TREKKING & PANORAMI / Escursioni

Frasco tra acqua e fuoco

«L’acqua e il fuoco per le vie di Frasco» è il titolo dell’itinerario etnografico realizzato dal Museo di Val Verzasca che permette al visitatore di apprezzare anche le caratteristiche meno appariscenti del villaggio. Il percorso circolare e pianeggiante della durata di circa 1 ora e 30 minuti conta 13 soste e porta nelle frazioni di Torbora, Cantom, Pé e Scima er Mota. Per chi ama la montagna, si consiglia invece l’escursione, faticosa ma appagante, che dal villaggio di Frasco si inerpica su fino al lago d’Efra a 1836 metri e alla capanna omonima (2000 metri), situati in una splendida conca in quota (circa 3 ore e mezzo).
Giò Rezzonico
Carla Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

  

  

Perché «L’acqua e il fuoco»? Perché a Frasco, penultimo nucleo verzaschese posto a 900 metri, questi due elementi sono presenza viva e si rincorrono nella storia delle attività rurali degli abitanti.

Frasco – raccontano i documenti – un tempo era un piccolo centro artigianale dove, grazie alla forza idrica, funzionavano alcuni mulini, una segheria, macine per segale e mais. C'erano inoltre dei frantoi per spremere le noci e ricavarne olio. Altre attività riguardavano la coltivazione di lino e canapa, come pure l’estrazione di marmo per la produzione di calce nelle fornaci situate soprattutto nella Val d’Efra.

Dunque la forza dell’acqua e il calore del fuoco muovevano l’economia e la vita quotidiana del piccolo villaggio.

   

L'itinerario

La passeggiata parte dalla chiesa dedicata a San Bernardo e attorniata da una Via Crucis. La parrocchiale fu testimone della spaventosa valanga che nel 1951 precipitò sulle case del paese portando lutto e disgrazie: sul campanile, una linea gialla segna l’altezza che la neve raggiunse in quel frangente.

Lungo il cammino si incontrano numerose testimonianze del passato, fra cui il forno per la cottura del pane ancora usato dalle famiglie del posto, il mulino che risale al 1880 (tuttora funzionante) e la centralina elettrica costruita nel 1925, che è stata restaurata e riattivata dal Museo di Val Verzasca a scopo didattico.

Si possono inoltre ammirare alcuni affreschi di pregio (in particolare una Madonna che risale al XVI secolo) e belle fontane in pietra. Alcune deviazioni segnalate permettono di raggiungere altri punti di interesse: una «lüera» (trappola per lupi), alcune fornaci all’imbocco della Val d’Efra e la cava di marmo bianco di Benasc.

Un prospetto in 4 lingue illustra le particolarità dell’itinerario e fornisce interessanti notizie storiche e etnografiche.

 

 

 

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