Tennis

Una squadra affiatata a caccia delle finali

La Svizzera sogna la qualificazione nel gruppo delle migliori sedici in settembre - In Germania Hüsler debutta contro Otte, mentre Wawrinka deve fare i conti con Zverev - Riccardo Margaroli: «Affiancare il romando in questa avventura è un’occasione per crescere»
Il team Suisse è formato da Marc-Andrea Hüsler, Dominic Stricker, Leandro Riedi, Stan Wawrinka e Alexander Ritschard. ©Keystone/Peter Schneider
Raffaele Soldati
02.02.2023 21:30

Marc-Andrea Hüsler (ATP 53) e Dominic Stricker (ATP 118) erano soliti figurare nel gruppetto degli elvetici in gara al Challenger Indoor di Lugano. Erano i classici rappresentanti di Swiss Tennis. Il secondo, campione juniores al Roland Garros 2020, si era oltretutto concesso il lusso di firmare la prima edizione dell’appuntamento al Padiglione Conza nel 2021. «Il bernese e lo zurighese, che in questi giorni, con Stan Wawrinka (ATP 135), Leandro Riedi (ATP 127) e Alexander Ritschard (ATP 185) difendono i colori rossocrociati in Coppa Davis contro la Germania, non ci saranno nell’edizione 2023. In contemporanea con il nostro torneo, dal 5 al 12 marzo, si giocheranno le qualificazioni del Masters 1000 di Miami. Entrambi, con tutta probabilità, andranno oltre oceano», sottolinea Riccardo Margaroli. Il direttore del Challenger lo dice con un misto di compiacimento e delusione. Ma alla fine prevale un sentimento di soddisfazione. «Sì - aggiunge - in fondo abbiamo potuto seguire da vicino la loro crescita. Poi mi auguro che entrambi non abbiano ancora raggiunto il loro apice sul piano sportivo».

Intanto Marc-Andrea e Dominic si trovano con la possibilità di ridare vigore al team elvetico di Coppa Davis. E non è poco. «Possono soprattutto approfittare della presenza di uno come Stan, che di Coppa Davis se ne intende - aggiunge Margaroli - . È vero, il romando non gioca in Davis da sette anni, ma in passato ha dato tanto alla causa della Svizzera. Anche quando Federer, prima della conquista dell’Insalatiera (Lilla 2014), aveva spesso rinunciato a questi impegni».

Che Severin Lüthi facesse molto affidamento sul ritorno di Stan The Man è risaputo. Non stupisce dunque che in occasione del sorteggio il capitano abbia deciso di inserirlo tra i titolari. Al tennista di Saint Barthélemy tocca dunque il compito di sfidare Alexander Zverev (ATP 14) nella seconda sfida dello spareggio contro la Germania. Ad aprire le danze domani alle 17.00 a Treviri saranno Hüsler e Oscar Otte (ATP 80).

L’imprevedibilità di Stan

Per lo zurighese non sarà un debutto semplice. Si presenterà comunque in campo da favorito. Tra i due c’è un solo precedente, che risale all’ottobre 2020. La vittoria andò a Hüsler, che allora non era incluso nei primi 150 del ranking (ATP 154). Poi bisogna fare affidamento su Stan e sulla sua imprevedibilità. Ma anche sulla sua capacità di mettere sotto pressione i giocatori più qualificati del circuito. Nel caso specifico, il campione olimpico Zverev, contro il quale ha però perso 4 partite su 4. Il tedesco, infortunatosi alla caviglia al Roland Garros dello scorso anno, è stato fermo per sei mesi. E la sua ripresa, in questa stagione, non gli ha ancora regalato certezze.

Sabato, poco dopo le 13.00 sarà la volta del doppio. I due prescelti da Lüthi sono Leandro Riedi e Dominic Stricker, che dovranno fare i conti con due specialisti come Tim Pütz e Andreas Mies. È però possibile che, all’ultimo momento, il capitano si affidi a Hüsler e Stricker, il cui affiatamento è testimoniato dalla vittoria ottenuta a Gstaad nel 2021.

Sguardo al Challenger

Anche se è ancora presto per parlare del Challenger luganese, al direttore Margaroli abbiamo chiesto indicazioni in merito alla partecipazione nella prossima edizione del torneo. «Dico solo che il lavoro dietro le quinte prosegue. Tra poche settimane tutto dovrà essere pronto. Di nomi purtroppo non ne posso ancora fare. Ma, almeno per quanto riguarda gli svizzeri, posso dire che il primo ad iscriversi è stato Henri Laaksonen, il cui ranking è sceso sensibilmente (ATP 189)». Lo sciaffusano ormai è stato escluso dal gruppo della Davis. Sulla qualità del suo torneo Margaroli è pieno di fiducia. «In alternativa al Challenger di Lugano - conclude - in quella settimana di marzo ci saranno solo tre Challenger: uno in Messico (sul duro), uno in Cile e uno in Turchia (sulla terra rossa)». Lugano potrebbe quindi attirare diversi buoni europei.