Da Acquacalda a Dötra
Il Lucomagno – dal latino «Lucus magnus», grande foresta sacra – è un luogo unico. Anche l’uomo nel corso dei secoli ha contribuito ad arricchire la bellezza del paesaggio, creando ambienti aperti e prati fioriti ad altitudini dove altrimenti non ci sarebbe che foresta. Secoli di fatiche dei contadini di montagna hanno infatti soppiantato il bosco con prati e pascoli per foraggiare il bestiame, la principale fonte di sussistenza in queste condizioni alpine. L'escursione qui proposta attraversa proprio questi prati, dove spuntano piante e fiori rari che ogni estate offrono un’incantevole tavolozza di colori.
L'itinerario
La passeggiata può iniziare da Acquacalda, a 1750 metri di quota, dove sorge il Centro Pro Natura, che si propone di valorizzare il patrimonio naturalistico della regione mediante interessanti proposte culturali e offrendo una moderna struttura alberghiera.
Il sentiero si snoda tra le pinete e raggiunge in breve il pianoro di Croce Portera (1917 metri) dove la grande croce invita al silenzio e alla riflessione.
Un dolce e pianeggiante susseguirsi di prati fioriti conduce al nucleo di Dötra. Margherite, gigli, genziane, arnica, ranuncoli, orchidee selvatiche, anemoni e altri fiori compongono quadri indimenticabili, in particolare tra giugno e luglio. Nella zona si incontrano anche numerose varietà di farfalle, altri insetti e una cinquantina di specie di uccelli nidificanti. Il paesaggio è maestoso, con cime elevate, conche fiorite e rocce che affiorano nel verde dei boschi. Nella regione sono presenti, oltre ai cosiddetti «prati magri» dal suolo povero di nutrimento ma ricchi di specie vegetali, anche zone umide di grande interesse naturalistico. A Dötra ci sono una capanna, aperta tutto l’anno e punto di partenza per escursioni più impegnative, e un grotto.
Il sentiero prosegue verso Anvéuda, un piccolo gruppo di case posto in posizione panoramica. Il ritorno può avvenire per la stessa via oppure imboccando un altro sentiero segnalato che da Dötra, passando più in alto, riporta a Croce Portera, da dove si raggiunge nuovamente il punto di partenza.
La Valle di Blenio
Questa gita rappresenta anche un’ottima occasione per visitare la bellissima Valle di Blenio, soprannominata Valle del Sole. Si consiglia di risalire la valle dalla strada sulla sponda sinistra del fiume Brenno e di scendere lungo la sponda destra.
Salendo, merita una sosta la cinquecentesca Casa dei Landfogti a Lottigna, sede del Museo storico etnografico Valle di Blenio, che presenta sulla facciata gli stemmi delle famiglie che si succedettero nel dominio della valle. Attraversando pittoreschi villaggi (alcuni da cartolina, come Aquila), si giunge a Olivone, dove si trova il museo etnografico della valle, ospitato nella seicentesca Ca’ da Rivöi.
Scendendo, lungo la sponda destra sono di particolare interesse le rovine del castello di Serravalle a Semione, costruito nel XII secolo da nobili bleniesi per controllare la via del Lucomagno e distrutto nel 1402.
Percorrendo questa valle il visitatore rimane colpito dalla presenza di numerose imponenti case signorili di epoche diverse, costruite da bleniesi che hanno fatto fortuna all’estero come cioccolatai, gelatai, ristoratori e marronai.