Swiss Titans: stabilità, leadership e protezione

Contenuto pubblicato su mandato del partner inserzionista, che ne assume la responsabilità redazionale.
Lo scenario attuale presenta elementi di incertezza di ordine economico, finanziario, commerciale, geopolitico che, combinati fra loro, condizionano anche il panorama degli investimenti e possono determinare volatilità elevata, turbolenze ed anomalie più o meno marcate.
Basti pensare alla questione legata a dazi, tariffe, contromisure, nel quadro del contrasto che oppone Washington a Pechino, al futuro del dollaro USA, alla potenziale perdita d’indipendenza da parte della Federal Reserve americana ed al conseguente destino dei tassi d’interesse, dell’inflazione e del debito in crescita.
In questo quadro la strategia d’investimento dovrebbe essere improntata ad una cautela ancora maggiore, con un’asset allocation del portafoglio rivolta a coniugare sicurezza, qualità degli strumenti, diversificazione, unitamente allo sfruttamento delle opportunità che il mercato azionario offre, al di là di fasi guidate da euforie e mode passeggere.
Nell’implementazione di questa strategia, la presenza di una componente azionaria svizzera risulta determinante, sia a livello macroeconomico, sia per le caratteristiche di gran parte delle società che compongono il suo listino. Ciò ne fa un “safe haven” per eccellenza, un porto sicuro, tanto in condizioni di relativa normalità che, a maggior ragione, quando un clima turbolento sembra addensarsi all’orizzonte. Una scelta che può essere definita di “difesa attiva”.
Vanno considerate le caratteristiche economiche ed istituzionali del Paese, la sua stabilità strutturale, marcata anche nella forza e nell’immagine del franco svizzero. L’elemento valutario diventa per l’investitore una componente del risultato ed uno strumento di hedging, cioè di protezione anche nei confronti delle turbolenze sia valutarie che di mercato in generale.
Il listino azionario riflette queste caratteristiche con aziende caratterizzate da un forte spirito innovativo e da un’altrettanto forte proiezione internazionale, spesso leader nei rispettivi settori indipendentemente dalle loro dimensioni. Flessibilità e capacità di adattamento hanno consentito loro di superare anche fasi relativamente critiche, dovute ad esempio al rafforzamento repentino della valuta, ad aumenti di prezzi delle materie prime e di costi logistici od altre vicissitudini geopolitiche.
La ragione di ciò sta essenzialmente nelle loro robuste condizioni finanziarie, nei solidi cash-flow e, in molti casi, in un elevato “pricing power” nei confronti della concorrenza internazionale, in virtù della riconosciuta qualità dei prodotti e servizi da loro forniti.
Il listino è particolarmente diversificato, con una elevata quota di titoli difensivi del comparto alimentare, farmaceutico e medicale, accanto a componenti cicliche, ad aziende del settore high-tech, microelettronica, chimica, per non dire dei servizi finanziari ed assicurativi. Si tratta sovente di società che realizzano una quota preponderante dei loro redditi sui mercati esteri. Un listino che risulta meno caro nel confronto con altri mercati, ad esempio Wall Street, trainato questo dalle star della tecnologia avanzata, con un elevato grado di concentrazione e quindi di correlazione.
Non da ultimo il listino svizzero offre una consolidata tradizione di elevati dividendi che possono essere considerati “succedanei” di rendimenti monetari ed obbligazionari inferiori alle medie.
Il mercato svizzero segue al momento la tendenza positiva globale, con un risultato dell’indice SMI che sfiora il 9% da inizio anno ed una previsione per fine anno intorno al +12,5%.
Fra i blue chip elvetici in luce possiamo annoverare Roche, colosso della farmaceutica e della nuova medicina, della diagnostica, ora ampiamente presente anche nel settore medico-digitale; Swiss Re, gruppo leader nel settore riassicurativo, previdenziale e corporate; Compagnie Financiere Richmont, holding leader dei beni di lusso, proprietaria di marchi prestigiosi nel campo della gioielleria, degli orologi, della moda e degli accessori; UBS, banca globale ed universale; Novartis, società all’avanguardia non solo nella produzione farmacologica, ma nelle frontiere più avanzate di tutti i comparti medicali.
Attese di crescita degli utili su base annua

Performance MSCI Switzerland vs MSCI World

L'angolo dell'investitore
Callable Barrier Reverse Convertible su le «Swiss Titans» (UBS, Roche, Swiss Re, Richemont, Novartis) offre una cedola garantita annua del 10.00 % indipendentemente dalla performance dello strumento sottostante, con protezione fino ad un ribasso del 41 %.
Le ampie barriere con osservazione a scadenza, collocate al 59 % dei prezzi di osservazione iniziale, permettono all’investitore di incassare le cedole e di beneficiare di una protezione del capitale anche nel caso di moderati ribassi dei titoli sottostanti.
Le cedole vengono versate mensilmente e corrispondono allo 0.84 % al mese del valore nominale.
La scadenza è calendarizzata per il 31 Maggio 2027. Inoltre, è presente l’opzione del richiamo anticipato che potrebbe abbreviare la vita del prodotto, garantendo il pagamento delle cedole pro rata oltre al rimborso del valore nominale investito.

