“Troppi interventi chirurgici alle ginocchia”

BERNA - Il sistema di remunerazione svizzero spinge i medici ad optare per un intervento chirurgico al ginocchio anche se il paziente avrebbe gli stessi benefici con un trattamento non operatorio. È quanto emerge da uno studio realizzato per conto dell'Accademia svizzera delle scienze mediche (ASSM).
Le operazioni al ginocchio per artroscopìa sono diventate la routine, spiega l'ASSM in un comunicato. Un tempo erano praticate solo su pazienti giovani vittime di infortuni, ma poi con gli anni si sono diffuse fra pazienti più anziani. Eppure diversi studi dimostrano che, nel caso di lesioni al menisco dovute all'età, l'operazione non comporta nessun vantaggio rispetto ad altri trattamenti.
Per capire a cosa sia dovuto questo fenomeno, un gruppo di ricercatori dell'Istituto di medicina di famiglia dell'Università di Zurigo (UZH) e del centro di ricerche sui servizi sanitari di Helsana ha esaminato un campione di ultra 40enni che si sono sottoposti a operazioni al menisco, pur non avendo subito un infortunio e hanno paragonato i dati del 2012 e del 2015.
Nel 2012 648'708 persone corrispondevano a questi criteri e 2520 di esse hanno subito un'artroscopìa al ginocchio. Nel 2015, gli interventi sono stati 2282 su un totale di 647'808 pazienti. Nel periodo in esame le operazioni sono diminuite del 18% fra gli ultra 64enni. Nella classe di età 40-64 anni, la più rappresentata, il numero di atti chirurgici invece è cambiato poco, sottolinea l'ASSM.
Lo studio ha evidenziato come le operazioni siano più frequenti per i pazienti con un'assicurazione complementare e risultino invece rare per chi ha una franchigia elevata. Per i ricercatori dell'UZH il sistema di remunerazione svizzero incita i medici ad optare per la chirurgia. I pazienti non vengono incoraggiati a scegliere un altro tipo di trattamento e questo ostacola la messa in pratica dei risultati degli studi scientifici. Nei prossimi mesi, spiega la nota, saranno intensificati gli sforzi per informare maggiormente medici e pazienti.
L'ASSM sostiene la campagna "smarter medicine" che ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico sull'eccesso di cure. Prossimamente diverse società mediche pubblicheranno la Top-5 dei trattamenti inutili nella loro specializzazione.