Il caso

Adidas x Gucci e l'ombrello della polemica

In Cina c'è chi ha storto il naso per un oggetto della collezione congiunta: «Non ripara dalla pioggia» – In realtà, Gucci ha specificato che si tratta di un parasole
Marcello Pelizzari
08.06.2022 15:00

La collezione congiunta, attesissima, è disponibile dal 7 giugno 2022. Da una parte Gucci, simbolo dell’alta moda e del lusso. Dall’altra Adidas, la regina delle calzature sportive. Insieme, per la gioia di appassionati e dintorni.

A colpire, fra i vari articoli proposti, è un ombrello blu e rosso. Colpisce perché, beh, il prezzo non è proprio alla portata di tutti. A maggior ragione considerando il tipo di oggetto. Parliamo, per farla breve, di 990 euro (1.100 franchi). Per un ombrello. Che, e l’indignazione nasce proprio da questo aspetto, nemmeno protegge dalla pioggia. Al contrario, serve unicamente per ripararsi dal sole. E, ovviamente, per farsi belli.

Ma è un ombrello o no?

Il dibattito, leggiamo, è stato piuttosto acceso in Cina, dove il lusso è di casa (in tutti i sensi). Sui social c’è chi ha accusato Gucci di aver creato un oggetto «grande ma inutile». In effetti, il senso di un articolo del genere ai più sfugge. Gucci, tuttavia, nella descrizione del prodotto è stata più che trasparente. Tant’è che parla di «ombrello da sole Adidas x Gucci». In effetti, con le temperature sempre più alte per effetto dei cambiamenti climatici il ragionamento non fa una grinza. Non solo, c’è chi – come Die Welt – si è divertito a immaginare usi alternativi (e semiseri) per questo ombrello-non-ombrello: bastone da passeggio e vela per skateboard, fra le varie opzioni. Ah, dimenticavamo. Per 300 euro in più ovviamente c’è il modello che ripara pure dalla pioggia.

Il problema, come ha sottolineato la nota rivista di moda Elle, è puramente linguistico. Il vocabolario Treccani, infatti, per ombrello indica un «arnese usato per ripararsi dalla pioggia o anche dal sole». Appunto, «anche dal sole». In Cina, per contro, la parola corrispondente è yusan laddove yu, letteralmente, significa pioggia mentre san sta per ombrello. Questa, in effetti, è stata la parola usata nella descrizione del prodotto in Cina. Nelle specifiche, però, è stato correttamente indicato – in cinese – che l’oggetto in questione non è waterproof, ovvero non ripara dall’acqua. Inciso: il parasole, nel sudest asiatico, è usato almeno dal XII secolo.

© Adidas x Gucci
© Adidas x Gucci

Come nasce l'unione

La collezione era stata presentata per la prima volta in occasione della sfilata Exquisite di Gucci lo scorso febbraio, a Milano. Secondo gli ideatori, si tratta di una fusione di intenti pur partendo da simboli differenti.

L’elemento in comune, diciamo quello di partenza, erano e sono le tre strisce. Quelle di Adidas arrivano da un’azienda finlandese, Karhu, e furono acquistate dal marchio tedesco dopo le Olimpiadi del 1952 a Helsinki. La leggenda narra che il prezzo, allora, fu stimato in 1.600 euro di oggi e due bottiglie di whisky. Un affare, già. Il cosiddetto nastro web di Gucci, invece, nacque negli anni Settanta per abbellire le tracolle delle borse. Nella collezione congiunta troviamo la doppia G, il mitico trifoglio e il morsetto.

L’estetica, in linea con quanto proposto da Gucci negli ultimi anni, è palesemente vintage e richiama le imprese sportive dell’epoca d’oro. C’è, evidentemente, molto streetwear e non mancano gli accessori curiosi. Ai più, di sicuro, non saranno sfuggite le Gazelle. La collezione, detto delle polemiche, rappresenta al meglio l’unione fra le caratteristiche anni ‘80 (e ‘70) del repertorio di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, e l’immaginario vivido e colorato di Adidas.

Dove si trova?

Nemmeno il tempo di lanciarla e la collezione sta già facendo registrare volumi clamorosi, con svariati articoli andati in sold-out. Chi volesse, può rivolgersi a negozi Gucci selezionati, pop-up dedicati oppure scaricare l’app Confirmed di Adidas.

In questo articolo: