Il marmo ticinese si fa design: debutto a Lugano per Cristallina Design
Una scacchiera in marmo che richiama i fiori del Parco Ciani, un tavolino ispirato al corallo fossile, una libreria incisa con numeri d’estrazione: oggetti funzionali, scolpiti interamente in pietra, che uniscono arte, racconto e materia. È il cuore di Cristallina Design, progetto nato per valorizzare il marmo cristallina, unica varietà svizzera estratta in Vallemaggia, presentato ufficialmente lo scorso 10 giugno alla Villa Principe Leopoldo di Lugano, dopo l’anteprima al Fuorisalone di Milano.

Dietro all’idea, Natascia Finocchiaro Maurino, che ha voluto trasformare un materiale prezioso ma ancora poco conosciuto in una piattaforma creativa e internazionale. «Cristallina Design è nato da una domanda: perché non fare qualcosa in più con questo marmo? Perché non andare oltre? Perché non sognare?», ha raccontato Finocchiaro durante l’incontro pubblico. La visione ha preso forma grazie alla collaborazione con ECAL, la scuola cantonale d’arte di Losanna, riconosciuta tra le migliori a livello mondiale.

Gli studenti del master in lusso e design, provenienti da Paesi diversi, sono stati coinvolti in un percorso immersivo nel territorio ticinese e nella cava stessa, per poi dare vita a sei collezioni inedite, tutte realizzate in marmo cristallina. «Non è solo una collezione di design per il design – ha osservato la curatrice Eleonora Grigoletto – ma un progetto che nasce dalla materia e racconta una storia lunga più di 130 anni. Unisce luce e resistenza, unicità e memoria».

Durante la serata di lancio al 5 stelle luganese – che ha attratto architetti, giornalisti, appassionati e designer – sono stati presentati i primi oggetti delle collezioni: elementi d’arredo e complementi scultorei, capaci di evocare flora, paesaggi e radici locali. Ogni progetto, pur firmato da un designer diverso, dialoga con gli altri grazie a un fil rouge condiviso: «Il Ticino è il punto di partenza comune – ha spiegato Finocchiaro – ma ogni designer lo ha interpretato con una chiave diversa. Chi ha raccontato i fiori del Parco Ciani, chi il mare triassico che ha dato origine alla pietra, chi le casette in pietra della Vallemaggia».

Le opere non sono solo artistiche, ma pensate per l’uso quotidiano: portagioie, vasi, tavoli da tè, attaccapanni modulari. Ogni pezzo è unico, tracciabile, inciso, e può essere realizzato su ordinazione anche in base alle sfumature e ai colori – fino a 58 – disponibili nella cava. «La sostenibilità – ha sottolineato Grigoletto – è anche questo: lavorare su commissione, estraendo solo ciò che serve, lasciando intatta la montagna e dando valore alla materia». E lo stesso approccio è stato adottato per la produzione, senza stock né serializzazione.

Cristallina Design intende così porsi come nuova voce nel panorama del lusso sostenibile. «Il vero lusso oggi – ha concluso Finocchiaro – è possedere un oggetto che dura, che si tramanda, che racconta qualcosa. Un oggetto che emoziona». A giudicare dalla partecipazione e dai commenti raccolti durante l’evento, l’intento sembra già compiuto.

Cristallina Design proseguirà ora con una seconda e terza collaborazione già in fase di sviluppo, mentre rimane aperta a nuove sinergie con architetti e progettisti. Il marmo ticinese, per secoli nascosto nelle sue cave, trova così una nuova luce sulle scene del design internazionale.
