La Nuova Triumph Tiger lancia il suo …ruggito di sfida

Lo scopo dichiarato di Triumph nel presentare la nuova versione della propria storica endurona è quello di porsi come seria ed appetibile alternativa alle concorrenti dirette che attualmente dominano il mercato di settore, a partire da quella BMW che, volenti o nolenti, continua a fare da padrona nelle classifiche di vendita. E confermiamo subito che con la nuova Tiger parliamo di una moto che non solo sa il fatto suo, ma mette in mostra una personalità unica che potrebbe piacere a moltissimi appassionati. Ma andiamo con ordine.
Com’è fatta
Più che di un’evoluzione, qui si tratta di una vera e
propria rivoluzione, a partire dal portentoso tre cilindri 1166cc (che abbiamo
già avuto modo di “assaggiare" nella prova della Speed Triple 1200 RR) che in
questa versione - riconfigurata per ottemperare alle esigenze peculiari di
questo tipo di moto - si presenta con 150 cavalli a 9000 giri e ben 130 Nm di
coppia a 7000 giri. A dire la verità il motore è talmente grintoso a qualsiasi
regime che la coppia sembra essere disponibile in buona percentuale già molto
più in basso, grazie anche alla configurazione T-Plane con gli scoppi a 270°
che fa sembrare il motore un bicilindrico a bassi e medi regimi. L’altro punto
forte della moto è il peso: con 240 kg in ordine di marcia (-25 kg), gli ingegneri
inglesi sono riusciti a far dimagrire moltissimo la moto e con una distribuzione
dei pesi particolarmente azzeccata sembra davvero molto più leggera non solo
della versione precedente, ma anche di buona parte della concorrenza.
Trroviamo poi anche sulla Tiger le sospensioni semiattive come già visto sulla Speed RS, ma in questo caso sono targate Showa; al comparto freni
troviamo le ineccepibili Brembo monoblocco e il telaio - tubolare in acciaio
con stabilizzatori e telaietto posteriore in alluminio - è anch’esso molto più
rigido e performante rispetto al passato, dando un grande senso di solidità all’insieme.
Dulcis in fundo, l’elettronica e le dotazioni tecniche:
connettività al top, usb, Bluetooth, display TFT da 7” a colori, piattaforma
inerziale a 6 assi, riding mode (3 preimpostati e due personalizzabili), ABS con
cornering, Hill Hold Assist per le partenze difficili in salita, cruise
control, manopole riscaldabili e quickshifter bidirezionale.
Per completezza va aggiunto che la gamma Tiger non presenta solo la 1200 top di gamma, ma anche tre motorizzazioni più “tranquille” (e leggere): la 900, la 850 Sport e la Tiger Sport 660 (quest’ultima più stradale). La 1200 e la 900, inoltre sono disponibili da subito anche in versione “Rally”, con serbatoio maggiorato, protezioni aggiuntive e tutto quanto serve per il fuoristrada più spinto, pronte da utilizzare dagli appassionati fuori dai percorsi asfaltati.
Come va
È una moto grande, come è normale per la categoria, ma piuttosto stretta ed ergonomica; questo fa in modo che la guida non sia mai faticosa, neanche nelle strade di montagna più strette. Le sospensioni Showa semiattive fanno un lavoro esemplare nel tenere sotto controllo la massa della moto anche sulle strade più sconnesse e anche quando ci si fa prendere un po’ la mano con la guida sportiva. D’altronde il motore invita proprio a trattare questa endurona con piglio sportivo, vista la facilità con la quale ci si può “divertire” in qualsiasi condizione. A completamento del pacchetto c’è una componentistica completa, finiture molto ben fatte - come da tradizione sulle inglesi di Hinckley e una serie di optional per rendere ancora più completa una moto fatta per viaggiare ed esplorare. Quindi missione compiuta per Triumph? La risposta è sicuramente si!
Scheda tecnica (Triumph Tiger 1200 GT)