Von Ballmoos: «Io e Saipi ci aiutiamo vicendevolmente»

Ha disputato più di 260 partite con lo Young Boys, partecipando pure a svariate campagne europee dei gialloneri in Champions League. Per non parlare, poi, dei titoli nazionali conquistati con il club bernese, che con lui tra i pali si è pure imposto in due occasioni in Coppa Svizzera. Insomma, un profilo come quello di David von Ballmoos non ha di certo bisogno di presentazioni.
La sua dimora è tra i pali
Ieri, allora, la conferenza stampa dedicata al nuovo portiere del Lugano è cominciata all’insegna delle prime sensazioni, in terra ticinese, dell’estremo difensore. Già, perché von Ballmoos è ormai giunto nel nostro cantone da due settimane abbondanti. «Sono stato accolto molto positivamente - ha spiegato il 30.enne di Langnau - anche grazie al fatto che conoscevo già diversi giocatori dello spogliatoio bianconero. Perciò, è stato tutto sommato facile integrarmi».
I cambiamenti, dopo una carriera intera, o quasi, trascorsa a Berna, sono comunque stati notevoli. «Questa, è indubbiamente una nuova realtà, per me. A cominciare dalla lingua italiana, che proverò a imparare il prima possibile. Comunque - malgrado si dica spesso che a Berna siamo lenti - ho percepito che qui le persone mi sembrano meno stressate. Sono stato poco in città, ma mi sono sentito da subito benvenuto e a mio agio». E la famiglia? «Da poco sono anche diventato papà, sono cambiate tante cose, tutte positive, nell’ultimo periodo. I miei cari, per ora, sono solo venuti a visitarmi ma prima o poi anche loro vivranno stabilmente qui. Al momento, però (sorride, ndr.) io stesso non ho ancora trovato casa».
«Vedo un grande potenziale»
La famiglia, ci ha spiegato von Ballmoos è stato soltanto uno dei vari fattori che lo hanno convinto a intraprendere questa nuova avventura. «Avevo ottime impressioni, a proposito di questa piazza. Sono molto contento di essere qui, il rapporto con tutti i componenti del club è stato ottimo sin dalle prime battute». Prima di firmare ha avuto modo di parlare anche con Mattia Croci-Torti? «Sì, ma non voglio entrare troppo nei dettagli: il mister mi aveva fatto presente quali sono le sue aspettative nei miei confronti. Sia per il mio ruolo tra i pali, sia per quello di possibile leader di questo gruppo».
Von Ballmoos, dallo Young Boys, è arrivato in prestito fino al 30 giugno 2026 con opzione di riscatto, «ma posso senz’altro immaginarmi di restare qui anche per un lasso di tempo maggiore» - ha precisato il diretto interessato. «Qui - ha aggiunto - c’è un progetto interessante a lungo termine. Questa squadra, per me, vanta indiscutibilmente un potenziale davvero grande». Lui, d’altronde, ha visto da vicino - nelle vesti di rivale - la crescita bianconera nel corso degli anni. «Il Lugano ha svolto un ottimo lavoro, migliorandosi costantemente. E lo ha fatto, perlopiù, con i tempi giusti: uno step dopo l’altro. Da parte mia, sento di poter portare un altro pezzo del puzzle, per compiere un ulteriore passo in avanti».
«Non ho ricevuto garanzie»
Intanto, ci ha messo poco, o nulla, per diventare il portiere titolare. Era già chiaro, per lui - al momento della firma - che sarebbe diventato subito il numero uno della porta bianconera? «Nello sport non esistono mai garanzie di questo tipo. Logicamente, il desiderio di ognuno è quello di giocare, ma anche io - come tutti gli altri - devo continuamente dimostrare quanto valgo. Sono contento di aver già giocato due partite e domani spero di agguantare pure la mia prima vittoria in maglia bianconera».
Il suo posto, in precedenza, era occupato da Amir Saipi, che inizialmente - vedi la mancata presenza a San Gallo - non aveva affatto preso bene questo nuovo scenario. «In allenamento, quotidianamente, dimostra di lavorare in maniera impeccabile e ci aiutiamo reciprocamente. Il bene della squadra, d’altronde, va al di là dei singoli giocatori. Penso che insieme abbiamo intrapreso una giusta via: andiamo d’accordo e questo aspetto non può che rivelarsi positivo per entrambi».
Una separazione complicata
A Berna, anche von Ballmoos, recentemente, è stato spodestato e ha avuto modo di vivere una situazione per certi versi simile a quella attuale di Saipi. «Provo a sostenerlo, perché in momenti del genere bisogna cercare di restare positivi e non farsi influenzare da quanto si dice all’esterno».
Ma come ha vissuto, lui, l’avvicendamento tra i pali con Marvin Keller, che lo ha portato a seguire l’YB dalla tribuna? «L’ultimo periodo trascorso con i gialloneri - ha ammesso von Ballmoos - è stato certamente complicato. Quando ho lasciato il club bernese - dopo quasi 18 anni di permanenza - ho provato sentimenti contrastanti: è stato difficile separarmi da loro, ma allo stesso tempo desideravo cambiare aria. Dunque, sono grato che mi abbiano permesso di trovare questa soluzione». Nonostante sia stato messo da parte, l’estremo difensore ha sempre provato a fornire il suo contributo alla squadra. «Mi ha fatto male ed è stato pesante da accettare, ma la priorità assoluta restava la squadra. Quindi, seppur in un ruolo diverso, mi sono messo a disposizione per aiutare il mio omologo e sostenere il gruppo. Quest’ultimo, rimane più importante degli interessi dei singoli. Oggi - ha chiosato - posso dirvi che è stato un momento difficile, ma ora sono molto contento che sia iniziata questa nuova sfida a tinte bianconere».