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The Trillion Dollar Club

Le Big Tech che riscrivono Wall Street
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23.08.2025 05:49

Contenuto pubblicato su mandato del partner inserzionista, che ne assume la responsabilità redazionale.

Sono i membri del Club dei Trilionari del mercato azionario, con capitalizzazioni dell’ordine di miliardi di miliardi di dollari USA, sono le “Magnifiche 5” società della tecnologia mondiale, e sono soprattutto le rappresentanti delle frontiere più avanzate di quei megatrend destinati ad influenzare la vita delle imprese, delle istituzioni e delle persone, entro uno scenario di oggi già proiettato nel domani.

Si chiamano Nvidia, Apple, Microsoft, Google, Amazon e fanno parte in qualche modo del quotidiano di molti di noi, animano e stimolano anche dibattiti che dal mondo scientifico si aprono a quello sociale e culturale, ma sono soprattutto i protagonisti di una pagina nuova che, in prospettiva finanziaria, racchiude opportunità notevoli, come del resto il mercato non manca di testimoniare.

A parte le loro eccezionali capacità di creatività e di innovatività tecnologica, a caratterizzarle sono la robustezza dei bilanci e della struttura finanziaria in generale, l’elevata redditività, nonché una posizione di immagine e di leadership nei rispettivi settori. Queste caratteristiche, che le rendono meno sensibili ad eventuali variazioni dei costi ed in grado di esercitare un pricing power sul mercato, consentendo loro di meglio assorbirli.

Ma c’è di più, in quanto queste “superstar” si trovano anche al centro di quella rivoluzione tecnologica dominata soprattutto dall’Intelligenza Artificiale (AI) in tutte le sue declinazioni, destinata a condizionare gli ambiti più diversi. Per di più questo percorso sta realizzando un salto epocale: è ora passato dalla fase che potremmo definire impropriamente di R&D a quello della “monetizzazione”, nel senso che l’adozione di soluzioni AI su vasta scala, in tutte le sue varianti, genera flussi finanziari che ripagano ampiamente gli investimenti iniziali.

All’interno del megatrend secolare alcune tendenze particolari, in termini di prodotti, servizi, hardware e sofware, hanno contribuito a questa crescita iperbolica.

Basti pensare a cosa ha significato l’introduzione di ChapGTP, oppure la diffusione dell’Intelligenza Artificiale Generativa (Gen AI), avvenuta alla velocità della luce presso ogni genere di utilizzatore.

Più in generale l’AI può avere utilizzi enormi nell’ambito della produzione e della robotica, della logistica così come dei trasporti, della sicurezza e della difesa, del riconoscimento video e audio, della creazione e analisi di immagini e testi, della medicina sia diagnostica che terapeutica e della telemedicina, dell’amministrazione e della gestione a tutti i livelli...

Vi è un campo in cui l’AI si rivela particolarmente utile, se non addirittura essenziale: la conservazione e l’analisi di quelle quantità enormi di dati (i cosiddetti Big Data) che continuamente ogni istituzione – per non dire ognuno di noi, quando lavora, effettua acquisti, si diverte, comunica o naviga nella rete – produce. L’impegno è ovviamente poderoso e richiede un continuo adattamento degli algoritmi, chiamati ad “imparare” dall’esperienza. Si può quindi affermare che fra AI e Big Data il connubio sia particolarmente stretto, con beneficio reciproco, e non solo a scopo commerciale, in quanto il tema anima anche il settore della salute, della medicina e della sicurezza, per non citarne che alcuni.

Fra i principali beneficiari del trend, a parte gli utilizzatori in grado di ridurre i costi attraverso il suo impiego, possiamo senz’altro annoverare i produttori di semiconduttori (con i giganti USA scossi dall’apparire della start-up cinese DeepSeek con prezzi inferiori, un fatto che potrebbe volgere in positivo rappresentando uno stimolo ulteriore alla ricerca), i providers di cloud computing e le società in grado di realizzare software sempre più sofisticati.

Ecco le Società membre di questo Superclub di Trilionari, protagoniste del mercato azionari USA e di un rally che appare ben lontano dall’affievolirsi: Nvidia, la Società di Santa Clara (California), celebre per i suoi processori grafici, di mobile computing, i componenti per l’industria automobilistica, oltre a quelli multimediali per PC e le console di videogiochi; Apple, il marchio di Cupertino (anch’essa in California), onnipresente nel mercato degli smartphone, dei computer e dei sistemi operativi di ogni genere; Microsoft, che da Redmond (Stato di Washington), regna sul comparto dei software e dei sistemi per computer, ad iniziare da Window, dei servizi cloud e dei sistemi aziendali; Google, con sede a Mountain View (California), re dei motori di ricerca, sito web più visitato al mondo, realizzatore di servizi web, sistemi operativi e di AI; infine Amazon, la cui sede centrale è prossima a Seattle (Stato di Washington), leader del commercio elettronico, pioniera anche in nuovi sistemi automatici di consegna, ed ora aperta anche al settore medicale.

Protagonisti diversi ma accomunati da solide posizioni finanziarie e commerciali, ed in grado di cavalcare l’evoluzione tecnologica in corso ed in fase di continua accelerazione, con ricadute finanziarie interessanti anche per l’investitore.

Exponential growth of data generation globally

L'angolo dell'investitore

Callable Barrier Reverse Convertible su le «Trillion Dollar Stocks» (Microsoft, Amazon, Nvidia, Apple, Google) offre una cedola garantita annua del 10.00 % indipendentemente dalla performance dello strumento sottostante, con protezione fino ad un ribasso del 41 %.

Le ampie barriere con osservazione a scadenza, collocate al 59 % dei prezzi di osservazione iniziale, permettono all’investitore di incassare le cedole e di beneficiare di una protezione del capitale anche nel caso di moderati ribassi dei titoli sottostanti.

Le cedole vengono versate mensilmente e corrispondono allo 0.84 % al mese del valore nominale.

La scadenza è calendarizzata per il 30 Dicembre 2026. Inoltre, è presente l’opzione del richiamo anticipato che potrebbe abbreviare la vita del prodotto, garantendo il pagamento delle cedole pro rata oltre al rimborso del valore nominale investito.