CITTÀ, PARCHI E VILLAGGI / Villaggi

Mergoscia

Lo scenografico villaggio verzaschese, situato sulla sponda destra della valle, si caratterizza per i suoi muri a secco che formano terrazzi, un tempo lavorati, e per le sue costruzioni in sasso con tetti in piode. Le tracce del suo passato sono magistralmente narrate da Piero Bianconi – originario di Mergoscia – nel libro «Albero genealogico». Dopo la visita dell'interessante chiesa del villaggio, che custodisce diverse testimonianze storiche, vi consigliamo di percorrere l’itinerario culturale-naturalistico proposto dalla Pro Mergoscia.
Giò Rezzonico
Giò RezzonicoeCarla Rezzonico
01.01.2022 12:00

 

 

La chiesa

Dedicata ai Santi Gottardo e Carpoforo, la chiesa di Mergoscia è costruita su un terrazzo che nei documenti antichi è chiamato «alle monde». Si affaccia su un bel sagrato e con l'ossario, il portico, il campanile e la casa parrocchiale costituisce un insieme architettonico notevole, dove progetti e materiali diversi per stile ed epoca ben si sposano, dando vita a un complesso armonioso. Le sue origini risalgono al XIV secolo, mentre i rinnovamenti più importanti sono da collocare tra il Seicento e il Settecento. Anche l'ossario e la croce posta sul sagrato risalgono al XVIII secolo, mentre il campanile, non intonacato, è della fine del Seicento.

Se l'architettura dell'edificio si presenta elegante, la decorazione pittorica è piuttosto modesta. Notevole però è l'affresco strappato da una casa a Lissoi, visibile sulla parete destra della chiesa, che raffigura una bella Madonna del latte tra Sant'Antonio abate e San Gottardo, risalente al 1490-1510. L'anonimo artista, forse della cerchia di Antonio da Tradate, è chiamato da qualche studioso «il pittore delle foglie di quercia» per la predilezione mostrata per questo motivo quale ornamento delle vesti delle sue Madonne. Di questo dipinto, Piero Bianconi, scrittore e finissimo critico d'arte di origine mergoscese, scrisse che era il più bel dipinto quattrocentesco della valle Verzasca.

 

Le frazioni e i monti

Per contribuire alla valorizzazione del territorio, la Pro Mergoscia ha realizzato un interessante intinerario culturale-naturalistico (4 ore), che conduce il visitatore nelle frazioni e sui monti, tra ricchezze di storia e d'arte, bellezze paesaggistiche, curiosità. Il percorso porta alle frazioni di Rivapiana, Busada, Lissoi, Benitt, tra oratori, cappelle e testimonianze delle antiche attività rurali: un alambicco, un forno per il pane riattato, un metato per essiccare le castagne,  resti di un mulino.

Tra le numerose case di vacanza sorte negli ultimi decenni, spiccano le antiche costruzioni in pietra, fra cui una casa del '400 con un'imponente architrave. Si sale poi tra le vigne e ci si inoltra nella selva castanile, raggiungendo i monti di Cortoi. Il prospetto «Scoprite Mergoscia» in 3 lingue è scaricabile dal sito www.mergoscia.ch.

 

Da Mergoscia a Corippo

Dietro la chiesa di Mergoscia si può anche imboccare il Sentierone, in direzione di Corippo, ammirando il primo tratto del lago artificiale di Vogorno da un punto di vista inconsueto.

Sul percorso s'incontrano dapprima due nuclei montani ancora appartenenti a Mergoscia, Bédéa e Redünd, per arrivare poi a Gresina, Boll e Lian, antichi insediamenti corippesi. Dopo aver attraversato la valle di Corippo e risalito il pendio, si giunge al piccolo nucleo del villaggio, icona ticinese nel mondo, con le sue case in pietra addossate le une alle altre.

Si scende infine sulla strada cantonale (circa 15 minuti fino alla fermata dell'autopostale al Bivio di Corippo).

 

 

PER COMPLETARE LA GIORNATA

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