Tennis

«Un duello appassionante tra i giocatori più in forma»

Claudio Mezzadri presenta la sfida di questa sera tra Sinner e Djokovic nel Round Robin delle finali ATP: «Nole non è imbattibile e Jannik sogna di realizzare un grande exploit davanti al suo pubblico all’Alpitour di Torino»
Yannik Sinner ha debuttato alle ATP Finals sconfiggendo in due set il greco Stefanos Tsitsipas ©REUTERS/Guglielmo Mangiapane
Raffaele Soldati
14.11.2023 06:00

Le Nitto ATP Finals iniziate due giorni fa hanno già trasformato il PalaAlpitour di Torino in una pentola a pressione. Per la partita di questa sera (inizio alle 21.00) tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, entrambi vincitori nella loro prima sfida del Round Robin, ci sarà un ambiente caldissimo. Lo sconfitto non necessariamente uscirà di scena. Molti si augurano che il serbo e l’altoatesino possano ritrovarsi di fronte anche nell’ultimo atto in programma domenica. Ma cosa dice al proposito Claudio Mezzadri, che sta seguendo con grande interesse e curiosità l’evento in Piemonte? «Sinner ha dominato con un doppio 6-4 Stefanos Tsitsipas, Djokovic ha faticato parecchio per avere ragione di Holger Rune. Ora c’è una sfida diretta che promette spettacolo tra i giocatori più in forma. Da una parte la sorpresa di questo finale di stagione, dall’altra il numero 1 al mondo, che continua a macinare successi. Abbiamo ancora negli occhi la sua 40.esima vittoria in un Masters 1000 ottenuta a Parigi-Bercy. Però anche Nole non è imbattibile. E in un PalaAlpitour come quello che possiamo immaginarci, Jannik cercherà di realizzare un grande exploit».

Giudizi affrettati

Un paio di mesi fa Sinner era stato duramente criticato per avere rinunciato a giocare nella fase a gironi della Coppa Davis. Adesso tutti sono con lui, compresi quelli che lo avevano denigrato. Come valuta questa trasformazione il commentatore della RSI? «Era sulla graticola, è vero. E questo fatto un po’ mi fa sorridere. È un'ulteriore dimostrazione che c’è poca coerenza in chi esprime giudizi perentori. Io ribadisco che Jannik conosce il suo fisico meglio di tutti noi. Aveva ritenuto che dopo i tornei nordamericani fosse necessaria una pausa. L’ha fatta e ha fatto benissimo a farla. Lo ha dimostrato sul campo, anche prima che conquistasse il suo decimo titolo ATP a Vienna, dopo aver battuto per la seconda volta di fila Daniil Medvedev».

Dalle stalle alle stelle

E poi, nel frattempo, l’altoatesino ha anche confermato la sua disponibilità a disputare la fase finale della Davis a Malaga dal 21 al 26 novembre. «Soprattutto questa decisione - prosegue Mezzadri - ha contribuito non poco a trasformare il renitente Jannik in una sorta di nuovo Messia. Il malvezzo di portare i campioni dello sport dalle stalle alle stelle - e viceversa - non lo condivido. Non aiuta gli atleti e, nella maggioranza dei casi, il rischio di perderli accresce. Per quanto riguarda Sinner, si può dire che sta dimostrando a tutti gli effetti una mentalità forte e uno spirito positivo. Adesso attendiamo di vedere l’attesa sfida contro il più forte in assoluto. Ed evitiamo, se possibile, di dare nuovi giudizi affrettati».

Billie Jean King Cup amara

A Siviglia si è appena conclusa la Billie Jean King Cup con la Svizzera che non ha saputo ripetere l’exploit del 2022 a Glasgow. «È vero - sottolinea Mezzadri - . I miracoli non si ripetono due volte. Però bisogna anche dire che dietro alle sconfitte nel girone, contro la Cechia e gli Stati Uniti, si è anche visto qualcosa di buono. Heinz Günthardt può contare su diverse giovani in crescita. Dietro a Golubic e a Teichmann, non cè solo la Naef. Ci sono anche la Waltert e la In-Albon. Più difficile pensare a Susan Bandecchi, che però continua ad affrontare con coraggio la sua carriera tennistica».

L’assenza di Belinda Bencic, che in primavera diventerà mamma, si è sentita parecchio. «È stata determinante - afferma il nostro interlocutore - . E dovremo abituarci a pensare che per almeno un anno e mezzo la sangallese non tornerà sui campi di tennis. Però penso che la rivedremo. Il talento e la passione della campionessa olimpica restano intatti. D’altra parte, gli esempi di tenniste reduci da maternità e capaci di tornare ad alto livello non mancano. Ricordo solo qualche nome illustre: Serena Williams, l’ucraina Svitolina e la danese Wozniacki».

Mezzadri si aspettava una finale tra Canada e Italia? «La formula del torneo - due singolari e un doppio - e il fatto che non tutte le nazioni più forti hanno schierato le loro migliori giocatrici ha aumentato la possibilità di vedere sorprese. Questo non è un fatto negativo. E, per certi aspetti, ha tenuto viva la speranza delle nazioni outsider. L’anno scorso era stata premiata la Svizzera, quest’anno è toccato alle canadesi».