Tutto sembrava filare liscio; «poi quella brutta imbarcata»

Il Lucerna sembra aver vinto la Coppa Svizzera. Le vetuste pareti di Cornaredo tremano, mentre gli ospiti cantano a squarciagola «freed from desire». Ancora e ancora. Il desiderio di scappare in vetta alla classifica è invece un urlo spezzato per il Lugano, battuto 3-2 dopo aver condotto due volte nel punteggio e dominato il match. La gioia degli ospiti, in tal senso, è comprensibile. Perché il successo contro i bianconeri è per certi versi incomprensibile considerato quanto visto in campo. Incomprensibile, già. «Come il fatto che a punirci definitivamente sia stato il giocatore più basso del Lucerna» osserva amaramente Mattia Croci-Torti. Il tecnico momò allude al colpo di testa decisivo di Thibault Klidje, 170 centimetri e uomo della provvidenza di Mario Frick. È stata la sua doppietta a ribaltare un risultato che appariva inattaccabile.
Andava chiusa prima?
E quindi, che cosa è successo? «Non siamo stati abbastanza bravi in fase difensiva» riassume il Crus, maledicendo ciascuna delle tre reti subite. «Siamo arrabbiati, sì, perché sul 2-1 stavamo controllando nettamente il gioco». L’impressione, comunque, è che il Lugano abbia tolto il piede dall’acceleratore troppo presto. Insomma, c’erano i margini per andare sul 3-1 e chiuderla veramente. Croci-Torti non è pienamente d’accordo. «Buttarsi avanti dopo la pausa non avrebbe avuto senso. Come detto, stavamo gestendo il match bene. La verità è che in occasione del 2-2 abbiamo preso un’imbarcata. Non dovevamo scoprirci e invece l’abbiamo fatto in modo imperdonabile». Era il 73’ e Klidje è sbucato alle spalle di Mai, punendo anche la precedente passività del centrocampo bianconero.
«Il Lucerna è stato bravo, cinico e - a differenza nostra - solidissimo in retrovia» prosegue l’allenatore bianconero. Nel concitato finale, in effetti, i ripetuti tentativi per rimediare all’inzuccata vincente di Klidje sono stati puntualmente rintuzzati. E ciò poiché pure la panchina del Lugano, a differenza di una settimana fa contro il Servette, non ha fatto la differenza. Macchinosissimo Przybylko, a fronte del tocco magico che sia Cimignani, sia Aliseda sembrano aver smarrito.
«Tanto da imparare»
Rispetto al successo di Belgrado, nei preliminari di Europa League, il Crus ne ha cambiati addirittura nove. «Ecco perché la stanchezza non deve essere una scusante» tiene a sottolineare il capitano Ousmane Doumbia. «Il Lucerna ha disputato una prova intelligente, unita alla compattezza e alla forza per reagire alle avversità. Noi, per contro, non siamo stati all’altezza nei dettagli. Proteggere il 2-2? Non siamo il tipo di squadra rinunciataria, che può permettersi di difendere e basta. A maggior ragione sul 2-1, un risultato per certi versi insidioso».
Croci-Torti completa il discorso dell’ivoriano, in particolare quando facciamo notare che vincere - di nuovo - avrebbe significato portarsi a +10 dallo Young Boys dopo solo quattro turni. «Beh, certo che sarebbe stato bello poter commentare un simile divario. Il Lugano, però, non è stato costruito per vincere ogni gara. Ma per cercare di vincerle tutte». Un concetto cristallino, diviso da un confine sottilissimo. «Queste sconfitte fanno male come tutte le altre e però possono insegnare più cose» evidenzia Croci-Torti. Il tecnico, ad ogni modo, non getta tutto alle ortiche. «Credo che si sia visto un Lugano coerente nella misura in cui ha sempre cercato il successo. La mentalità dei miei giocatori, detto altrimenti, va giudicata positivamente». Vero. Così come le prove extra-lusso - per un’ora abbondante - di Steffen (due giocate stupende per dare vita alle reti bianconere) e Dos Santos (un palo e le stimmate del campione).
Si è sbloccato pure l’eterno incompiuto Mahou, mentre Vladi - appena rientrato e autore del provvisorio 2-1 - ha probabilmente già messo la freccia nel ballottaggio con Przybylko. «Nei 16 metri avversari, tuttavia, non siamo stati abbastanza bravi» indica Croci-Torti, citando con un pizzico di frustrazione le 22 conclusioni scagliate verso Loretz. «Siamo più forti del Lucerna e, quindi, queste gare le dobbiamo vincere» conclude l’allenatore bianconero. A strappare i 3 punti, non si sa bene come, è invece stato il Lucerna. Che, non a caso, continua a urlare a squarciagola nella stanza accanto.