FED e Cina guidano la ripartenza.

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La tendenza positiva di fondo che contraddistingue i mercati azionari, alimentata dall’abbondante liquidità, dai temi dominanti della transizione tecnologica ed energetica, dalle prospettive di ripresa a livello globale, nonostante difficoltà e ritardi che contraddistinguono alcune aree, e nonostante fattori geopolitici ancora portatori di incertezza, si arricchisce di elementi positivi.
Il recente intervento della Federal Reserve statunitense (FED) può essere visto come l’avvio di un ciclo di normalizzazione e come un segnale di ottimismo. Il taglio di 50 punti base, doppio rispetto a quello atteso dalla maggioranza degli operatori, così come le dichiarazioni del suo Presidente Jerome Powell, apre nuove prospettive e mostra la fiducia in un “soft landing”, rispetto ai timori di recessione che per un certo sembravano dominare i mercati.
L’avvio del ciclo espansivo può essere seguito da un altro taglio importante in occasione della riunione della FED a novembre e da una serie di aggiustamenti al ribasso di 25 punti base ciascuno che possono portare verso un obiettivo del 3,25-3,50% dei fondi federali nel maggio 2025.
Il cambio di rotta della Federal Reserve è “sostenibile” alla luce di vari fattori, ad iniziare dalla buona tenuta degli indicatori macroeconomici, dal miglioramento del quadro globale, dalle condizioni finanziarie e reddituali di gran parte delle società. In certi comparti, come quello high-tech, la capacità di generare cash flow si rivela superiore alla media. E non va neppure trascurata una certa irrilevanza della politica, inclusa la corsa di novembre dei candidati verso la Casa Bianca e le relative agende economico-finanziarie, che sembrano non impensierire più di tanto Wall Street.
Un secondo elemento positivo viene dall’altra sponda del Pacifico. Se la FED aveva “quasi” sorpreso i mercati con un taglio di 50 punti base, le autorità finanziarie cinesi hanno annunciato, al di là dell’abbassamento di diversi tassi di riferimento, inclusi quelli ipotecari, misure straordinarie e specifiche di sostegno al mercato azionario, immissione diretta di liquidità ed altri provvedimenti in grado di stimolare sia l’economia domestica che l’export.
Il tutto si è tradotto in una forte ventata di ottimismo che ha interessato l’Asia e si è riverberata a livello globale.
La nuova fase di politica monetaria avviata dalla FED porterà probabilmente anche ad un ulteriore abbassamento del tasso di riferimento da parte delle altre banche centrali, compresa la Banca Nazionale Svizzera (BNS), che già si è adeguata con un recente ulteriore taglio di 25 punti base, lasciandone prevedere altri, con benefici all’economia interna e di esportazione.
In questo quadro, la presenza di una quota azionaria svizzera all’interno di un portafoglio diversificato appare particolarmente interessante.
Per uno scenario tendenzialmente positivo verso il giro di boa fra 2024 e 2025, seppur interessato da una possibile volatilità, la componente svizzera si rivela interessante. Ciò alla luce delle caratteristiche socio-macroeconomiche del Paese, della qualità delle sue società, sia “big blue chips” che entità di media capitalizzazione, e del loro potenziale, anche in termini di innovatività e spesso leadership entro i rispettivi settori. Senza poi dimenticare l’aspetto valutario, ciò consente di mantenere una posizione relativamente difensiva di fronte ad una complessità crescente.
Non va trascurata inoltre una minore correlazione del nostro listino rispetto alla volatilità indotta da fattori esogeni, quali variazioni del prezzo delle materie prime e dell’energia. Una strategia caratterizzata da una certa componente difensiva, combinata tuttavia con lo sfruttamento delle opportunità che il nuovo quadro offre, sia a livello interno che internazionale.
Un forte track record per le mid-cap svizzere

L’ ANGOLO DELL’ INVESTITORE
Callable Barrier Reverse Convertible legato a 4 titoli svizzeri (Swiss Re AG, Sandoz Group AG, Stadler Rail AG, Sika AG ) che beneficiano di un contesto economico favorevole, tra cui il recente allentamento dei tassi d’interesse e segnali di ripresa in mercati chiave, offre una cedola garantita annua del 10.00 % indipendentemente dalla performance dello strumento sottostante, con protezione fino a un ribasso del 45 %. Le ampie barriere con osservazione
continua, collocate al 55 % dei prezzi di osservazione iniziale, permettono all’investitore di incassare le cedole e di beneficiare di una protezione del capitale anche nel caso di moderati ribassi dei titoli sottostanti.
Le cedole vengono versate mensilmente e corrispondono allo 0.84 % al mese del valore nominale. La scadenza è calendarizzata per il 31 Marzo 2026.
Inoltre, è presente l’opzione del richiamo anticipato che potrebbe abbreviare la vita del prodotto, garantendo il pagamento delle cedole pro rata oltre al rimborso del valore nominale investito.

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