Tennis

«Sogno un doppio con Rafa»

Federer è tornato a parlare del suo ritiro, ma anche della voglia di giocare almeno una partita nella Laver Cup a Londra - «La Ryder Cup del golf mi ha ispirato quando ho pensato di proporre questo evento, è un modo per attingere dai grandi miti del tennis»
Il basilese Roger Federer darà l'addio al tennis nella Laver Cup a Londra. ©Keystone/Mike Hutchings
Raffaele Soldati
21.09.2022 06:00

Cinque giorni dopo l’annuncio del suo ritiro attraverso i canali social, Roger Federer si è presentato davanti alla stampa svizzera per ribadire il concetto, ma soprattutto per parlare della Laver Cup che lo vedrà tra i protagonisti da venerdì a domenica alla 02 Arena di Londra. Tutti ci auguriamo di poter vedere l’ultimo show del re del tennis. In una capitale inglese ancora stordita per i funerali della Regina Elisabetta II, il tennis proverà ad offrire momenti sicuramente più gradevoli e leggeri. E si spera che possa farlo con la partecipazione diretta del campione basilese.

I dubbi di Pierre Paganini

«Roger deciderà all’ultimo minuto se giocare o meno», ha dichiarato il fisioterapista di fiducia di Federer, Pierre Paganini. Intanto il vecchio campione si è comunque allenato e ha soprattutto provato a verificare la tenuta del suo ginocchio per il quale ha sofferto tanto nelle ultime stagioni. «Avevo le farfalle nello stomaco quando ho dovuto annunciare la decisione del ritiro, eppure nella mia testa avevo già da tempo capito cosa sarebbe stato meglio fare per poter proseguire una vita normale dopo quella sportiva ai più alti livelli», ha detto Roger.

La presenza a Wimbledon

Le tappe della sua uscita di scena sono note. Dapprima le operazioni, poi la delusione per i lenti progressi nel recupero. Tutti ricordiamo la partecipazione di Federer alla cerimonia del centenario del Center Court a Wimbledon, con l’elvetico immortalato vicino a Novak Djokovic prima dell’inizio del torneo nello scorso mese di luglio. In quell’occasione Roger non aveva parlato del suo futuro, ma lo aveva però già lasciato intravedere. La decisione di andare in pensione era insomma già stata presa da tempo. «Ho voluto dapprima parlarne con il mio staff e informare i miei cari. Poi il fatidico annuncio. Mi ha commosso la quantità di testimonianze di affetto ricevute. Una risposta meravigliosa. Tutti hanno capito che non potevo inseguire qualcosa di quasi irrealistico. Il messaggio d’addio è stato una bella sensazione. Ora sono sollevato e felice».

Orgoglioso per la carriera

L’avvicinarsi della fine di una storia di successo è anche l’inizio di una retrospettiva. Ma cosa ha reso Federer particolarmente orgoglioso in una carriera da sogno che dura da quasi un quarto di secolo? E cosa mancherà al campione? «Il fatto di essere riuscito a giocare a un alto livello per così tanto tempo e di avere così tanti fan è stato importante. Me ne sono reso conto durante il periodo del coronavirus. È triste giocare davanti a spalti quasi vuoti, come è successo a Parigi. Avere una folla dietro di me in stadi pieni. Ecco quello che più mi mancherà».

Pochi rimpianti

Sui rimpianti il basilese non ha voluto soffermarsi troppo. I suoi successi per contro lo emozionano, ancora. In particolare quelli conquistati a Londra: le ATP Finals (6), ma soprattutto gli 8 titoli vinti a Wimbledon, dove aveva lanciato al sua carriera con il titolo juniores del 1998. «All’All England Tennis Club ho incontrato la Regina Elisabetta II, una persona che mi ha colpito moltissimo» ha detto ancora il basilese, che aveva avuto l’occasione di pranzare al suo fianco. Elisabetta, oltretutto, non è mai stata veramente un’appassionata di tennis, preferendo di gran lunga il mondo delle corse dei cavalli. «Quando ho visto il funerale della Regina, mi è tornato in mente quanto fossi stato fortunato di averla incontrata», ha aggiunto Roger.

Chiudere il cerchio

Adesso si tratta di chiudere il cerchio ed è curioso il fatto che sarà proprio Londra il suo ultimo palcoscenico. «Non potendo essere competitivo in singolare, mi piacerebbe poter disputare un doppio. Forse potrò farlo con Rafa. Sarebbe un sogno», ha sottolineato Roger Federer parlando della Laver Cup, una coppa che lui stesso ha contribuito a creare ispirandosi alla centenaria sfida golfistica della Ryder Cup. «Un evento come la Laver Cup è un modo per attingere dai miti come Rod Laver e molti altri», ha sottolineato a più riprese Federer.

Al di là dei suoi contenuti sportivi, questo appuntamento si annuncia come una festosa celebrazione proprio per Roger. Anche così si spiega la corsa ai biglietti, che nei minuti successivi l’annuncio del ritiro del basilese hanno raggiunto valutazioni esorbitanti, dai 28 mila ai 50.000 euro.

Mentre Londra è pronta a salutare il mito del tennis, un altro vincitore di Wimbledon, due volte campione olimpico, sogna di poter giocare una partita in coppia con lo svizzero. «Sarebbe per me una grandissima occasione» , ha detto lo scozzese Andy Murray, avversario dell’elvetico in 25 match del circuito ATP. E poi ha concluso: «Sono stato fortunato a giocarci contro in grandi finali. In quelle partite forse non capivo fino in fondo l’importanza di quei momenti. Non gli ho ancora parlato. Spero soltanto che possa scendere in campo».

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