Comunicazioni

Ora hai più tempo per eliminare i messaggi su WhatsApp

Zuckerberg ha annunciato importanti novità al servizio di messaggistica – Che cosa diventerà? Ma soprattutto, come cambieremo noi?
Stefano Olivari
16.08.2022 10:00

Due giorni e mezzo di tempo per cancellare i messaggi WhatsApp che ci siamo pentiti di aver mandato: è questa la più importante innovazione del servizio di messaggistica più diffuso nel mondo e senza dubbi il più amato in Svizzera, dove è usato addirittura dal 95,9% di chi possiede uno smartphone. Ma al di là della notizia che molti hanno appreso qualche giorno fa in tempo quasi reale, come cambierà WhatsApp? Che cosa diventerà? Significa anche chiedersi come cambieremo noi.

60 ore

 L’8 agosto Meta, per tutti sempre Facebook, ha annunciato la svolta: per eliminare i messaggi inviati avremo tempo non più soltanto un’ora, come adesso, ma addirittura 60. Due giorni e mezzo per ripensarci, insomma. È chiaro che in un tempo così lungo i messaggi saranno quasi certamente già stati letti, ma almeno li potremo cancellare perché non possano essere usati contro di noi in futuro, per i motivi più diversi, legali e illegali. La novità diventerà operativa per chiunque scarichi la versione più aggiornata di WhatsApp: è importante farlo, perché in caso di mancata cancellazione del messaggio compromettente non si riceverà alcuna notifica.

L’utente può nascondere il suo ultimo accesso soltanto a contatti selezionati

Ultimo accesso

Una novità di cui si è parlato di meno, ma forse più importante di quella della 60 ore, è quella che riguarda l’ultimo accesso a WhatsApp, controllatissimo da chi ci vuole controllare. L'ultimo accesso e lo stato online mostrano l'ultima volta in cui i contatti hanno usato la app o se sono online: non significa che il destinatario del messaggio lo abbia letto (per quello vanno viste le spunte), ma che ha WhatsApp aperto e lo smartphone connesso a internet. Finora non era possibile controllare l’ultimo accesso soltanto in cinque casi: l’utente non ci ha salvato fra i suoi contatti, l’utente non ci ha mai inviato messaggi, l’utente ha impostato la privacy per nascondere questa informazione a tutti, noi abbiamo impostati la privacy in modo da non condividere l’ultimo accesso e quindi senza reciprocità niente informazioni, l’utente ci ha bloccato. Ecco, ora se ne è aggiunto un sesto: l’utente può nascondere il suo ultimo accesso soltanto a contatti selezionati e fra i selezionati magari ci siamo noi.

Gruppi

Altra novità di WhatsApp è la possibilità di abbandonare i gruppi senza che gli altri membri lo sappiano, quindi senza che venga inviata una notifica, se non agli amministratori. Chiaramente in piccoli gruppi la novità avrà meno impatto, visto che ci si accorge subito della mancanza di qualcuno, ma già in quelli di qualche decina di persone (tipo quelli terribili fra genitori di bambini di una stessa classe) si potrebbero evitare domande spiacevoli. Novità già operativa, mentre ci vorrà ancora un po’ per il blocco degli screenshot dei cosiddetti messaggi effimeri, cioè quelli con selezionata l’opzione «Visualizza una volta sola», che scompaiono appena il destinatario li ha visualizzati. Ecco, appena WhatsApp avrà completato i test nessuno potrà fare screenshot di questi messaggi, di solito incentrati su battute in libertà, anche pesanti, e cose (o foto) privatissime, si può ben immaginare di quale genere.

Buoni e cattivi

In definitiva tutte le novità del presente ed anche quelle allo studio per il futuro vogliono stimolare l’uso di WhatsApp diminuendo nel contempo i rischi per gli utenti. Perché la deriva che aveva preso questa app è evidente: da strumento di comunicazione con chi si conosce bene, anche nella vita reale, a strumento di comunicazione con i conoscenti, per arrivare quasi ad essere un social network che consente a sconosciuti di entrare in contatto. Ecco, WhatsApp vuole rimanere almeno entro il confine dei conoscenti. E non certo perché Zuckerberg sia desideroso di proteggere la nostra privacy, ma per evitare fughe di massa ed in generale una cattiva immagine mediatica, vero cruccio del fondatore che nota come pur facendo più o meno le stesse cose Google riesca a risultare dalla parte dei «buoni», qualsiasi cosa voglia dire.

Google ha nei suoi piani un servizio di messaggistica che vada a fare concorrenza frontale a WhatsApp ed anche a Apple

Apple involontaria alleata di WhatsApp

Le big tech hanno molteplici occasioni di scontro e la prossima vedrà coinvolto anche WhatsApp. Perché Google ha nei suoi piani non fughe nel futuro ma un servizio di messaggistica che vada a fare concorrenza frontale a WhatsApp ed anche a Apple. Il cosiddetto RCS (Rich Communication Services) di Google ha, stando alle anticipazioni, molte delle funzionalità di WhatsApp ma con possibilità di inviare ed utilizzare file più pesanti. Non è uno standard nuovo, anzi esiste dal 2007, ma con le opportune modifiche Google ha deciso di rilanciarlo e di convincere tanti operatori telefonici a farlo proprio, per distruggere WhatsApp (che ha eroso i profitti delle compagnie: chi oggi manda SMS o fa chiamate internazionali senza passare da WhatsApp o altre app?), ma anche l’iMessage di Apple. E siccome l’azienda di Cupertino può boicottare qualsiasi app sui suoi iPhone, la battaglia sarà lunga ed a questo giro vede Apple involontaria alleata di WhatsApp.

L'eccezione francese

Di certo WhatsApp gode di buonissima salute, al punto che l’integrazione con Facebook, che in parte avrebbe una sua logica (almeno per chi usa entrambe le piattaforme), viene di continuo rimandata. Nel 2021 la app è stata usata da 2 miliardi e 289 milioni di persone e nel secondo trimestre del 2022 gli utenti totali hanno superato i 2 miliardi e 413 milioni. Con differenze molto significative fra le diverse parti del mondo: il paese in cui la penetrazione è più alta è il Brasile, con il 98,9% degli utilizzatori di smartphone, seguito da India, Italia, Argentina e al quinto posto dalla Svizzera. In generale WhatsApp domina in Europa, con l’eccezione significativa della Francia, dove è al 48%, mentre fa impressione che solo il 41,2% degli statunitensi lo usi (ma c’è il discorso iMessage, vista la diffusione dell’iPhone). I numeri assoluti poi dipendono ovviamente dalla popolazione e così il primo mercato è l’India, con 390 milioni di utilizzatori, davanti a Brasile e Indonesia, con gli Stati Uniti quarti a 98 milioni. Ma al di là dei numeri e delle nuove funzionalità, WhatsApp è così entrata nella quotidianità e nel linguaggio comune che sarà difficile farla uscire. Fra non molto chi comunicherà in altro modo potrebbe essere visto come uno che va su motori di ricerca diversi da Google. Ad ognuno il suo monopolio.