Trujillo promette: «Se non arrivano i risultati, tra due anni me ne vado»

Non è ancora tempo di gioire, per il Bellinzona. Al termine del settimo turno di Challenge League, infatti, i granata si trovano tuttora sul fondo della classifica e alla voce «vittorie», in campionato, figura un desolante «zero». La squadra ticinese - guidata, dalla panchina, sempre da Manuel Benavente - non è riuscita ad avere la meglio del neopromosso Rapperswil. A partire meglio, nel confronto, sono stati proprio gli ospiti, portatisi in vantaggio già al 24’. Troppo debole, in quel caso, la resistenza della retroguardia di casa, che ha permesso a So, indisturbato, di segnare il gol del momentaneo 0-1. È stato Sadiku, poi - a inizio ripresa - a ristabilire la parità, sfruttando un bel suggerimento di Vogt. Il capitano del Bellinzona è stato decisamente il migliore in campo ma, purtroppo, va anche detto che spesso si è ritrovato a predicare nel deserto. Come dicevamo, tuttavia, nemmeno l’indiscutibile stoffa del centravanti albanese ha permesso al Bellinzona di conquistare i tre punti. Anzi, a sfiorare la vittoria, in un paio di circostanze, è stato il Rapperswil nella fase finale del match.
«Poca pazienza, gli stipendi sono stati pagati»
L’ultimo posto in graduatoria, inevitabilmente, inizia anche a pesare. «Sì - ci ha risposto onestamente Sadiku - ma restiamo ottimisti: abbiamo inscenato una buona reazione nel corso del secondo tempo. In generale, stiamo lavorando duramente per far sì che arrivino anche i risultati. Inoltre, siamo scesi in campo senza ben cinque titolari, senza questi infortuni saremmo certamente più completi».
Nonostante le innegabili difficoltà che il club sta vivendo, in spogliatoio - ci assicura Sadiku - si respira un’aria serena. «Contrariamente a quanto vociferato da taluni, gli stipendi – relativi a ciascuna mensilità – sono stati pagati a ogni giocatore. La sensazione è che la gente, qui, non abbia davvero pazienza. Si parla male a priori, ma in realtà le cose - pian piano - si stanno mettendo al loro posto, ma va dato del tempo al nuovo proprietario del club».
«Vogliamo valorizzare il club e la città»
E a proposito di Juan Carlos Trujillo, al termine della sfida si è tenuta la tanto attesa conferenza stampa con il patron colombiano. Durante una quarantina di minuti circa, Trujillo ha invocato alla calma, cercando di infondere una certa fiducia nei confronti della nuova società che il Bellinzona sta formando. Oltre a lui, tra i relatori vi erano pure il ds Alberto Spinelli e Shpetim Krasniqi, al quale è stata affidata la carica di nuovo direttore generale del club. «Il passaggio di proprietà - ha spiegato Trujillo - malgrado qualche magagna a livello burocratico, è avvenuto nella piena volontà e serietà di entrambe le parti in causa. Vogliamo creare un progetto vincente e che valorizzi sia l’immagine della città, sia il marchio dell’ACB. Vogliamo essere all’altezza dei palcoscenici che calchiamo». Trujillo ha le idee ben chiare: «Non è la prima volta che mi trovo in una situazione come questa. Ve lo prometto: se nel giro di due anni non dovessimo ottenere dei buoni risultati, allora me ne andrò. Vedo un potenziale infinito, in questa realtà».