Kanye West torna su Twitter... per farsi bloccare
Non c'è pace per Kanye West, o se preferite Ye. Dopo le polemiche attorno alla t-shirt «White Lives Matter», il musicista, stilista ma (forse) soprattutto miliardario statunitense si è visto bloccare il suo account su Twitter. Dove, leggiamo, vi aveva fatto ritorno per la prima volta nei giorni scorsi dopo quasi due anni di assenza.
Un portavoce della piattaforma, nuovamente legata a doppio filo a un altro eccentrico miliardario, Elon Musk, ha dichiarato che l'account è stato violato complice una chiara violazione delle politiche interne. West/Ye, dicevamo, era ritornato su Twitter venerdì dopo un'altra sospensione: quella pronunciata da Meta per un post nel frattempo cancellato.
Kanye West è solo l'ultima celebrità che ha messo a dura, durissima prova la gestione dei discorsi e, allargando il campo, della libertà di parola delle piattaforme social. Senza necessariamente scomodare Donald Trump, «costretto» a crearsi un suo social. Tanto Instagram quanto Twitter hanno bloccato gli account del rapper americano, i cui post sono stati ampiamente criticati e bollati come antisemiti.
La mossa, va da sé, non è passata inosservata. A maggior ragione se pensiamo che il citato Musk si era affrettato a (ri)dare il benvenuto a Kanye West su Twitter. Il patron di Tesla e SpaceX, fresco di dichiarazione programmatica circa la sua offerta di acquisto della piattaforma, ha ribadito una volta di più di voler dare priorità assoluta alla libertà di parola su Twitter. D'altronde, a suo tempo aveva criticato aspramente la decisione di bandire l'ex presidente Trump per aver violato le regole.
