Equitazione

Una passione per i cavalli e il sogno delle Olimpiadi

Philine Brunner è nei quadri nazionali del dressage ed è anche una specialista della corsa a piedi: «Penso ai Giochi che si terranno a Los Angeles nel 2028 e vorrei inoltre concludere una maratona in meno di tre ore»
La locarnese Philine Brunner ha trovato una simbiosi tra due sport con caratteristiche molto diverse, il dressage e la corsa a piedi.
Nicola Pfund
04.08.2023 06:00

Unire due grandi passioni sportive e praticarle entrambe ad alto livello: per Philine Brunner, persona che potremmo definire «solare» soltanto per il bel sorriso che sfoggia in ogni circostanza, ma soprattutto atleta molto determinata, questo sembra un esercizio praticabile. Una simbiosi che si realizza oltretutto tra due sport dall’anima ben diversa: da un lato una disciplina «nobile» come l’equitazione (Philine fa parte dei quadri nazionali di dressage con l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi); dall’altro uno sport di fatica come la corsa a piedi dove quest’anno l’atleta locarnese ha brillato in diverse prove tra cui la Media Blenio in cui ha chiuso seconda assoluta. Quel che è certo è che per Philine Brunner, classe 1990, le giornate vanno vissute intensamente senza sprecare un solo minuto. Stabilitasi ad Ascona con la mamma all’età di 12 anni, provenendo dalla Germania, Philine ha svolto i suoi studi diplomandosi alla Scuola per sportivi di Tenero (con una formazione parallela come cavallerizza in Germania e Danimarca). Da qualche anno gestisce un maneggio nei pressi del delta della Maggia montando i suoi tre cavalli e impartendo lezioni ai clienti provenienti da tutta la Svizzera e dall’estero. «La passione - racconta - mi è stata trasmessa da mia mamma che ha praticato la medesima disciplina, per hobby, in gioventù. Escluso il salto ostacoli, perché troppo pericoloso, sono stata indirizzata da subito al dressage, attività che svolgo con i miei tre cavalli: Gaston, Don Tamino e Ravena. Sono cavalli ancora giovani e che sto crescendo piano piano».

La corsa è invece un amore che è sbocciato più tardi. «È vero - prosegue la nostra interlocutrice - anche se mi è sempre piaciuto correre e questo sin dai periodi della scuola. Correvo con facilità e da subito ho ottenuto dei buoni risultati. Attorno ai 16-18 anni sono stata contattata dalla Virtus Locarno e ho iniziato più seriamente allungando la distanza. Di anno in anno andavo sempre più veloce. Sentivo necessaria la corsa anche per bilanciare l’attività a cavallo. In un periodo un po’ difficile nell’equitazione, attorno ai 21-25 anni, la corsa è stata un ‘‘salvagente’’ per superare il momento negativo. Da allora fa parte della mia quotidianità».

Partecipazione ai trail

Ma come e quando si allena Philine Brunner? «D’estate - risponde - mi alleno in genere al mattino presto (inizia già alle 5.15, ndr) prima di fare colazione. Mi piace correre soprattutto su strada, anche se ho partecipato a diversi trail (Scenic, Bernina, Greina, ecc.), così come a prove di triathlon (Locarno). In bicicletta mi piace scalare i passi alpini».

Sinergie interessanti

Ma come è possibile riuscire a far convivere due mondi così diversi come quelli dell’equitazione e della corsa? «Anche se effettivamente sono discipline molto diverse - afferma Philine - io vedo sinergie interessanti. Dopo la leggera tensione iniziale della gara, la corsa mi permette di scaricarmi totalmente. Sono sola con me stessa e unica artefice del mio risultato. A cavallo è diverso. Ci sono tante variabili che vengono da me e dal cavallo. Spesso c’è un forte stress per raggiungere l’equilibrio che permette di esprimere il massimo risultato, in quei sette minuti cruciali, nel rettangolo di gara. Per il resto la corsa mi aiuta ad avere una buona resistenza di base, il cavallo serve invece alla corsa nella stabilità addominale, nel rafforzamento dei muscoli della schiena e nella postura». Organizzare la giornata non è però evidente: «Dopo il jogging mattutino e la colazione - racconta Brunner - lavoro con i miei tre cavalli fino a mezzogiorno. Poi mi dedico all’insegnamento occupandomi anche dei cavalli dei clienti che vengono da noi, magari per dei periodi di vacanza. Oltre a ciò, gestisco con mio marito Loïc negozi di sport (a Lugano, Locarno e Lucerna) e fino a poco tempo fa anche un centro a Biasca che ora è condotto da Michela Figini. Per il resto mi piace pure fare altro, soprattutto cucinare. Sperimento molto, mangiando un po’ di tutto, naturalmente con un occhio di riguardo per il cibo sano ed equilibrato».

Obiettivi futuri

Philine Brunner ha ben chiari in testa i suoi obiettivi futuri: «Nella corsa a piedi mi piacerebbe scendere sotto le tre ore nella maratona. Magari a Zurigo, dove ho già gareggiato un paio di volte. Nell’equitazione il grande sogno è la partecipazione alle Olimpiadi del 2028 che si terranno a Los Angeles. Un percorso che si annuncia lungo. Vorrei provarci con Gaston che in quel momento avrà 13 anni. Un’età ideale per esprimere tutto il suo potenziale».