Hockey su ghiaccio

Uno per tutti, tutti per uno

È un Lugano extra lusso quello che ha battuto lo Zugo alla Bossard Arena – Arcobello: «A prevalere è stata la nostra attitudine a livello mentale»
©POSTFINANCE/ KEYSTONE/ URS FLUEELER
Flavio Viglezio
18.02.2024 19:42

Dopo prestazioni come quella offerta dal Lugano a Zugo, la cosa più difficile è probabilmente rimanere con i piedi per terra. Riuscire a convincersi di aver messo in cassaforte altri tre punti pesantissimi nella rincorsa alla qualificazione diretta ai playoff, mantenendo però la mente lucida. Con la consapevolezza che il cammino rimane irto di insidie, ma – al tempo stesso – con la fiducia di chi sa di avere tutte le armi a disposizione per raggiungere l’obiettivo.

Sì, perché dopo una pausa di ben due settimane – e nonostante l’assenza di ben nove giocatori infortunati – il Lugano si è presentato a Zugo in versione extralusso. E a pensarci bene – a mente fredda – ha probabilmente disputato la sua miglior partita stagionale per attitudine, continuità e qualità sull’arco dei sessanta minuti.

Uno sforzo di squadra

Lo Zugo – per utilizzare un eufemismo – non ha di certo giocato la sua migliore partita ed è ormai reduce da cinque sconfitte filate. Ma la sfida della Bossard Arena ha detto che i meriti bianconeri superano di gran lunga le lacune dei Tori. Solo nel primo periodo la squadra di Luca Gianinazzi ha concesso qualcosa ai padroni di casa: ma da metà incontro ha preso in mano le redini della partita e non le ha più mollate, evidenziando un’invidiabile maturità. Thürkauf e compagni hanno insomma spazzato via le incognite figlie di un ritorno in pista dopo una lunga sosta al cospetto di una formazione scesa sul ghiaccio già in due occasioni dopo gli impegni della nazionale. «Eravamo tutti curiosi – spiega Mark Arcobello – di vedere cosa saremmo riusciti a portare sul ghiaccio dopo una pausa in cui ci siamo comunque preparati bene. Ci siamo resi conto che le nostre gambe giravano meglio di quelle dello Zugo: abbiamo disputato un ottimo incontro, fornendo un importante sforzo di squadra per tutti i sessanta minuti. Abbiamo lottato e siamo sempre rimasti nel nostro sistema di gioco, aiutandoci l’uno con l’altro». Tutti per uno, uno per tutti, insomma.

La prima linea, ma non solo

La superiorità del Lugano da metà partita in poi è stata impressionante. Dietro i bianconeri hanno concesso pochissimo allo Zugo, mentre in fase offensiva hanno spesso e volentieri mandato in tilt la difesa della squadra di Dan Tangnes. Nello sforzo collettivo sono poi emerse le individualità: Mirco Müller – in pista per 23’40’’ – ha fornito una prova monumentale per qualità e quantità, mentre la linea di Joly, Thürkauf e Carr è stata semplicemente incontenibile. A Zugo però il Lugano non è stato solo Joly, Thürkauf e Carr, tanto che le cinque reti realizzate portano la firma di cinque giocatori diversi. «In questa fase del campionato – prosegue Arcobello – è fondamentale sapere che ogni linea, ogni giocatore può fare la differenza a livello offensivo. E non solo, naturalmente, a livello offensivo. Quando tutti i blocchi si esprimono a questi livelli lo spogliatoio si riempie di fiducia. L’obiettivo adesso è continuare così. Non giocheremo fino a venerdì prossimo ed era quindi fondamentale ripartire con il piede giusto».

Questione di testa

L’impressione, allora, è che la sosta abbia permesso al Lugano di effettuare un ulteriore passo avanti a livello mentale. I bianconeri a Zugo sono scesi in pista in modalità playoff: «L’aspetto mentale - conferma il numero 36 del Lugano – è sicuramente importante per spiegare la nostra prestazione. Sappiamo che mancano poche partite al termine della stagione regolare e siamo tutti concentrati sull’obiettivo da raggiungere. Ogni punto è importante e vogliamo raggiungere le squadre che si trovano ancora davanti a noi in classifica. A prevalere è stata sicuramente la nostra attitudine a livello di testa».

Ed infatti anche negli ultimi venti minuti di gioco il Lugano non è mai caduto nella trappola della passività. Ha continuato a spingere nonostante le due reti di vantaggio, andando in fretta a trovare i gol della sicurezza firmati da Bernd Wolf e dallo stesso Arcobello. Una fiducia nei propri mezzi che nemmeno l’esemporaneo pareggio dello Zugo è riuscito a scalfire. Tanto che pochi secondi dopo Luca Fazzini ha riportato in vantaggio i bianconeri: «Di sicuro il gol del Fazz ci ha fatto molto bene, ma stavamo comunque giocando nel modo giusto e il pareggio dello Zugo non ci ha destabilizzato più di quel tanto. Poi è chiaro: tornare immediatamente in vantaggio ha riportato il momentum dalla nostra parte».

Un nuovo power-play?

E, dulcis in fundo, il power-play è parso trasformato rispetto alle precedenti partite: «Il nostro gioco in power-play – al di là della rete di Joly – ha evidenziato passi avanti importanti. Trovo che il disco sia girato bene – chiosa Arcobello – e ci siamo creati diverse occasioni con l’uomo in più sul ghiaccio.

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