L'Alfa è tornata grande con la Stelvio

ST. MORITZ - Non poteva che essere la perla dell'Engadina il luogo scelto da Alfa Romeo per presentare il suo nuovo gioiello, il primo SUV italiano, la Stelvio.Glamour e coerenza col nome dato al modello che, per dirla con Fabrizio Curci, Brand director di Alfa, «segna una fase del rinascimento per la casa del Biscione, presenta un design chiaramente italiano e manda un messaggio a tutti gli alfisti: siamo tornati».Dopo gli anni del declino, Alfa Romeo s'è ripromessa di tirar fuori gli artigli, di rinnovare coi fasti di un marchio leggendario. La riscossa è cominciata con la Giulia, adesso ecco la Stelvio, che è davvero bella, un'auto italiana a tutti gli effetti, curata in ogni particolare, accattivante grazie ad un design che non lascia indifferenti. A fare della Stelvio un SUV è la posizione di guida elevata, ma questa vettura di sicuro renderà dura la vita non solo ai modelli del segmento prodotti dalla concorrenza, bensì anche a molte berline.Per il momento la nuova Alfa è stata concepita con due motorizzazioni – un 2.0 litri turbo benzina da 280 CV e un 2.2 diesel da 210 CV, che saranno seguiti da un benzina di 200 e un diesel da 180 CV – che esaltano al meglio l'anima sportiva di quest'auto, soprattutto sul percorso misto. Noi abbiamo potuto guidarla salendo da St. Moritz fino a Livigno, poi scendendo a Bormio – dunque nel suo habitat «naturale», quello del Parco nazionale dello Stelvio – passando da Tirano prima di affrontare le rampe del Bernina per tornare in Engadina.È un'auto che sa restituire sensazioni uniche anche al guidatore più esperto. Abbinate al cambio automatico a 8 marce e alla trazione integrale Q4, le motorizzazioni appartengono a una nuova generazione di propulsori a quattro cilindri interamente in alluminio, dotati di albero di trasmissione in fibra di carbonio. L'abitacolo è caldo e accogliente, progettato per mettere al centro di ogni attenzione il conducente. Dettagli raffinati, come l'utilizzazione del legno nella plancia e nelle portiere, danno una sensazione di eleganza. Come detto, è però quando si mette in modo che la Stelvio sa dare il meglio di sè. La stabilità della vettura è eccellente anche in condizioni di guida difficili, la risposta del motore è pronta e immediata ad ogni sollecitazione, grazie ad un cambio automatico davvero ben calibrato, rapido e fluido, con palette in alluminio sul piantone dello sterzo, come in F1. La Stelvio propone anche un selettore Alfa DNA che modifica il comportamento dinamico della vettura a dipendenza della scelta del conducente. Nel modo «Dynamic» si esalta la reattività e la prestazione del motore, migliorando una frenata già di per sè performante (grazie al sistema IBS esclusivo di Alfa, che consente alla Stelvio di fermarsi da 100 km/h in soli 37,5 metri), mentre i sistemi di controllo elettronico lasciano spazio al piacere di una guida sportiva. La variante «Natural» si adatta perfettamente ai percorsi urbani e a quelli in autostrada, mentre l'«Advanced Efficiency», come dice il nome, permette di incidere sul risparmio del consumo di carburante e l'emissione di CO2. La dotazione strumentale di bordo è in linea con le attese, per una vettura venduta in Svizzera a partire da 54.150 franchi (2.2 diesel Q4).