Calcio

«Tra Chicago e Lugano? Scelgo la seconda per il caldo»

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il nuovo acquisto del FC Lugano, l'ecuadoriano classe 1999 Jhon Espinoza
Jhon Espinoza ha firmato con il Lugano un contratto valido fino al 30 giugno 2024. © ti-press/Massimo Piccoli
Maddalena Buila
13.01.2023 06:00

È nato il 24 febbraio del 1999, a Guayaquil, in Ecuador. Nel Paese sudamericano Jhon Espinoza ha iniziato a dare i primi calci al pallone, salendo su su fino a raggiungere la Nazionale U20. Due anni fa ha lasciato per la prima volta la sua patria per giocare nei Chicago Fire. Per il 23.enne l’arrivo a Lugano equivale alla sua prima esperienza al di là dell’Atlantico.

Jhon, sei contento di essere approdato sulle rive del Ceresio?

«Molto. Purtroppo sono arrivato da poco e non ho ancora avuto modo di visitare bene la città. Ma, dal poco che ho visto, posso dire che mi piace molto. Ho inoltre guardato diversi video e foto di Lugano, è una città bellissima. Sono inoltre contento ci sia il sole e le temperature non siano così rigide come quelle che si registrano a Chicago (sorride, ndr)».

Come sono andate le trattative tra Chicago e Lugano per portarti tra le mura di Cornaredo?

«Ero in vacanza quando i dirigenti delle due squadre mi hanno contattato dicendomi che si era aperta per me una finestra su Lugano. La maniera in cui mi hanno esposto questa possibilità mi ha subito convinto a sposare l’idea».

Conosci già qualcosa del campionato svizzero e della squadra del Lugano?

«Non moltissimo. Ho però avuto modo di risalire ad alcune informazioni sulla realtà bianconera grazie a chi, a Chicago, la conosceva. Ho parlato per esempio con Xherdan Shaqiri e Ignacio Aliseda».

Non ho ancora visitato la città, ma ho visto delle foto bellissime e sono felice non faccia freddo come a Chicago.
Jhon Espinoza, difensore Lugano

E loro che cosa ti hanno detto?

«Mi hanno spiegato che il Lugano è una buona squadra, al momento quarta in classifica. E che, di riflesso, può ambire all'Europa. Questo per me sarebbe un sogno che si avvera. Sono contento di poter militare in un club ambizioso. Mi impegnerò molto per fare un buon campionato, sia per me stesso sia per i tifosi. Allo stesso tempo sono felicissimo di aver già realizzato un mio desiderio, ovvero quello di riuscire ad approdare in Europa».

Come ti sei trovato durante il campo di allenamento svolto dal Lugano a Benidorm, in Spagna?

«Mi hanno accolto tutti molto bene. Sono contento di essere entrato a far parte di questo bel gruppo. Purtroppo le differenze linguistiche non mi hanno aiutato molto (Jhon Espinoza si esprime quasi solo in spagnolo, ndr). Ma sono comunque riuscito a fare quattro chiacchiere con tutti parlando un po’ d’inglese. Anche l’allenatore mi ha riservato un caloroso benvenuto. Finora l’impatto è stato davvero positivo».

Sai già che cosa si aspetta da te Mattia Croci-Torti?

«Per il momento mi ha detto che è molto contento io sia qui e che spera riuscirò ad integrarmi al meglio nel gruppo».

Come hai vissuto i trasferimenti a Chicago prima e poi qui a Lugano?

«Il primo è stato piuttosto impegnativo. Quando sono arrivato non sapevo infatti neanche una parola d’inglese e non conoscevo nessuno. Con il tempo ho poi trovato il mio spazio, grazie anche ai legami intessuti con i miei compagni di madre lingua spagnola. Un aspetto che ha facilitato moltissimo la mia integrazione nel club americano. Il trasferimento a Lugano, essendo la mia seconda esperienza lontano da casa, è stato invece meno duro da affrontare. Credo che mi abituerò piuttosto rapidamente a tutto ciò che c’è qui, dal cibo alla gente».

Che tipo di calciatore sei?

«Sono un giocatore forte e rapido. Copro bene la zona difensiva senza dimenticare però la parte offensiva, dove mi trovo particolarmente a mio agio».

Sei un ragazzo molto giovane, dove ti vedresti tra qualche anno? C’è un club o un campionato in cui ameresti particolarmente giocare?

«Ho un debole per la Premier League. Sarebbe un sogno poter vestire la maglia del Manchester United, del Newcastle o del Real Madrid. Prima di guardare così avanti, però, cerco di fare del mio meglio nel presente. Vorrei infatti migliorarmi più che posso anche in ottica Nazionale. Mi piacerebbe poter difendere i colori ecuadoriani alle prossime qualificazioni per la Coppa America».

Lavorerò duramente anche per aumentare le mie possibilità di essere selezionato in Nazionale.
Jhon Espinoza, difensore Lugano

Come mai ti piacerebbe poter vestire la maglia del Newcastle?

«Perché qualche tempo fa vidi un film con un protagonista messicano che militava in questo club. È così diventata una delle mie squadre preferite».

Molti calciatori sudamericani hanno alle spalle una storia costellata di difficoltà. Come è stata la tua infanzia e il tuo primo incontro con il pallone?

«A 7 anni un amico mi invitò a giocare in una squadra. È iniziata così la mia vita da calciatore. Sette anni più tardi mi spostai in un’accademia, una realtà che distava circa otto ore di bus da casa mia. Non fu un periodo facile data la distanza dalla mia famiglia. Talvolta non avevo nemmeno da mangiare. Di conseguenza non riuscivo ad allenarmi bene. Ricordo che spesso piangevo. Non avevo nulla. Non avevo amici o persone che mi dessero una mano. Così tornai a casa, dove i miei genitori mi aiutarono a rimettermi sui binari giusti. Mio padre riuscì a pagarmi un appartamento e io iniziai ad alimentarmi meglio, migliorando la mia condizione fisica e venendo in seguito selezionato per la Nazionale U20. Da quel momento ritrovai la serenità».

Cosa significa per te vestire la maglia dell’Ecuador?

«Significa tutto. Ho sempre guardato la Nazionale in televisione. Darei la vita per i miei colori. Purtroppo, credo a causa di una mancanza di continuità, non sono stato selezionato per partire in Qatar. Vedere invece alcuni dei miei compagni della U20 prendere parte al Mondiale mi ha fatto versare qualche lacrima. Ora però sono pronto per lottare per un posto in Coppa America».