«Una patata bollente per la FIA»

«Mormora, la gente mormora, falla tacere praticando l’allegria», canta Jovanotti. Di allegria, la Red Bull, ne ha regalata parecchia lo scorso weekend. A sé stessa e ai suoi tifosi, ovviamente. Ciononostante, le voci di corridoio iniziate a circolare qualche giorno fa, non si sono placate. Calmarle sarebbe stato comunque impossibile. In ballo c’era il Budget Cap 2021 e le presunte violazioni del tetto massimo delle spese da parte di Aston Martin e , soprattutto, Red Bull. Dentro e fuori dal paddock non si è fatto altro che parlare di questo. Dopo aver rinviato la decisione di cinque giorni, ieri la FIA ha emanato il verdetto. «Oracle Red Bull Racing è stata considerata in violazione procedurale e in violazione di spesa minore del regolamento finanziario», si legge nel comunicato. «Il nocciolo della notizia sta nel fatto la FIA ha certificato che la Red Bull ha sforato il tetto dei costi. Non si trattava dunque di illazioni», spiega il giornalista de La Gazzetta dello Sport Giusto Ferronato. «È vero, stiamo parlando di un’infrazione minore, cioè inferiore al 5% rispetto al Budget Cap 2021, ma la violazione c’è comunque stata. Anche se dovremo riparlarne quando saranno accertate anche le sanzioni, rimane il fatto che si tratta di una cosa grave».
Gestire una novità
Ma come si è potuti giungere a tale situazione? Tutto nasce da un regolamento finanziario nuovissimo. «E questo è uno dei problemi di questa vicenda - continua Ferronato -. Essendo questo il primo anno in cui è stato introdotto, le voci di spesa sono state analizzate solo adesso. Non è esattamente vero che questa modalità non funziona. Ma, al fine di ridurre i costi della F1, si è accettato un regolamento che prevedeva tempi lunghi per verificare le cifre. Nel frattempo, Ferrari e Mercedes hanno analizzato le componenti applicate alle vetture Red Bull facendole i conti in tasca. D’altronde per loro non è complicato, fanno lo stesso lavoro e conoscono questo mondo alla perfezione». A complicare ancora di più le cose, ci si mette l’origine del già citato regolamento finanziario. «Le condizioni in esso contenute sono state concordate tra tutti i team e la FIA. Perciò adesso è molto difficile tornare sui propri passi».
Team avversari scatenati
Una situazione parecchio contorta quella che ora ha tra le mani la Federazione. I team rivali, infatti, pretendono giustizia, sottolineando che una violazione di uno, due o sette milioni, può in ogni caso fare la differenza sulla performance di una vettura. «Ora Ferrari e Mercedes vogliono esattamente sapere di quanto ha sforato la scuderia di Horner, e puntano a una sanzione che colpisca la Red Bull sul portafoglio. Il ragionamento che ci sta dietro è il seguente: se nel 2021 un team ha speso più soldi del dovuto costruendo un’auto veloce, questa velocità si può trasferire anche nel 2022 e persino nel 2023». Una sorta di circolo vizioso, per intenderci. Interromperlo, a questo punto, non sarà evidente. «È la FIA ora che deve fare un passo in questo senso, evitando che chi ha rispettato il regolamento venga ingiustamente penalizzato. Con quale modalità? Vedremo. Una gran bella gatta da pelare».
E adesso?
«La FIA Cost Cap Administration sta attualmente determinando la linea di condotta appropriata da intraprendere ai sensi del Regolamento finanziario», si legge ancora nel comunicato. Insomma, la situazione pare ancora lungi dall’essere chiara. «Le conseguenze non sono ancora conosciute, sicuramente Ferrari e Mercedes si scateneranno. Sarà una lotta ad armi bianche tra le scuderie e la FIA. Un’opzione che verrà messa sul tavolo sarà una sanzione che crei problemi alla Red Bull nell’ambito dello sviluppo della vettura nei prossimi anni».
Tra tempistiche e credibilità
Nessuno sa esattamente quando andrà in scena la prossima puntata di questa vicenda. Sicuramente la FIA dovrà muoversi anche con lo scopo di preservare la credibilità di questo sport. «Una decisione dovrà però essere presa rapidamente. Questo perché le vetture del 2023 sono già state quasi totalmente definite. Dunque a ogni team dovrà essere fornito un quadro chiaro rispetto ai limiti finanziari entro i quali ci si può muovere. Se passa il messaggio che è possibile sforare ricevendo solo una lieve sanzione, beh, chiunque avrà i soldi per investire lo farà. La FIA dunque dovrà essere molto veloce nel comunicare il verdetto finale. La vera domanda riguarda il tipo di sanzione che verrà imposta a coloro che non rispettano i limiti. La FIA deve tutelare anche la sua credibilità, garantendo - tramite sanzioni corrette o spiegazioni credibili - che chi ha rispettato il Budget Cap non venga penalizzato. Questo non è uno sport che si sviluppa nell’anno in corso, ma vede i frutti della spesa fatta durante il campionato precedente. La FIA ha sicuramente per le mani una bella patata bollente».