«Una stagione lanciata da Adriano Engelhardt»

La stagione è partita alla grande per gli atleti del KeFORMA.team e Mattia Monighetti ci tiene a sottolinearlo: «Due atleti hanno già messo alle spalle la gara inaugurale: Rachele Botti ha conquistato il 12. posto all’Ironman 70.3 di Lanzarote (1,9 km di nuoto, 90 km in bici e 21,1 km a corsa) mentre Adriano Engelhardt, sempre sulla stessa distanza, ha addirittura conquistato il successo al Triathlon medium Chia in Sargegna. Difficile chiedere di più». Una bella soddisfazione per gli atleti, ma anche per l’organizzatore e manager del team. «Certo - prosegue Monighetti - e possiamo dirlo forte. Le due gare servivano per scaldare i motori dei nostri sportivi dopo il lungo inverno. Rachele e Adriano hanno ottenuto le risposte che cercavano per proseguire la stagione con la giusta mentalità. Gli stimoli sono arrivati subito. Il 1. maggio nel Challenge Riccione entrambi cercheranno delle conferme. E il 22 dello stesso mese i due ticinesi si rimetteranno alla prova nell’Ironman 70.3 ad Aix en Provence».
Filosofia invariata
La filosofia del KeFORMA team è rimasta invariata. «Assolutamente sì - dice ancora Monighetti - . Lavoriamo con l’intento di permettere ai talenti locali di affermarsi nel mondo del triathlon professionistico. Crediamo nel duro lavoro, nella cura dei dettagli, nell’umiltà, nella perseveranza e nella sportività. Tutte qualità incarnate nei due talenti nostrani, ma non solo. Ad accompagnare Rachele e Adriano, nel nostro team, in questa stagione ci sono anche due atleti di carisma internazionale come Nicolas Mann e James Teagle. Il primo è riconosciuto dalla federazione di triathlon tedesca come uno dei più grandi talenti al mondo nella specialità dell’endurance. Il secondo è un ragazzo dal curriculum pesante, già nazionale olimpico inglese. Nella scorsa stagione, vale la pena ricordarlo, si era imposto all’Ironman 70.3 di Gdynia e anche nel Challenge medium distance di Danzica. Due vittorie significative».
Lo spirito del progetto
Due ticinesi da una parte, due stranieri dall’altra. Come spiega Monighetti la scelta di supportare questo quartetto di atleti? «Innanzitutto dico che siamo orgogliosi di avere nel nostro team sportivi di questo calibro. È un bel riconoscimento il fatto che Mann e Teagle abbiano scelto di sposare il nostro progetto. L’entusiasmo che hanno finora dimostrato è contagioso e, a dirla tutta, ci ha anche un po’ sorpreso. Insomma, abbiamo al nostro interno un bel mix di atleti. Si percepisce da parte di tutti la grandissima volontà di crescere insieme. La novità di questo 2022, se così posso definirla, è invece l’integrazione della giovanissima Martina Buri, una ragazza di notevole talento inserita nel development team. Crediamo nei giovani e anche nei ticinesi».
Dopo due anni difficilissimi a causa della pandemia da coronavirus l’attività ha potuto riprendere a tutti gli effetti. «In realtà, con tutte le precauzioni e con una certa prudenza, un po’ si è gareggiato anche nel 2020 e nel 2021. Nella scorsa stagione, ad esempio, Adriano Engelhardt si era distinto in due occasioni, imponendosi nel Triathlon olimpico di Locarno e cogliendo un prestigioso posto d’onore nel «TriGames»a Mandelieu, in Francia».
Una crescita continua
Dopo aver dovuto convivere per un triennio (2014-2017) con seri problemi ai tendini, successivamente la crescita di Engelhardt è stata costante. «Vero - conclude Monighetti - . Questo debutto di stagione lo conferma. Per Adriano, ma non solo per lui, gli obiettivi del primo semestre saranno tutti sulla distanza 70.3 quindi 1,9 km di nuoto, 90 km in bici e 21,1 a corsa. Mi auguro poi di poter vedere i nostri atleti in gara anche ai campionati del mondo del circuito Challenge a Samorin (maggio) e Ironman 70.3 (ottobre)».