Mazda MX-5: un roadster dal fascino intramontabile

Intramontabile e sempre attuale. Parliamo della Mazda MX-5, il roadster della casa nipponica lanciato addirittura nel lontano 1989 e giunto alla quarta generazione dopo vari lifting che ne hanno esaltato la bellezza, tanto che l’ultimo importante ritocco della carrozzeria è stato effettuato ormai una decina di anni fa. Le linee filanti e grintose ideate dai tecnici di Mazda, un design pulito e forme slanciate, la rendono però sportivissima e tuttora moderna e adatta ai nostri tempi.

Si può ben dire che lo sviluppo di quest’auto sia avvenuto nel pieno rispetto della continuità, anche se nel corso degli anni il modello è stato dotato di una tecnologia sempre più sofisticata che non limita però il piacere della guida.

Da vera sportiva, la Mazda MX-5 (con due motorizzazioni, da 1,5 litri e 132 CV e da 2 litri e 184 cavalli, quest’ultima oggetto del nostro test) si distingue per la sua leggerezza che favorisce le prestazioni, per uno sterzo rapido e preciso e per un cambio manuale a sei rapporti che fa la gioia dei puristi: la corsa della leva è molto corta, gli innesti precisi e reattivi, il tutto a vantaggio di una guida dinamica.
Chi se ne intende e vuol tirar fuori tutto da questo roadster a due posti secchi, lungo soltanto 391 centimetri, sarà felice di sapere che Mazda ha previsto una nuova modalità di guida chiamata Dynamic Stability Control (DSC)-Track che dà la priorità al pilota, applicando il controllo del sovrasterzo - senza alcun taglio di potenza ma solo azionando i freni - esclusivamente in caso di sbandamento pericoloso che il conducente non sia in grado di correggere. Concepito pensando a chi si cimenta per la prima volta in pista, il sistema mantiene il guidatore in pieno controllo, fino all’ultimo istante. Un nuovo differenziale a slittamento limitato LSD asimmetrico stabilizza il comportamento del veicolo in sterzata, rendendo la guida più sicura e divertente soprattutto nelle strade tortuose (noi ci siamo divertiti percorrendo qualche passo alpino).

Nella MX-5 l’abitacolo avvolge letteralmente conducente e passeggero, ciò che rende ancora più entusiasmante l’esperienza di guida e risponde fedelmente alla filosofia giapponese Jimba Ittai che un tempo sottolineava l’unità tra cavaliere e cavallo e che Mazda cerca di riproporre in tutti i suoi modelli.
Qui, diciamo che l’operazione è particolarmente ben riuscita, anche se l’inconveniente poi è lo spazio ridottissimo a disposizione nell’abitacolo: niente tasche laterali, niente cassettino di fronte al passeggero, solo due piccoli vani adatti a riporre materiale di dimensioni minime.
La plancia è essenziale ma curata e ora dispone di uno schermo di 8,8 pollici (prima era di 7) che funziona sempre tramite la ormai famosa rotellina posta sul tunnel centrale e che è tipicamente Mazda.
Già a partire dalla versione base, la MX-5 offre il sistema di assistenza al mantenimento della corsia, il controllo intelligente della velocità, il supporto intelligente alla frenata e l’aggiornato riconoscimento dei segnali stradali, ora collegato al sistema di navigazione.
La capote in tela si sgancia manualmente e l’operazione può essere eseguita con una sola mano.

La scheda (MX-5 S-G 184MT)
Motore: quattro cilindri a benzina
Cilindrata: 1.998 cc
Potenza e coppia massima: 184 CV e 205 Nm
Velocità massima: 219 km/h
Accelerazione da 0 a 100 km/h: 6,5 sec.
Consumi: 6,8 l/100 km
Emissioni: 153 g/km
Categoria di efficienza energetica: F
Prezzo base del veicolo: 44.600.- franchi

Mi piace
Un’auto sportiva che assicura grande divertimento alla guida, è molto
agile, resta incollata alla strada, è nervosa al punto giusto. Le sue linee
filanti hanno una decina d’anni, ma sono sempre attuali e moderne.
Non mi piace
La visibilità laterale destra per il conducente è un po’ limitata. Lo
spazio per conducente e passeggero è un po’ minimal e la mancanza di un piccolo
portaoggetti e delle tasche laterali si fa sentire. Anche a livello di
insonorizzazione si poteva fare meglio.