L'editoriale

Studiare non significa necessariamente imparare

In allegato al Corriere del Ticino, un numero di Illustrazione ticinese tutto dedicato alla formazione
Michele Castiglioni
19.05.2022 07:00

C’è chi ha fatto un apprendistato e chi una scuola professionale, chi ha fatto l’università e chi una formazione serale. C’è anche chi si è laureato all’università della vita - e spesso la sa più lunga di molti giovani freschi di studi. E sì, negli ultimi tempi ci sono anche sempre più laureati su Facebook, purtroppo. Dico purtroppo perché la conoscenza è una cosa seria, una responsabilità che si distribuisce su tutti i membri di una società. E il sistema formativo è (o dovrebbe esserlo) un importante metro con il quale misurare il grado di civiltà di un Paese. Ma spesso si tende a confondere il numero di informazioni che si mandano a memoria con la capacità di affrontare la realtà: finire una scuola, arrivare in fondo ad un percorso è sicuramente una tappa importante per chi la affronta e la supera, ma se non si accompagna ad una capacità critica rimane un pezzo di carta. D’altronde un mestiere, per quanto tecnico e analitico sia, non si impara solo mettendo in pratica gli insegnamenti scolastici: c’è tutta una parte che sta, per così dire, «attorno» al metodo e riguarda la gestione e la valutazione della complessità del mondo. E saper valutare quest’ultima è l’unico modo per poter davvero vivere il proprio presente. Per questo la formazione, soprattutto se si parla di quella obbligatoria, fino al liceo, alla scuola professionale, all’apprendistato, non è un’idea, un concetto astratto. È una concreta occasione per imparare non solo delle nozioni che potranno (o meno) essere utili nella vita, ma - e soprattutto - per creare un’ecologia del pensiero. Per coltivare la capacità di valutare e affrontare ciò che la vita - non solo l’ambito professionale - ci mette in mezzo al cammino.  Di fatto, all’università o nella formazione continua si va ad incontrare una serie di informazioni e metodologie indispensabili se si vuole poi agire professionalmente in un dato ambito. Ma questo è un aspetto molto specifico del «formarsi», mentre è bene sempre tenere presente che lavorando passiamo una considerevole ma minoritaria parte del nostro tempo; il resto è vita. E nel percorrerla, come questo numero di Illustrazione Ticinese vuole mostrare, i modi per crescere ed imparare sono moltissimi. Tanti quanti sono gli esseri umani.