Tosetti: «In questi giorni complicati ho provato a mostrare la via»

Tra un inizio di stagione tutt’altro che positivo sul piano dei risultati, gli screzi con l’ex tecnico Sandro Chieffo e un cambio di allenatore improvviso, il capitano del Bellinzona Matteo Tosetti ha comunque dovuto fungere da guida nello spogliatoio granata.
Matteo, andiamo subito al dunque. Come è iniziata la collaborazione con il nuovo tecnico Mario Rosas Montero e il suo staff spagnolo?
«Tutto sommato direi bene, anche se il cambiamento è stato importante. L’unica figura che è rimasta è l’allenatore dei portieri, tutto il resto corrisponde a una novità per noi. Abbiamo dunque dovuto ricominciare a lavorare da zero, anche se il fatto che lo staff sia arrivato estremamente preparato dimostrando ottima conoscenza delle rosa granata e delle dinamiche del calcio svizzero ha aiutato. I primi allenamenti sono stati molto intensi, duri e di una durata elevata. Dobbiamo ancora abituarci a questo nuovo approccio. D’altronde non capita spesso di avere a che fare con un allenatore che appartiene a una realtà così diversa dalla nostra. Al contempo sono però stati dei giorni interessanti».
Che aria si respira nello spogliatoio? Prevale una sorta di subbuglio o piuttosto una serenità per essere giunti alla fine di un periodo travagliato?
«Direi la seconda opzione. Aver preso una decisione definitiva ha messo la parola fine a una situazione che per alcuni giocatori stava iniziando a essere davvero pesante. D’altronde vivere nell’incertezza non è mai facile. In questi giorni si sente anche una grande carica all’interno dello spogliatoio, dovuta al fatto che inevitabilmente, con l’arrivo del nuovo gruppo, tutti danno il 100% cercando di mettersi in luce positivamente. La concentrazione è alle stelle».
Dopo il 4-0 incassato contro il Vaduz hai definito i granata una squadra «fuori rotta». Quanto sono state complicate le ultime settimane?
«Più che complicate le definirei confuse. I risultati non erano che lo specchio dei nostri allenamenti, in cui lavoravamo male. Ecco perché ho provato a suonare il campanello d’allarme più volte, non venendo però ascoltato. Dopo quel 4-0 una reazione infine c’è stata, e non poteva che essere così. Una sconfitta tale, rimediata per di più in casa, fa malissimo. Ti fa perdere l’onore. Dopo quella débâcle tutti hanno riflettuto tanto, portando poi in campo la grinta necessaria per agguantare quei quattro punti in due partite».


Qual è stato il messaggio che, da capitano granata, hai cercato di far passare ai compagni in questi giorni tribolati?
«Ho cercato di dire la mia a ciascuno di loro. Anche se voleva dire criticare il lavoro di qualcuno o sottolineare qualche aspetto non per forza positivo. Naturalmente lo scopo è sempre stato quello di aiutarli a crescere. Nulla andava preso sul personale. Ritengo che solo così si può crescere insieme, mettendosi in discussione. Da quando poi è arrivato il nuovo mister ci ha pensato lui, con il suo staff, a far passare i concetti che considera importanti. Noi dobbiamo limitarci ad ascoltare e assimilare le nuove idee per metterle in pratica nel minor tempo possibile».
In precedenza hai citato i 4 importanti punti conquistati dal Bellinzona nelle ultime due uscite. Un pareggio e una vittoria - la prima di stagione - ottenuti con Fernando Cocimano in panchina. Per l’ex assistente granata non c’è però più posto al Comunale...
«E di questo chiaramente dispiace a tutti. Abbiamo sempre collaborato molto bene con Nando, che spesso è riuscito a gestire al meglio situazioni estremamente delicate. Non possiamo far altro che dirgli un grande grazie. Ma d’altronde questo è il calcio. Quando la classifica inizia a piangere e i risultati non arrivano qualcosa va cambiato. Per forza».
Visti tutti i recenti avvicendamenti, con che testa arriva il Bellinzona alla partita di domani contro l’Aarau?
«Wow, domanda difficile. Questa settimana abbiamo lavorato tantissimo, parlandoci parecchio. Ma c’è ancora molto di nuovo da dover assimilare e non si può pretendere che venga fatto con uno schiocco di dita. Ho però visto grande attenzione e serietà. Ci fossero anche ad Aarau potremmo portare a casa un risultato interessante».