Verstappen campione del mondo per la seconda volta

Complice la pioggia torrenziale, dal caos di Suzuka - tra stop, rinvii, ripartenze e penalità inflitte a tempo di record - Max Verstappen emerge con in tasca il secondo mondiale piloti di F1 consecutivo. Un esito che, nel modo in cui è arrivato, lo ha lasciato per qualche istante senza parole. «Credo che il primo sia stato più emozionante, ma il secondo è più bello per le tante vittorie e il probabile titolo costruttori (non ancora matematico, ma ormai molto vicino, ndr.). È un’annata speciale, che voglio ricordare perché non ne capitano spesso così», ha commentato Verstappen. Un bel viatico per il team austriaco, che oggi conoscerà le conclusioni della Fia sull’analisi finanziaria e il rispetto o meno del «budget cap» del 2021.
Ennesima gara perfetta
Per concedere il bis l’olandese della Red Bull, oltre a vincere - come puntualmente avvenuto, al termine dell’ennesima gara perfetta, per di più in casa Honda - doveva sperare che Charles Leclerc finisse terzo o più indietro. Il ferrarista aveva però tagliato il traguardo secondo, davanti a Sergio Perez. Pochi si erano accorti di quel salto di chicane di Leclerc durante l’ultimo, tiratissimo giro, mentre lottava per respingere gli attacchi di Perez. Risultato: 5 secondi di penalità inflitti ancor prima del podio, che l’hanno retrocesso al terzo posto. Verstappen - alla 12. vittoria in 18 Gran Preni - è stato il più sorpreso nel vedersi così consegnare il trofeo con quattro gare di anticipo. Decisiva anche la scelta della Fia - che causerà polemiche - di considerare la corsa completata e attribuire il punteggio pieno, nonostante i 28 giri su 53 previsti.
La pioggia è stata l’altra protagonista della giornata, causando lo stop dopo tre giri, bastati a Carlos Sainz (ma non solo a lui) per finire contro le barriere e a Max Verstappen per respingere il tentativo di attacco di Charles Leclerc nelle prime curve.
L’inutile attesa del sole
Un trattore entrato in pista per recuperare le macchine ha fatto infuriare Gasly (AlphaTauri), memore dell’incidente costato la vita nel 2014 a Jules Bianchi, sullo stesso circuito e sempre sotto la pioggia. Poi si è rimasti in attesa di un raggio di sole. Che non è arrivato, finché con due ore e un quarto di ritardo sul programma e mentre cominciava a diminuire la luce le vetture sono tornate in pista, dietro la «safety car» e tutte con gomme da bagnato.
Finalmente il via libera
Quando le monoposto hanno avuto il via libera è finalmente iniziata la gara vera e tutti i piloti si sono resi conto che le «full vet» non erano le gomme più adatte. Chi prima, chi dopo, tutti sono rientrati ai box per montare le intermedie e di questa girandola si è avvantaggiato Verstappen, che ha cominciato ad infliggere un paio di secondi al giro a tutti. Si è così arrivati allo scadere delle tre ore, tempo massimo in cui concludere la corsa, con l’olandese che ha tagliato il traguardo con oltre 27’’ di vantaggio sul secondo, in quel momento Leclerc, prima del finale a sorpresa.
Inizio di stagione in salita
Dopo un inizio 2022 in salita, per Verstappen arriva il primo successo in Arabia Saudita, ma in Australia finisce con un altro ritiro, che però sarà l’ultimo della stagione. In Catalogna, a metà maggio, l’olandese prende la testa del Mondiale. Mentre la Red Bull cresce, la Ferrari si impantana tra problemi di affidabilità ed errori di strategia. In Francia Leclerc, partito dalla «pole», si gioca le ultime chance con un’uscita di pista mentre guida la gara.
Striscia di vittorie
Da Le Castellet, il campione del mondo in carica apre una striscia di cinque vittorie di fila che danno il colpo di grazia al Mondiale. Con la ciliegina del Belgio, dove trionfa nonostante il 14. posto al via per aver cambiato il motore. E infine si conferma campione con 366 punti, a soli 47 dal record di Lewis Hamilton, che chiuse la stagione 2019 con 413 punti all’attivo.
Ringraziamento al team
«Sono grato e ringrazio chi lavora in pista, ma anche tutto il team in fabbrica. Hanno lavorato bene», ha detto Max Verstappen, che poi ha dedicato un pensiero alla Honda. «Ogni anno siamo migliorati grazie alla collaborazione», ha sottolineato il campione. Dunque, secondo titolo piloti consecutivo per l’olandese della Red Bull (2021 e 2022), che ha concluso la giornata al settimo cielo, ribandendo l’eccezionalità dell’evento. La pioggia del Giappone gli avrà dato una mano. Ma il resto lo ha fatto lui.