L'anniversario

Auguri di buon compleanno Porsche 911

Sono stati festeggiati con test di guida e un grande raduno a Mollis i 60 anni della leggendaria sportiva della casa tedesca che in origine era denominata 901
Bruno Pellandini
17.07.2023 10:00

Un viaggio nel tempo alla guida di otto modelli della Porsche  911, dalla Carrera 3.2 Cabriolet del 1984 fino alla GT3 RS di quest’anno: così abbiamo festeggiato, percorrendo alcune centinaia di chilometri, tra stupendi scenari grigionesi e appenzellesi, i sessant’anni di una vera e propria sportiva leggendaria quale è appunto la 911, nata nel 1963 come 901 e giunta all’ottava generazione seguendo un continuo crescendo di tecnologia, potenza, e, soprattutto di stile unico e inimitabile.

Fatte le dovute proporzioni, come personaggi del calibro di Keanu Reeves o il cantante tedesco Udo Lindberg, che hanno guidato o guidano una 911, ci siamo messi al volante di una strepitosa serie di versioni partendo da Bad Ragaz, per raggiungere Davos, Voa Sporz (sopra Lenzerheide), Appenzello fino al gran finale del Festival 911 all’aerodromo di Mollis dove per l’anniversario sono confluite ben 1.500 Porsche 911 e migliaia di estimatori.

Abbiamo iniziato con un modello speciale e costruito in in pochi esemplari, la 911 Dakar: un vero e proprio fuoristrada che però mantiene il carattere di quella che può essere definita una stirpe: potente (480 CV) e veloce, si guida che è un piacere anche sulle strade normali pensando ai piloti che hanno percorso piste sterrate e sabbiose. Poi c'è stato un balzo nel 1984 con la Carrera Cabriolet, 231 CV, cambio manuale da trattare con cura per evitare “grattate”. Quindi è stata la volta della Targa del 1995, (285 CV) un gioiello di grande fascino. Un vero divertimento.

Anche la Speedster, del 2010 (408 CV) ha mostrato carattere e grinta. I “giochi” si sono fatti più seri con la Sport Classic del 2023, biturbo di 550 CV, la Carrera T pure del 2023 (385 CV) e gran finale con le GTS, il modello del 2000 (300 CV), e la quasi indomabile GT3 RS di quest’anno, leggera e scattante (525 CV, da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi: questo bolide l’abbiamo provato assieme a Neel Jani, il pilota svizzero di fama internazionale, con alle spalle numerose vittorie tra cui Le Mans e il recentissimo terzo posto nella storica 24 ore. Anche lui è rimasto sorpreso, per modo di dire, della precisione dello sterzo (i movimenti devono essere ridotti al minimo a causa della risposta immediata): circolare su strade normali, rispettando giustamente i limiti di velocità, è stato un po’ frustrante, una situazione che il pilota ha affrontato con il sorriso e battute ironiche.

Il nome del modello fu cambiato nel 1964 perché il costruttore francese Peugeot si era già assicurato i diritti nominativi per tutti i numeri di tre cifre con uno zero al centro. E allora la Porsche adottò la sigla 911 anziché 901.

Tutto questo in due intense e memorabili giornate per onorare un’auto leggendaria. Buon Compleanno Porsche 911! Una giovane sessantenne che Ferry Porsche ha definito l'unica auto con la quale si può correre a un safari in Africa o a Le Mans, andare a teatro o percorrere le strade di New York. «Il successo della 911 – ha detto Michael Maurer, capo design del marchio - consiste tra l’altro nella combinazione di sportività e funzionalità; nel fatto che io possa usare l’auto per andare a prendere il pane e anche sulla pista. È questa particolare essenzialità. Una 911 deve esprimere sportività, ma mai aggressività. È questo che definisce il suo design».

Un po’ di storia

La storia della Porsche 911 – all’epoca ancora nota come 901 – inizia al Salone dell’automobile di Francoforte del 1963. Le origini della futura icona si pongono però ben più indietro nel tempo. Dal 1948, Porsche costruisce dapprima a Gmünd, in Austria, e dal 1951 a Stoccarda-Zuffenhausen, la 356 nelle versioni Coupé e Cabriolet che fino a quel momento è il primo e unico modello del marchio. Da metà degli anni ’50 si pensa a una nuova vettura o a un modello successivo. Doveva essere una 2+2 posti compatta con un passo ruote di 2,2 metri – 20 centimetri in meno di quanto originalmente previsto. Sulla base di questa ricetta viene costruito il modello 901, presentato nel 1963. Della richiesta di maggior potenza si occupa il nipote di Ferry, un giovane ingegnere di nome Ferdinand Piëch. Costruisce un motore boxer raffreddato ad aria con sei cilindri che sviluppa 130 CV da due litri di cilindrata. Il design è di Ferdinand Alexander «Butzi» Porsche. Il 27 ottobre 1964 – a più di un anno dalla presentazione a Francoforte – Porsche consegna infine la prima 901.

A metà novembre dello stesso anno e dopo che sono stati consegnati 81 esemplari, il nome del modello viene cambiato: il costruttore francese Peugeot si era già assicurato i diritti nominativi per tutti i numeri di tre cifre con uno zero al centro. Lo zero iniziale viene rimpiazzato da un 1, nasce così la Porsche 911. Tutto il resto è storia. Una storia, come dice l'ex celebre rallista Walter  Roehrl, che non è ancora finita: ogni nuova generazione della 911 supera quella precedente.