. Da loro ho imparato uno stile di vita», ha spiegato Jannik, il cui colpo preferito è il rovescio, i meno amati volé e servizio. Se, dopo aver lasciato lo sci alpino, non fosse diventato tennista, Sinner avrebbe voluto correre in Formula 1. Il suo pilota preferito? Il ferrarista Leclerc, che in questi giorni gareggia a Sao Paulo, in Brasile. Per Sinner però nessuna distrazione. Da domenica c’è un solo obiettivo: le ATP Finals.
